Consulenze per il Pianoforte

Pianoforte Rubenstein degli anni 30

Domanda

Abbiamo ritirato un pianoforte marca RUBINSTEIN a 2 pedali, alto 131, e in stile classico (cioè con gambette davanti di collegamento tra tastiera e gambe.
Nono essendo esperti in pianoforti, non riusciamo a capire il reale valore dello strumento che sia esteticamente che meccanicamente è in ottime condizioni, nonostante ci sembra vecchio di almeno 30 anni.
Potete aiutarCi.

grazie Luca

Risposta

Buongiorno,
la dicitura più probabile dovrebbe essere “Rubenstein” anzichè “Rubinstein”.
In tal caso si tratterebbe di uno strumento riconducibile alla ditta “Walker, Samuel” di Bradford, Inghilterra.
Quest’ultima firma aveva in produzione anche il marchio “rubEnstein” appunto.
La “Walker” fu fondata nel 1874.
Gli strumenti inglesi, almeno quelli del 900, non godono purtroppo di particolare fama e merito a livello di qualità costruttiva. I tempi di Broadwood sono lontani, non si registra nessun marchio di particolare eccellenza o rilevanza.
Non posso avere nessunissima idea circa le condizioni e il relativo valore, senza visionare immagini dettagliate di tutte le parti.
Voglio ricordare che un pianoforte di 30 anni di età è da considerarsi uno strumento giovanissimo, non affatto datato.
Dubito però che si tratti di un pianoforte degli anni 70. A mio parere dovrebbe essere molto più remoto. (questo marchio è sparito da tempo). Le colonne squadrate (gambette) a cui lei fa riferimento sono riconducibili agli anni 30.
Nel caso invece fosse effettivamente un “rubInstein”, si tratterebbe molto probabilmente di un nome “di fantasia”, riportato in tempi più o meno recenti. Succedeva infatti che, nel caso di una rilucidatura o mancanza della scritta relativa alla marca, si procedeva con l’applicazione di un nome puramente di fantasia appunto, magari famoso e popolare. I costruttori evitavano accuratamente di denominare, per questioni legali, i propri strumenti con cognomi uguali a quelli di celebri musicisti, pianisti o compositori coevi (come in questo caso).
Cordiali saluti.

Stefano Rogledi

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