Consulenze per il Pianoforte

Pianoforte mezza coda Franz Buchtal

Domanda

Gradirei se possibile avere una stima di un pianoforte che dovrebbe avere circa 150 anni.
Queste sono tutte le scritte che ho trovato:

Si tratta di un pianoforte di circa 150 anni.
Queste sono tutte le scritte che sono riuscito a trovare:
Boesendorfer F.V. Buchta in Wien
Hoflieferant S.M.D. Konigs V.Serbien
Opus 1597
V.Castelligafse 12 Mitteder Zentagafse
K.K.A. Priv. Hof Pianoforte Fabrik
F.V. Buchtal Schuler Von Basendorf

Grazie
Flavio

Risposta

Egr.Sig. Flavio,
il raffinato e un pò austero strumento in suo possesso risulta essere stato costruito nel 1891, anche se lo stile potrebbe far pensare a una datazione anteriore.
Sarei interessato a visionare altre foto, dell’interno e delle caviglie di accordatura (spostando il leggio), e alcuni particolari del telaio e delle corde.
Dall’unica foto disponibile non sono ovviamente in grado di ricavarne nessuna idea sulle condizioni tecniche.
Durante tutto il 1800 a Vienna nacquero diverse “fabbriche” che realizzarono Pianoforti cosiddetti “di scuola” Bosendorfer.
Quest’ultima fu infatti il riferimento assoluto in Austria e casa di importanza mondiale. Logico attendersi repliche o strumenti “ispirati” a questo costruttore.
A volte si trattava di artigiani, che dopo aver maturato una solida preparazione alla fabbrica Bosendorfer, decidevano di aprire un laboratorio in proprio; in questo caso, probabilmente, il Sig. Franz Buchta.
Il valore (onesto) di uno strumento di questo tipo, se in buone condizioni originali, o se proveniente da interventi di restauro/riparazione eseguiti a regola d arte, si aggira intorno ai 2500 euro.
Diverso il discorso se il Pianoforte ha subito un restauro integrale e risulta perfettamente confacente ad esecuzioni musicali di buon livello. Alcuni tasti che si presentano non allineati però (da ciò che si vede), non fanno pensare a quest’ultima ipotesi.
Uno strumento che può certamente ancora regalare momenti di poesia, soprattutto in favore di un repertorio pianistico “sottile” e lontano dal tecnicismo tardoromantico.
Cordiali saluti,

Stefano Rogledi.

 

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