Arredi ecclesiasticiRestauro del Mobile

Credenza da sagrestia

Il Mobile fa parte dell’arredamento della sagrestia della Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo di Anzola dell’Emilia.

Descrizione del mobile

Da una scheda d’ archivio si legge la seguente annotazione: “secolo XVIII – legno di noce – base alt. m. 1,03 x largh. m. 2,55 x prof. m. 0,67  alzata alt. m. 0,38 x largh. m. 2,58 x prof. m. 0,20  Stato di conservazione: mediocre. Descrizione: la base poggia su zoccoli lisci – ha 4 sportelli anteriori con specchiature rilevate a contorno mistilineo e doppia cornice – ha 2 cassetti, piano aggettante il mobile ha 4 specchiature a cornice mistilinea, sormontate da mensola aggettante”

Per completare  la descrizione, si può aggiungere qualche particolare relativo alla tecnica di costruzione del mobile.
Il piano è costituito da un unica asse in noce massello dello spessore di circa 5 cm. Sul piano, è sistemata la piccola alzata che è inchiodata nello spessore posteriore del piano stesso. L’ alzata è costituita da un  pannello in noce massello sulla cui parte frontale sono riportate, con le dovute proporzioni, le specchiature presenti sulle ante e sui fianchi. La parte superiore dell’alzata si completata con una mensola contornata da una cornice mistilinea. Il piano e l’alzata, costituiscono quindi corpo unico e sono semplicemente appoggiati sul resto del mobile sullo spessore dei fianchi e schiena. Nella parte inferiore del piano, sono poi presenti due grossi righetti laterali ed un centrale che formano un ulteriore appoggio per rendere più solidali le due parti. 

La Credenza  dopo il  restauro (nell’immagine di copertina prima del restauro)

Nel sottopiano, sono presenti due cassetti. Il frontalino dei due cassetti e in massello di noce, mentre i fianchi e fondo sono in pioppo Il cassetto di sinistra è provvisto di un divisorio che razionalizza gli spazi interni,  mentre quello di destra ha un unico spazio non suddiviso.

La parte bassa della credenza, è chiusa da due coppie di ante che sono realizzate completamente in noce. Sul fronte delle ante sono presenti le classiche specchiature a bugne bolognese.

il vano di destra

Le ante fanno battuta in basso su parte dello spessore del piano che costituisce il fondo del mobile e in alto , su parte di una fascia rifinita frontalmente da una piccola modanatura semplice. Tale fascia copre tutto il perimetro interno del mobile e forma parte della struttura portante del mobile.

Il vano di sinistra chiuso dalle ante

Il vano di sinistra è suddiviso orizzontalmente da un ripiano in pioppo che poi prosegue anche nel vano di destra, fissandosi ai due fianchi tramite incastro. Tale ripiano costituisce, assieme al fondo parte della struttura portante del mobile. Inoltre, l’interno del vano di sinistra a circa 2/3 del ripiano, è stata realizzata un ulteriore suddivisione verticale formando quindi 3 vani separati. La coppia di ante a destra, racchiude un vano che contiene quattro cassetti i pioppo provvisti sul frontalino di apposite anelle per l’apertura.

La Schiena è costituita da una serie di tavola affiancate verticalmente e inchiodate sullo spessore dei fianchi, dell’asse in pioppo del fondo, di quella posta in mezzo e sullo spessore della fascia. I chiodi conficcati nello spessore della fascia, fermano anche la semplice modanatura che ricopre fianchi e fronte appena sotto i cassetti.

Infine una importante cornice mistilinea completa la parte bassa del fronte e dei fianchi. Il mobile poggia su due supporti a mensola.

Particolare della schiena durante la fase di restauro
Stato di conservazione

Lo stato di conservazione del mobile è piuttosto precaria.

La schiena in pioppo risulta essere in pessime condizioni soprattutto nella parte bassa dove la consistenza è minima ed è sufficiente la pressione della mano per sbriciolarla (vedi foto precedente fatta durante il restauro dove si è eliminata la parte irrecuperabile per essere poi sostituita con opportune reintegrazioni).

La piccola modanatura  del sottopiano risulta essere incompleta nello spigolo sinistro, mentre la grossa cornice inferiore è mancante di una porzione sul lato destro.

I due zoccoli laterali sono distaccati, cosicché il mobile in pratica appoggia sui fianchi che nella parte bassa risultano essere frammentati. La stabilità del mobile così compromessa è stata assicurata con l’ausilio di due cunei posti tra pavimento e fianchi.

L’ anta destra non chiude in modo sufficiente ed è mancante dello spigolo alto destro. Nell’anta sinistra manca la parte di battuta superiore.

Mancano le serrature e una maniglia per ogni cassetto del sottopiano.

Le due parti che compongono l’alzata sono tenute insieme da due righetti inchiodati sul retro.

Il mobile è ricoperto da uno spesso strato di sporco che oramai ha formato una patina nera che impedisce la visibilità delle venature e colorazione del legno che al tatto risulta essere ruvido.

Restauri precedenti  

Sono evidenti alcuni restauri precedenti che hanno interessato il riassetto delle ante. Infatti sono presenti gli scassi delle cerniere che non corrispondono con quelle attualmente in uso.
Inoltre era stato recentemente fissato un angolare in ferro per rinforzare il lato sinistro del fianco.

Un altro intervento approssimativo è stato fatto utilizzando due rigetti che inchiodati tra le parti che compongono l’alzatina ne assicuravano una certa stabilità.
 

Sul lato destro del piano, in corrispondenza dello spessore era stata avvitata una barretta di ferro in sostituzione di parte lignea che era persa a probabile causa di attacco xilofago.

Intervento eseguito

L intervento di restauro è prettamente conservativo e funzionale, ovvero è finalizzato a ridare al mobile, attraverso l’integrazione delle parti necessarie, l’originaria funzione d uso ed riportandolo ad un aspetto estetico accettabile tramite la rimozione superficiale dello spessore di sporco esistente. 

La schiena dopo la rimozione delle parti ammalorate La schiena dopo la reintegrazione delle parti mancanti

Il primo intervento ha interessato la schiena con un opera di consolidamento e integrazione.
La schiena è formata da una serie di tavole inchiodate sugli spessori dei fianchi, del ripiano mediano all’interno delle ante, della fascia superiore e sullo spessore del fondo.
Sono state prima rimosse le parti ammalorate talmente friabili che non potevano essere più recuperate. Queste parti sono principalmente presenti nella zona bassa della schiena. Sono state asportate con tagli regolari di appropriate forme e dimensioni quindi reintegrate con parti di pioppo dello stesso spessore. Le nuove parti, sagomate opportunamente sono state incollate in sede con colla garavella.
Terminata la reintegrazione, si è continuato con la chiusura delle fessure createsi a causa di spaccatura longitudinale delle tavole inserendo sfilze di pioppo incollate e poi rifilate.
Infine si è proceduto con il consolidamento imbevendo le zone più compromesse con Paraloid B72 e in altre parti con colla garavella diluita.
Dove non si è ritenuto necessario reintegrare, sono state lasciate zone frammentate e consolidate.

Successivamente è stata rimosso l’angolare in ferro che, posto tra fianco e guida del cassetto sinistro, assicurava stabilità a questa parte. Si è incollata correttamente la guida del cassetto e inchiodato il fianco dando un assetto in squadra che si era perduto. Nonostante questa operazione, l’anta destra continua a chiudere male in quanto è deformata con la parte bassa tendente verso l’esterno.
Sono stati posti in essere alcuni tentativi per raddrizzarla, bagnando con acqua calda e vapore, sottoponendola a curvatura forzata contraria all’attuale ma senza esito alcuno. Altri interventi si sarebbero potuti attuare solo smontando l’anta, ma questo avrebbe comportato la rimozione dei chiodi che la fissano alla cerniera con possibili guasti maggiori.

I successivi interventi hanno interessato la ricostruzione della modanatura del sottopiano, della porzione di cornice bassa sul lato destro, la ribattuta dell’anta di sinistra e lo spigolo alto destro dell’anta di destra.

Modanatura del sottopiano   Cornice lato destro prima della sagomatura
Ribattuta dell’anta di sinistra  Spigolo dell’anta di destra

Poiché i fianchi, nella parte bassa erano molto frammentati da non garantire più un solido appoggio, si sono inserti due righetti d adeguato spessore al di sotto del fondo che poi sono stati incollati e rinforzati con due caviglie. Questi due righetti, costituiscono il supporto sul quale poggia il peso dell’intero mobile. Le cornici laterali diventano cosi di sola finitura e non sopportano la tensione dovuta al peso.

Si è poi intervenuti sui fianchi, reintegrando con listelli in noce opportunamente tagliati e sagomati, parte di spessore posteriore che si era sbriciolato per attacco xilofago. 

Reintegrazione  dello spessore di un fianco

Successivamente si è passati al restauro dell’alzatina rimuovendo i due righetti che assicuravano un minimo di stabilità. Una volta rimossi i righetti, si sono separate le due parti che formano il pannello centrale, riscontrando che originariamente erano incollate lungo lo spessore e rinforzate da spine in noce. Le spine in noce oramai hanno perso ogni consistenza. Queste sono state rimosse e sostituite da nuove spine sempre in noce.

La parte superiore dell’alzata è stata separata dal pannello frontale   Le spine in noce che rinforzavano la connessione tra le due parti

Sono state reintegrate alcune parti dell’alzata e della modanatura che ne costituiscono il disegno.
Sul ripiano è stata rimossa la barretta metallica reintegrando la parte con un listello in noce che poi è stato opportunamnete sagomato.

La rimozione dello sporco

Si è passati poi alla rimozione dello spesso e resistente strato di sporcizia che ricopriva tutta la superfice e in parte minore sul piano.

E’ evidente l’efficacia dello spesso e resistente strato di sporco che ricopriva praticamente tutta la superficie. Tale sporco rendeva il mobile completamente nero nascondendo completamente le venature del legno. Sono stati consolidate le due parti che, in prossimità del punto di unione erano indebolite. IL consolidamento è stato effettuato con Paraloid B72. Si è stuccato in più riprese con successive correzioni di tonalità dello stucco. Si è poi proceduto all’incollaggio delle due parti componenti l’alzata.

Si sono puliti i cassetti sui quali non si è intervenuti in modo particolare se non per la reintegrazione di una parte dello spigolo. Si sono successivamente rivestiti gli interni con carta bianca fissata con punte metalliche senza uso di colla.
Le parti reintegrate sono state leggermente ritoccate nel colore con  anilina e gommalacca .
Infine si è lucidato esclusivamente con cera d’api ottenendo un buon risultato.

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