La Disinfestazione

Intervento antitarlo

articolo pubblicato il 19 maggio 2009

Sotto la comune dizione “trattamento antitarlo“, si intendono tutti quei procedimenti che prevedono l’uso di prodotti specifici  atti alla eliminazione definitiva del tarlo dai nostri mobili ( o strutture lignee).

Mettere in pratica quanto si è detto così semplicemente non è altrettanto facile: eliminare definitivamente il tarlo non sempre riesce, e spesso occorre ricorrere più volte ai trattamenti senza tuttavia avere una garanzia totale della riuscita.

Questo si spiega in quanto il tarlo, annidandosi a volte nelle profondità delle gallerie, non sempre è raggiungibile dai gas o liquidi velenosi con i quali tentiamo di avvelenarlo. Inoltre, se il trattamento lo eseguiamo quando il nostro acerrimo nemico si trova nello stadio di “uovo”, il trattamento  risulta quasi sempre inefficace.

Nelle successive pagine cerchiamo di affrontare il problema prendendo in esame le varie fasi in cui questo si può  presentare.

Manutenzione ordinaria

Supponiamo di renderci conto della presenza del tarlo nei nostri mobili di casa, attraverso l’improvvisa comparsa dei piccoli cumuli di polvere di legno di cui abbiamo già parlato. Per questo tipo di intervento, dobbiamo procurarci  un buon prodotto antitarlo e uno stic di cera del colore più simile al mobile sul quale dobbiamo intervenire: entrambi i prodotti li possiamo trovare facilmente in ogni ferramenta. Il tipo di intervento è semplice e alla portata di tutti (adottando chiaramente le  precauzioni necessarie in occasione di utilizzo di prodotti tossici) : è sufficiente iniettare il liquido antitarlo in ogni singolo foro chiudendolo poi  con uno spaghetto ottenuto dallo stic di cera.

Quando si inietta il liquido, occorre prestare attenzione affinché questo traboccando dal  foro non macchi il mobile, soprattutto se rifinito a gommalacca. Mentre si inietta il liquido quindi,  con l’altra mano,  tenete uno straccetto o un batuffolo di cotone nei pressi dell’ago pronti a fermare ogni fuoriuscita di liquido.

Questo tipo di intervento ha il vantaggio di essere estremamente semplice ed immediato, ed è forse l’unico alla portata di tutti. Si provoca un certo avvelenamento delle fibre del legno nella galleria di uscita dell’insetto adulto, nella quale la femmina presumibilmente ha deposto le uova. I fori che dobbiamo “siringare” sono anche quelli vecchi, con profilo scuro, in quanto possibili ricettacoli di uova. Purtroppo l’efficacia del metodo non è sempre entusiasmente.

Fase di Restauro

In fase di restauro , possono capitarci  mobili  in condizioni assai peggiori di quella precedentemente descritta. Prima di decidere il tipo di intervento, dobbiamo renderci conto quanto il tarlo abbia danneggiato il legno. In alcuni casi, ci si trova costretti se non a sostituire integralmente almeno a consolidare alcune parti gravemente danneggiate. Una volta terminato l’intervento di consolidamento/riparazione dei danni, si passa alla fase vera e propria di trattamento.

In questo caso, sempre con le dovute precauzioni, e sempre che le dimensioni del mobile lo permettano, possiamo intervenire col metodo della “camera a gas“: Questa volta occorre avere una quantità sufficiente di antitarlo (uno o due litri) che con un pennello adeguatamente largo, spennelleremo abbondantemente su  tutte le parti del mobile non verniciate. Schiena , interni e fondi dei cassetti e del mobile dovranno essere trattati. Avremo precedentemente preparato un telo o sacco di nylon per avvolgere completamente il mobile,. all’interno del quale lasceremo un recipiente con antitarlo. Il Nylon che avvolge il mobile lo fermeremo con nastro di carta gommata. Lasceremo il mobile in queste condizioni per almeno tre settimane. E’ consigliabile fare questa operazione o in tarda primavera o in autunno  quando si schiudono le uova. Trascorse le tre settimane, , toglieremo il nylon lasciando asciugare il mobile per due o tre giorni in un luogo areato. A questo punto passeremo a siringare ogni singolo foro come abbiamo visto in precedenza. Per quello che riguarda la chiusura, potremmo usare cera oppure stucco con gesso di Bologna se i fori sono molti e la finitura prevista è a gommalacca.

Questo tipo di intervento, possibile solo in un ambiente adeguato, da non farsi assolutamente in casa per ovvi motivi, è più efficace del precedente in quanto comporta l’avvelenamento di gran parte della struttura lignea attraverso l’abbondante spennellatura di antitarlo, la quasi completa saturazione delle gallerie con gas venefici (mediante la camera a gas) e invasione delle gallerie di liquido velenoso tramite iniezione.

Metodi Professionali

Nonostante la presunta efficacia del metodo descritto sembrerebbe che  non offra una garanzia assoluta di riuscita, in quanto sempre e comunque alcune remote gallerie non vengano toccate dagli agenti venefici. Allora a questo punto si passa agli interventi professionali di chi, della lotta ai tarli ne ha fatto il proprio mestiere. Alcune aziende offrono servizi di disinfestazione utilizzando, tra gli altri, il  metodo del  vuoto .

Nell’ambiente dove vengono posti i mobili si crea il vuoto aspirando l’aria e poi si iniettano i gas venefici. I gas, proprio per l’effetto del vuoto creato, raggiungono qualsiasi fessura o galleria anche più remota non trovando l’aria come ostacolo rendendo più efficace l’operazione. Questo trattamento viene garantito fino a cinque anni. Alcune aziende offrono questo servizio anche a domicilio.

Altre aziende hanno messo a punto tecnologie a microonde che permettono di innalzare la temperatura delle larve e delle uova, ma anche degli insetti adulti a livelli letali senza sottoporre il manufatto a stress termici e, cosa non da poco, senza utilizzare prodotti chimici .

Prodotti Antitarlo

PHASE: Linea PERMETAR specifico antitarlo mette a disposizione i seguenti prodotti:

  • Concentrato: Concentrato per uso professionale, inodore, non infiammabile, da diluire  1:50 nel solvente più idoneo per la lotta nel tempo agli insetti del legno (conf. 100 ml,  1lit.)
  • In Petrolio: Soluzione pronta all’uso, completamente inodore e praticamente incolore, da applicare a pennello o spruzzo su manufatti in lavorazione o in opera. (conf. 250 ml, 1,5 lit, 20 lit.)
    Injection: Aerosol insetticida specifico contro gli insetti del legno, munito di apposito beccuccio per la localizzazione del prodotto nei fori dei tarli. (conf. 400 ml)
  • Spray lucidamobili: Aerosol contenente oltre al prodotto insetticida una parte di cere naturali finissime che nutrono e mantengono il legno. (conf. 400 ml)
  • Cera: Cera finissima da antiquari contenente il principio attivo insetticida, per la lucidatura e la manutenzione dei manufatti. (conf. 400 ml)

Questi prodotti soddisfano le seguenti condizioni di qualità:

Il prodotto antitarlo deve poter essere esteso sulla superficie lignea in modo da garantire una penetrazione in profondità e quindi una efficace protezione. Deve sviluppare un’azione altamente tossica nei confronti degli insetti xilofagi, ma non tossica nei confronti di qualunque altro organismo. Non deve essere facilmente dilavabile ne a base di composti volatili e la sua azione si deve sviluppare il più possibile in profondità del legno senza però produrre corrosioni sulle parti metalliche contigue ne presentare effetti negativi su colle o vernici di finitura. Deve avere un colore neutro trasparente. Deve poter essere applicato semplicemente a pennello, spruzzo o iniezione con siringa. Deve essere resistente alla radiazione ultravioletta e non deve occludere la naturale porosità del legno nè formare pellicole destinate ad esfoliare.Deve consentire di eseguire le normali operazioni di finitura a cui il manufatto va sottoposto. Deve esercitare un’azione sia curativa che preventiva. La sua efficacia deve però essere favorita da interventi che eliminano eventuali fonti di umidità ed assicurano una buona ventilazione dell’ambiente.

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 XIREIN Prodotto Antitarlo ProTector N   – protettivo per legno – Sul catalogo di una noto distributore milanese di materiali e attrezzature per il restauro (Bresciani), viene riportata la scheda di questo antitarlo:

Con ProTector N abbiamo risolto non solo il problema di avere un protettivo efficace, utilizzando come principio attivo la permethrina ma anche poco nocivo per l’uomo (non contiene endosolfuro, lindano o DDT). Il solvente di questo prodotto, permette di veicolare il principio attivo in modo ottimale  per avere una efficace penetrazione nel legno ( in 24 ore, per capillarità può penetrare nel legno per più di 50 cm) e non è tossico per l’uomo. E’ inodore ed incolore non altera rivestimenti di tessuto o carta.

ProTector N

  • stabilizza il legno riducendo l’assorbimento dell’umidità ed il ritiro in clima secco.
  • salvaguardia il legno da batteri, funghi ed alghe.
  • è efficace contro gli insetti xilofagi quali tarlo  (Anobium Puctatum), capricorno delle case ( Hylotrupes bajulus), lictus ( Lyctus brunneus), vespa del legno ( Sirex gigas), termiti ecc.
  • previene dalle infestazioni
  • il legno trattato è riverniciabile
  • non attacca la maggior parte delle vernici preesistenti
  • non degrada alla luce
  • non corrosivo per metalli
  • E’ conforme alla norma americana che regola i preservanti del legno e supera  lo standard europeo per la stessa materia.

Consolidamento del Legno: Il consolidamento del legno è un intervento necessario quando i manufatti lignei si presentano in una situazione di deterioramento molto avanzato.In genere questo deterioramento interessa soprattutto la struttura interna del legno ed opera degli insetti xilofagi.Questi insetti indeboliscono a tal punto la struttura del legno da renderla quasi spugnosa e debole alle sollecitazioni meccaniche.Il consolidamento in genere viene effettuato con resine acriliche tra le quali una delle più efficaci risulta essere il “Paraloid B72”.Tale sostanza viene utilizzata nei maggiori centri di restauro, su opere di altissimo valore artistico. E’ stata infatti utilizzata per la prima volta nel restauro del crocifisso ligneo del Duccio presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, in seguito all’alluvione ’66.Questa sostanza si trova in commercio sotto forma di granuli (B72): è una resina che va sciolta in solventi quali: alcool, diluenti al nitro, acetone, eccetera.La soluzione penetra all’interno della struttura, nelle gallerie scavate dai tarli, asciugandosi si espande ed indurisce rinforzando il tutto.Il consolidamento può essere effettuato  per immersione, per spennellatura o siringatura. Si opera a concentrazioni diverse nel senso che si comincia con del Paraloid più diluito (10%) e man mano si aumenta la concentrazione (fino ad arrivare al 20%).La quantità di Paraloid utilizzata non deve essere eccessiva in quanto questo, indurendosi potrebbe spaccare il legno.

Prodotti per il Consolidamento

PARALOID: Sul catalogo di un noto distributore milanese di materiali e attrezzature per il restauro (Bresciani), sotto al capitolo RESINE ED EMULSIONI ACRILICHE sono elencati diversi tipi di PARALOID prodotti dalla ROHM HAAS.

  • PARALOID B44 metil-metacrilato Ottima durezza, buona flessibilità e grande adesione sui più svariati supporti, soprattutto metallici.  Solubile in idrocarburi aromatici, esteri e chetoni.  Solo parzialmente solubile in alcool e idrocarburi alifatici
    PARALOID B66 metil-butil-metacrilato Ottima adesione, flessibilità e durezza, rapido essiccamento all’aria del film. Solubile in toluolo, xilolo.
    PARALOID B67 isobutil-metacrilato Forma un film leggermente più duro del B72. Utilizzato in miscela con altre resine per aumentare la durezza superficiale. Co,patibile con resine  alchidiche, medie e lungo olio. Solubile in white spirit, toluolo, xilolo ecc.
    PARALOID B72 etil-metacrilato Resina di uso generale, eccellente flessibilità e trasparenza. Solubile in chetoni, esteri, idrocarburi aromatici e clorurati. Miscelabile con etanolo col quale forma una soluzione lattiginosa, il film che si forma e però assolutamente trasparente
    PARALOID B82 metil-metacrilato Proprietà simili al B72 con la  proprietà di essere solubile in alcune miscele di acqua ed alcool.

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