DiagnosticaIl Mobile

Radiazioni elettromagnetiche

In questo articolo passiamo in rassegna alcune teciche di diagnostica del mobile che usano radiazioni elettromagnetiche nel campo visibile e invisibile.

Fonte: IL MOBILE conservazione e Restauro di Cristina Ordonez, Leticia Ordonez,Maria Del Mar Rotaeche Casa Editrice: Nardini Editore 

Radiazioni elettromagnetiche nel campo visibile

Possiamo qui stabilire una distinzione tra le tecniche di diagnostica che fanno uso direttamente dell’occhio umano, come ricettore di radiazioni elettromagnetiche , e quelle che utilizzano un sistema di registrazione intermedio (pellicola emulsionata, schermo ecc.). Tra le prime distinguiamo: Ispezione oculare (visiva): Si tratta della prima forma di avvicinamento alla conoscenza dell’opera. Con questo esame si ottengono informazioni sugli aspetti materiali, formali e stilistici del mobile, così come sul suo stato di conservazione.

Lente d’ ingrandimento semplice o binoculare

Con il suo uso si ottiene un ingrandimento dell’immagine visibile. Non permette una visione attraverso la materia, però, grazie all’ampliamento dell’immagine, rende possibile l’osservazione dei dettagli della superficie dell’opera. Questo facilita l’identificazione dei diversi materiali che la compongono, come il legno, l’osso o l’avorio, e inoltre è utile alla verifica dello stato di conservazione sia dei materiali originali sia di quelli aggiunti.

Microscopio comune

II suo uso rende possibile l’osservazione dei dettagli della superficie con maggior chiarezza rispetto alla semplice vista, grazie all’incremento della dimensione dell’immagine. L’ ingrandimento sarà maggiore o minore in funzione della lente utilizzata. I risultati ottenibili sono simili a quelli della lente d ingrandimento binoculare: l’identificazione del legno e degli altri materiali di cui è costituita l’ opera.

Fotografia

Tra le tecniche che utilizzano sistemi di fissaggio intermedio rientra la fotografia.

Fornisce un importante documentazione sui diversi momenti del processo di restauro, tanto delle immagini visibili a occhio nudo quanto di quelle che, per essere viste, necessitano di una luce speciale o di essere ingrandite.

Macrofotografia

Permette l’ osservazione isolata dei dettagli dell’opera di interesse specifico grazie all’ingrandimento fino a un massimo di dieci volte. Ciò si ottiene mediante un obiettivo speciale che si applica alla macchina fotografica, attraverso cui si può osservare: 

La tecnica di esecuzione del mobile, ossia, quegli aspetti che possono passare inosservati oche non si vedono con chiarezza con un analisi ad occhio nudo come ad esempio: l’ identificazione dello strumento utilizzato nella costruzione del mobile attraverso i segni che esso ha lasciato sul legno; il modo in cui sono stati eseguiti gli intarsi; i colpi della sgorbia negli intagli; il cesello e la decorazione minuta del metallo.

Lo stato di conservazione della superficie del mobile: presenza di stucchi, reintegrazioni, craquelure della pittura ecc.

Microfotografia

Questa tecnica rende possibile l’osservazione di un immagine reale, impercettibile all’occhio umano. Consente di penetrare superficialmente la materia, anche se non ne permette l’apprezzamento estetico. Consiste nel fotografare un immagine ottenuta con un microscopio. L ingrandimento dell’immagine varierà in funzione della strumentazione utilizzata. Così con il microscopio ottico si otterranno ingrandimenti fino a 1.500 volte, mentre con il microscopio elettronico fino a 40.000 volte. Sono di grande utilità il microscopio elettronico a scansione che, associato a una microsonda elettronica, analizza la composizione di un materiale già identificato. Anche e il microscopio elettronico a trasmissione che si utilizza per l’osservazione delle Radiazioni elettromagnetiche. Questo metodo fotografico può essere utilizzato per l’analisi del legno a livello cellulare, così come degli altri tipi di materiali che costituiscono i mobili: pittura, lacca, oro, pigmenti, vernici e aggiunte (stucchi e reintegrazioni). Permette inoltre di percepire il degrado della materia.

Fotografia a luce radente o tangente

Consiste nell’ottenere fotografie in un ambienteoscuro illuminando l’oggetto con una forte luce artificiale o naturale collocata con un angolazione acuta, inferiore ai 30°. Questo tipo di fotografia permette di far risaltare le imperfezioni meno percettibili della superficie del legno, come il sollevamento del piallaccio, le crepe, le craquelure ecc.

Radiazioni nel campo invisibile

Le radiazioni del campo invisibile sono onde di natura elettromagnetica, diverse da quelle della luce visibile, che si caratterizzano per la loro energia, frequenza e lunghezza d onda. Si tratta di radiazioni invisibili all’occhio umano, dato che questo percepisce solo una piccola parte dello spettro. Le radiazioni a onda corta e ad alta energia come i raggi X o gli UV e le radiazioni ad alta frequenza, come i raggi infrarossi, richiedono, per essere utilizzate nell’analisi di un’opera d’arte, la trasformazione delle radiazioni invisibili in un immagine visibile.

Uno degli strumenti di maggiore utilità che il restauratore può utilizzare nel suo laboratorio è la lampada di Wood. In sostanza tali metodi si basano sulla registrazione su un emulsione fotografica, lastra, schermo ecc., dei fenomeni ottici dovuti alle radiazioni riflesse, trasmesse o emesse dalla materia quando queste la colpiscono. Le tecniche ottiche che usano i raggi X, IR e UV sono di grande utilità quando è necessaria un analisi del danno interno o dei materiali che non sono visibili dall’esterno.

Raggi infrarossi

I raggi infrarossi possono attraversare strati di materia, essere riflessi da ciò che sta sotto e successivamente tornare all’emulsione fotografica formando un immagine più o meno nitida. Per fotografare questo fenomeno si utilizzano pellicole sensibili ai raggi infrarossi. Oltre alle tecniche fotografiche, un altro modo di visualizzare queste radiazioni per lo studio degli oggetti è la riflettografia IR.

Per questa si utilizza una lunghezza d’onda superiore a quella impiegata nella fotografia a raggi infrarossi. Si ottiene così una maggiore trasparenza e un immagine più nitida. Quest’immagine, che non può essere fissata su un emulsione fotografica, si formerà su uno schermo o un monitor. In relazione ai mobili, i raggi infrarossi, attraversando gli strati superficiali della pittura o delle vernici. permettono di scoprire l’esistenza di resti originali di vernici, pittura, oro ecc., e di verificare il loro stato di conservazione. Raggi X Si basano sulla differenza di densità dei materiali costitutivi dell’oggetto.

Caratteristiche dei raggi IR

La corta lunghezza d’onda permette loro di essere assai penetranti all’interno della materia. Questo metodo rende possibile la resa fotografica dell’effetto di maggiore o minore assorbimento delle onde elettromagnetiche da parte della materia. Per poter fotografare gli effetti dei raggi X è necessario utilizzare una pellicola, emulsionata su entrambe le facce, sensibile a tali raggi. La pellicola viene normalmente posta a contatto con una lastra di piombo. Questo procedimento rivela inoltre le aree ove esistono alterazioni, aggiunte o reintegrazioni in quanto queste, normalmente, presentano una densità differente a seconda dei diversi materiali utilizzati nella loro realizzazione. Spesso la radiografia viene indicata come il metodo d esame scientifico più adeguato allo studio dell’aspetto strutturale delle opere d arte.

Applicazione dei raggi IR nella diagnostica del mobile

Ma gli esami radiografici devono essere integrati da altri metodi d’analisi per poter raggiungere una conoscenza più completa dell’opera. Nel campo del mobile, i raggi X consentono di determinarne la tecnica di fabbricazione: tipi di incastri, eventuale presenza di chiodi, perni di legno interni ecc. Perciò risultano molto efficaci nel caso di mobili laccati, il cui supporto è nascosto dall’applicazione della lacca. Offrono inoltre informazioni sulla forma e il senso delle venature del legno. Per altro rendono anche possibile l’osservazione delle gallerie interne prodotte dagli insetti xilofagi, nelle loro dimensioni e tipologie. Questa tecnica serve anche per controllare e verificare l’efficacia dei trattamenti che si effettuano sul legno, come ad esempio il consolidamento.

L’ uso di raggi X non solo permette di conoscere lo stato di conservazione del materiale, ma mostra anche la presenza di aggiunte, alterazioni o reintegrazioni. Sono inoltre efficaci per rivelare stampiglie nascoste. Nei mobili laccati, dipinti o dorati servono per determinare la natura e lo stato di conservazione del supporto e dell’imprimitura. Nel mobile laccato, inoltre, offrono informazioni in merito alla substruttura della lacca. La definiamo sub struttura e non semplice imprimitura in quanto è costituita da numerosi strati realizzati con materiali diversi che possono variare da strato a strato). I raggi X possono anche rivelare iscrizioni o motivi coperti da successivi strati di pittura o di lacca, nel caso in cui siano stati impiegati materiali opachi a questi raggi.

Raggi ultravioletti

I raggi ultravioletti, invisibili all’occhio umano, quando colpiscono un oggetto possono essere assorbiti o riflessi in modo diverso, in funzione delle sostanze o materiali che lo costituiscono. I raggi ultravioletti provocano quindi fenomeni di fluorescenza negli elementi più antichi di un opera. Per contro, tanto più moderni sono i materiali quanto meno fluorescenza si produce. Questo fenomeno può essere sia fotografato sia percepito attraverso uno strumento che emette radiazioni ultraviolette, come per esempio la già citata lampada di Wood.

L’uso delle radiazioni ultraviolette per l’analisi delle opere d arte in certe occasioni può indurre confusione. Questo si deve al fatto che determinate sostanze moderne, come le vernici cellulosiche, possono essere fluorescenti. Occorre quindi procedere alla verifica dei risultati ottenuti con questi raggi mediante l’applicazione di altri metodi d analisi scientifica. Lo studio dell’opera attraverso i raggi ultravioletti permette di visualizzare le aggiunte in funzione della diversa fluorescenza dei materiali di superficie. Nel campo del mobile risultano inoltre essere utili per conoscere le condizioni degli strati di vernice: il loro grado di uniformità, eterogeneità e trasparenza, così come per evidenziarne tutte le alterazioni e poter distinguere gli strati vecchi da quelli più recenti, che si riconoscono per l’ apparizione di macchie opache. Permettono inoltre di identificare la presenza di microrganismi.

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