La cura del mobile

Il deterioramento del Mobile

Fonte: IL MOBILE conservazione e Restauro di Cristina Ordonez, Leticia Ordonez,Maria Del Mar Rotaeche Casa Editrice: Nardini Editore

I fattore di deterioramento del mobile

Degrado biologico

Il legno, soprattutto in determinate condizioni ambientali, può essere attaccato da insetti e funghi che possono arrivare a distruggerlo completamente.

Insetti xilofagi

Gli insetti che attaccano il legno vengono chiamati xilofagi. Ne esistono due tipi: i Coleotteri, che si dividono principalmente in Anobidi (i tarli), Lictidi e Cerambìcidi, e gli lsotteri.

I Coleotteri,

allo stato larvale, scavano gallerie all’interno del legno per alimentarsi delle sue sostanze nutritive. Così facendo distruggono la struttura del legno e la convertono in una materia morta di aspetto polveroso e simile al sughero. La forma di tali gallerie varia a seconda della specie. In presenza di un attacco attivo di solito si osserva la caduta di una polvere fine, di caratteristiche differenti a seconda dell’insetto che ha praticato il foro. Quello prodotto dagli Anobidi (da 2 a 3 mm di diametro) è più grande di quello dei Lictidi e più piccolo di quello dei Cerambìcidi. I fori praticati da questi ultimi sono i più grandi (da10 a 20 mm) e presentano forma ovaleggiante. Quelli dei Lictidi sono di misure più ridotte (1mm). Gli Anobidi e i Cerambìcidi attaccano soprattutto i legni di alberi frondosi e di conifere mentre i Lictidi generalmente solo quelli frondosi. Gli lsotteri, o Termiti, costituiscono una vera piaga distruttiva del legno in quanto sono difficili da eliminare perché costruiscono il loro nido fuori dai mobili. Come tutti gli insetti xilofagi, divorano il legno con le mandibole per alimentarsi. Si sviluppano con l’ oscurità, il calore e l’ umidità. Non sopportando la luce e avendo bisogno di umidità, trascorrono la vita in gallerie di fango che essi stessi producono con il glucosio e l’amido del legno, tappandone l’entrata con questa stessa sostanza. Tali gallerie e l’assenza di fori e di segatura li distinguono dai Coleotteri, facilitandone l’identificazione.

Funghi

I funghi richiedono, per svilupparsi, una temperatura superiore a 20 °C, unita a un umidità superiore al 60%, così come assenza di luce e presenza di polvere. La loro azione distruttrice si deve al fatto che si alimentano di alcuni componenti del legno o di altri materiali a questo associati e possono convertirlo in polvere. Oltre a ciò, assorbono l’acqua contenuta nel legno producendo contrazioni e crepe.Possono anche macchiare la superficie dei  mobili

I contaminanti

L’ aria che circola intorno ai mobili può contenere agenti contaminanti come corrosivi chimici, sporcizia e polvere. I corrosivi chimici, che sono presenti nei prodotti solforosi dei motori a benzina e nei contaminanti industriali, deteriorano gli elementi metallici dei mobili (particolarmente sensibili sono l’ottone, il bronzo, il rame e l’argento), causando decolorazione, macchie e corrosione; attaccano inoltre il legno, le vernici, la carta e la stoffa.Quanto allo sporco e alla polvere, questi fattori inscuriscono la superficie delle opere occultandone le decorazioni e le finiture, oltrea favorire la proliferazione di insetti xilofagie microrganismi. La polvere, inoltre, è un abrasivo che graffia la superficie con l’uso o anche quando si passa un panno per rimuoverla.

La luce

Il livello di deterioramento causato dalla luce è direttamente proporzionale al livello di energia, intensità e durata dell’esposizione. II deterioramento maggiore è causato dalla luce ultravioletta e dalle radiazioni azzurre contenute nella luce solare, poiché sono molto brillanti e hanno una durata prolungata. La luce solare indiretta è meno intensa ma contiene radiazioni ad alta energia. Anche la luce artificiale ha una proporzione considerevole di radiazioni ultraviolette e di luce azzurra, ma ciò che pregiudica maggiormente il mobile sono i raggi infrarossi che aumentano in generale la temperatura dell’oggetto e in misura ancora maggiore in presenza di un riflettore puntato direttamente su di esso.Il deterioramento prodotto dalla luce sui mobili intacca soprattutto gli strati superficiali: finiture (vernici e tinturez), impiallacciatura, intarsi, tappezzerie e componenti in carta. Questo deterioramento si può verificare osservando le tonalità intense ancora presenti negli intarsi o nei tessuti che sono stati mantenuti nel corso degli anni in luoghi lontani dalla luce.

I legni sottoposti ad un esposizione prolungata alla luce subiscono processi di inscurimento o decolorazione che rendono difficile la loro identificazione. Così, il legno di quercia, quello di ciliegio e di altri alberi da frutto, il pino, il tiglio, il pioppo, l’ontano o il noce tedesco tendono ad ingiallirsi a causa della luce mentre altri tipidi legno tendono a scurirsi. Anche se alcuni tipi di legno sono più soggetti di altri a questo processo, la luce intacca sempre, in misura maggiore o minore, il legno; pertanto, come norma generale, l’intensità luminosa dei locali in cui vengono collocati i mobili dovrà essere moderata e andrà evitata l’esposizione alla luce diretta.

Temperatura e umidità

Due tra i fattori che più influiscono sul  deterioramento dei mobili sono la temperatura e  l’umidità. I cambiamenti bruschi dell’umidità  relativa interessano fortemente il legno, poiché  questo assorbe l’umidità dell’aria dilatandosi  (fenomeno di espansione) quando essa è elevata e  contraendosi (fenomeno di ritrazione) quando  diminuisce il suo livello.  II primo fenomeno porta con sé la deformazione  plastica del legno, mentre il secondo provoca il  creparsi della sua superficie. Queste variazioni atmosferiche vanno ad  intaccare una delle proprietà intrinseche di  questo materiale: l’ elasticità, e quanto più  brusche e frequenti sono, tanto più intenso sarà  il degrado. Inoltre le variazioni dell’umidità  relativa non interessano solo il legno ma anche  altri materiali e finiture del mobile, e che  reagiscono in modo diverso tra loro e rispetto  al legno, producendo non potendo quest’ultimo  accompagnarli nei movimenti rotture,  sollevamenti, craquelure ecc. Infine l’ eccesso  di umidità potenzia il degrado biologico  causando la proliferazione di microrganismi e di  insetti xilofagi. Da ciò deduciamo quanto sia importante mantenere  un livello costante di umidità relativa al 58  60%, livello adeguato sia per il legno sia per  tutti gli altri materiali di cui è costituito il  mobile. D altra parte anche i livelli della temperatura  ambientale incidono direttamente sull’umidità  relativa. Così, con un livello di umidità costante, a  fronte di un aumento di temperatura, l’ umidità  relativa diminuirà, aumentando, invece, quando  la temperatura si abbassa.  È perciò necessario che i locali ove sono  collocati i mobili mantengano un rapporto  corretto e costante fra umidità e temperatura.  II livello di temperatura ottimale per la  conservazione del mobile a un umidità relativa  di 58 60% dovrà essere di 22 °C.

Fattore umano

II contributo diretto dell’uomo al  deterioramento del mobile è costituito  principalmente dall’uso e dalle riparazioni  indebite con l’impiego di materiali non  appropriati o di tecniche scorrette (o entrambe le cose).

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