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La Cera usata nel restauro

In questo articolo vediamo insieme le caratteristiche della cera usata nel restauro del mobile, quali prodotti esistono in commercio pronti all’uso e come prepararla partendo dalla cera vergine.

La cera usata nel restauro è il prodotto principe per la finitura dei mobili antichi precedenti al XVIII sec. e per quelli più recenti di tipo rustico e in massello.

In commercio esistono prodotti già pronti per l’ uso che vengono venduti già colorati o al naturale. Alcuni sono comunque di buona qualità e il loro uso può essere comunque preso in considerazione se non si ha l’ occasione di preparare da se l’ encaustico.

L’ uso principale che si fa della cera nel restauro è senz’altro la lucidatura ma viene usata anche in fase di stuccatura. Infatti per quei mobili che poi andranno lucidati  a cera, si possono usare gli stick che si trovano in commercio (tra l’ altro colorati in varie tonalità di essenze)  per chiudere i piccoli fori  dei tarli o piccole imperfezioni.

Non è adatta per sostituire lo stucco vero e proprio in quanto la sua consistenza non lo permette.

Ricetta per la preparazione della cera

La cera vergine va opportunamente preparata per poter ottenere il prodotto da applicare sui mobili. Encaustico è il prodotto che si ottiene sciogliendo la cera in un suo solvente: il migliore probabilmente è l’ essenza trementina.

La preparazione dell’encaustico non è complicata, ma occorre porre moltissima attenzione in quanto il solvente usato e altamente infiammabile. Conviene avvalersi, per scaldare, di un fornellino elettrico e non a fiamma libera:

Si pesano circa 120 gr. di cera d’api e si riducono in piccoli pezzi con un coltello, si aggiungono 80 gr di cera carnauba; mettere il tutto in un pentolino da usarsi solo per questo scopo, e vi si unisce 80 cl di essenza di trementina. Si scalda a bagnomaria mescolando di tanto in tanto. In questa fase occorre prendere tutte le precauzioni del caso al fine di evitare disastri. La trementina è infiammabile (non deve quindi schizzare sul fuoco) e la cera calda è altamente ustionante. Quando la cera è perfettamente sciolta, si toglie dal fuoco e con molta cautela va versata in vasi di vetro. Dopo che si è raffreddata, i vasi vanno ermeticamente chiusi e conservati al buio.

La concentrazione suggerita (12% di cera, 8% di carnauba, 80% di essenza di trementina), non è tassativa. Con l’esperienza si saprà meglio aumentarla o diminuirla in relazione al tipo di legno che si deve lucidare. Legni duri richiedono un prodotto più diluito, mentre i legni teneri (quindi con pori più aperti) si lucidano con un prodotto più concentrato. Questa diluizione è ottimale per l’applicazione della cera a pennello una volta riscaldata prima dell’utilizzo.  L’encaustico può essere opportunamente colorato.

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