Le porcellane Wedgwood
Nel 1759 Josiah Wedgwood (1730-1795) nato a Burslem (foto 1 Josiah Wedgwood) fondava a Stafford in Inghilterra un’immensa fabbrica di porcellana. Josiah impostò la sua produzione industriale su una moderna divisione del lavoro: il reparto design da un lato e quello di produzione dall’altro, tenendo i due nettamente distinti.
Furono fabbricati medaglioni, pendagli, fermagli e bottoni di pasta azzurra (foto 2 Portavaso pasta azzurra),
verde (foto 3 Orologio Wedgwood, foto 4 Medaglioni Wedgwood) o nera con soggetti di fiori, figure o scene mitologiche in pasta bianca applicata su fondo scuro.
Con le stesse figure furono realizzati vasi, coppe, tazze, ecc. Molte delle opere presero spunto da opere antiche egizie, greche o pompeiane.
Josiah era il 13° e ultimo figlio di Thomas Wedgwood (1687-1739) e di Mary Stringer (deceduta nel 1766), figlia del ministro unitariano di Newcaste under Lyme, una città della contea di Staffordshire (Gli unitari: movimento religioso che rifiutava l’idea della trinità. Mettevano in dubbio l’essenza di Cristo e dello Spirito Santo in favore dell’unicità di Dio come persona).
La sua famiglia di origine era dedita alla realizzazione di ceramiche sin dal 600 ed il giovane Josiah iniziò a lavorare nell’industria di famiglia dopo la morte del padre.
Si hanno poche notizie dell’infanzia di Josiah: crebbe a Churchyard House, la casa che il padre Thomas aveva ereditato da suo padre, dall’età di sette anni frequentò la scuola a Newcastle under Lyme sino ai 14 anni (al 1744). Alla morte del padre la conduzione degli affari passò al fratello maggiore Thomas e nel 1744, lasciata la scuola, Josiah divenne apprendista presso l’azienda famigliare.
Josiah verso i 15/16 anni, nel 1745 o 1746, soffrì di un violento attacco di vaiolo che gli lasciò dei danni permanenti ad un ginocchio impedendogli di lavorare al tornio senza assistenza.
Nonostante ciò proseguì il suo apprendistato contraddistinguendosi per la sua notevole abilità al tornio.
Thomas era riluttante a cambiar sul lavoro o forse non era d’accordo nel dare una partecipazione nella società di famiglia a Josiah.
Infatti dopo una prima breve società con John Harrison e Thomas Alders di Stoke-on-Trent (Staffordshire) all’età di 22 anni Josiah andò a lavorare per conto suo. Nel 1952 dopo sette anni e un paio di società fù in grado di aprire un suo studio. Lavorò con il fratello fino al 1752, dopo una prima breve società con John Harrison e Thomas Alders di Stoke-on-Trent (Staffordshire).
Una delle società che formò giovanissimo (a soli 20 anni) fu quella con Thomas Whieldon di Fenton Low.
Whieldon era un ceramista molto famoso e di grande successo: da lui Josiah apprese le tecniche più moderne su forme e colori. Fu presso di lui che migliorò la green glaze, una particolare tecnica di verniciatura in verde che è ancora in uso oggi e che rese famosi i suoi servizi a forma di cavolo (Foto 5 Caffettiera Wedgwood a forma di cavolo) decorati anche con decalcomanie.
Josiah si innamora di Sara, sua cugina (nota come Sally) e voleva sposarla. Ma ci fu un intoppo: Sally era molto ricca. Dopo alcune trattative con il padre di Sally, che non era inizialmente contento che la figlia volesse sposare un vasaio comune, la coppia si sposò nel 1764.
Josiah aveva 34 e Sally 30. Non solo Sally portò con sé una dote considerevole, ma ha pure dimostrato di essere un esperta partner: dava importanti suggerimenti sulla progettazione e mentre Josiah conduceva i suoi esperimenti, lo aiutava prendendo nota. (Foto 6: quadro rappresentante Sally e Josiah seduti nella panchina attorniati dai loro sette figli).
Dopo un anno dal loro matrimonio, nel 1765, Wedgwood ha in produzione un particolare tipo di ceramica caratterizzata dal color crema Fu invitato a presentare i suoi progetti davanti alla Regina Carlotta (Queen Charlotte). La sua ceramica, chiamata creamware, cambia nome in Queen’s Ware in onore alla Regina Carlotta per la protezione accordata alla fabbrica (Foto 7: Vaso Wedgwood color crema).
In seguito cessò la collaborazione con Whieldon e si mise in proprio prendendo in affitto la Ivy House factory di Burslem ed assumendo alle proprie dipendenze il cugino, Thomas Wedgwood che nel 1765 divenne suo socio: il sodalizio durò fino al 1788. La pubblicità che ne deriva e le sue buone qualità la rendono la scelta preferita di tutta la ceramica domestica in Inghilterra e all’estero.
Furono molte le manifatture che risentirono della concorrenza di Wedgwood, persino delle dimensioni e dell’importanza di quelle di Sèvres e Meissen. Quelle che sopravvissero iniziarono ad imitare la sua ceramica color crema, che sul continente venne detta Faenza Fine o Faenza Inglese.
Nel 1768 diventa socio del suo più caro amico: Bentley. Nel 1774 presero al loro servizio il 19enne John Flaxman come modellatore di fregi classici e nazionali, targhe, vasi ornamentali e ritratti nei medaglion. Flaxman diventerà un grande.
Per Josiah il periodo della società col suo amico Bentley fu uno dei più belli della sua vita, nonostante in quell’anno gli amputarono la gamba malata di vaiolo senza anestesia, tra l’anca e il ginocchio. Erano molto amici e si compensavano anche nel lavoro. Fu un brutto colpo per Josiah quando nel 1780 Bentley a solo 50 anni morì.
Un ultima curiosità: Josiah Wedgwood nel 1782 inventò il pirometro, uno strumento per la misurazione delle alte temperature. Grazie alle sue scoperte divenne membro della Fellow della Royal Society, composta dagli scienziati più illustri del Regno Unito. Il pirometro di Josiah fu acquistato dal Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze tra il 1790 ed il 1817.
Parleremo in seguito dei vari tipi di porcellane Wedgwood e dei marchi per la loro datazione.
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