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Il restauro di opere contemporanee: cosa ne pensate ?

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(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
Topic starter
 

Allora…..buongiorno o buonasera a tutti voi,.
Viviamo tempi di cambiamento, di evoluzione mediatica e tecnica,  tempi in cui la bottega o il piccolo laboratorio diviene un’enclave preziosa, il posto in cui i sognatori si rifugiano per dedicare attenzioni a oggetti di un tempo passato, manufatti che parlano, dei loro proprietari, degli spazi che hanno occupato dei traslochi delle vicende storiche a cui hanno assistito.
Nel rispetto di queste considerazioni e delle mani che l’hanno realizzato spendiamo il nostro tempo, il più delle volte malpagati sorridiamo di nascosto quando un cliente esce dalla nostra bottega , convinto di aver fatto un affare nell’aver spuntato una tariffa ridotta, ignaro del fatto che il suo mobile ci ha già pagato e appagato prima del suo portafoglio.  Poi però i conti suonano alla porta, le bollette, il mutuo, le rate gridano vendetta e per pareggiare i conti  facciamo anche altro, Bepi  quando accolse un “terrone” a bottega in una delle sue lezioni di economia riferendosi a questi interventi mi disse che erano”sveltine”, a distanza di anni sorrido ancora, sorrido al ricordo di  Bepi che davanti a una vassily mi disse che dovevo occuparmene io, perché avevo la mente aperta, era un pezzo assai bello, uno di quelli prodotti da Standard Mobel, la casa fondata dallo stesso Breuer…. Ma la domanda è questa:  Come vi ponete davanti al restauro di un pezzo che pur non avendo alle spalle secoli di vita si presenta come testimonianza del nostro tempo? Come vi ponete davanti al restauro di una cromatura, o al reintegro di una spazzolatura di un tubo in acciaio, come vi ponete davanti al recupero di un cuoio vecchio di novanta anni?
Più in generale come vi muovete davanti a qualcosa che rappresenterà la nostra epoca?
Grazie a quanti vorranno lasciare il loro pensiero   

 
Pubblicato : 12/02/2012 2:08 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Quello che per anni è stato il più quotato restauratore del Piemonte, all’inizio della crisi che stiamo vivendo ha abbandonato il restauro monumentale per dedicarsi al restauro di opere d’arte moderna.
Questo per dire come non vi possa essere differenza concettuale fra il restauro di opere cosiddette antiche e cosiddette moderne. Si tratta di “conservazione”. L’altro giorno un docente del Politecnico mi spiegava di come stia sorgendo il problema del “restauro” del calcestruzzo e del cemento armato realizzati dagli anni 50 in poi.
Sono rimasto scioccato dall’affermazione della nostra cara c. che definiva recenti le tue capriate dei primi del 900 e, quindi, non soggette alle regole di un restauro fililogico. Non conta l’epoca. Conta la testimonianza storica irripetibile e, quindi, unica.
Il problema sorge per il fatto che ci si trova regolarmente di fronte ad Oggetti fabbricati col presupposto della caducità. Anni fa un importante fabbricante di mobili mi disse che i mobili moderni venivano fabbricati calcolando che dovevano durare quattro anni. Riuscire a prolungarne la vita forse rappresenta una violenza.
Penso che questo argomento negli anni futuri sarà oggetto di interessanti disquisizioni.

 
Pubblicato : 12/02/2012 5:40 pm
(@alessandro-livi)
Post: 146
Estimable Member
 

Brandi diceva "il restauro costituisce il momento decisivo in cui la conoscenza di ciascuno di noi riconosce un prodotto dell'attività umana quale opera d'arte, degna quindi di essere tramandata nel futuro. Ciascuno di noi è erede se vuole di un inestimabile patrimonio.
Ogni popolo infatti ha prodotto e depositato nel tempo il proprio patrimonio composto da tutto ciò che gli è servito per vivere, per vivere bene, per vivere meglio. Dagli oggetti più semplici, necessari alla sopravvivenza, fino alle opere più complesse realizzate per il proprio benessere materiale e spirituale, fatto di intelligenza e creatività stupefacente. In tutti questi oggetti c'è una porzione di storia umana, della nostra storia, ognuno di essi ha tessuto un frammento di civiltà per ciascuno di noi. Il loro valore si può misurare in tanti modi diversi, ma il più autentico è quello assegnato da noi stessi con la nostra gratitudine verso chi ci ha preceduti".
Un'altra citazione che mi piace riportare e di cui non sono riuscito a individuare l'autore afferma che " Quando muore l'intenzione profonda di un artista muore la sua anima. Ciò che resta, per i creduloni, è la spoglia mortale."
Io penso che chiunque apprezzi queste parole è già a metà del suo personale percorso di restauro.

 
Pubblicato : 12/02/2012 6:27 pm
(@pomacciolo)
Post: 351
Reputable Member
 

devo dire che è vero che non conta l'epoca. Proprio in questi giorni quella culona di mia zia si è seduta sulla sedia anni 90 e inevitabilmente l'ha sfasciata, "lo sapevo che un dolore troppo forte l'avrebbe distrutta! direbbe Toto'. Ma la cosa piu incredibile è che tutti hanno pensato a me e all'abilita' nel metterla a posto.... o restaurarla? bho!

 
Pubblicato : 12/02/2012 10:06 pm
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

personalmente trovo che il 9oo sia un secolo ricchissimo di inventiva personalita' ed unicita' rispetto all'arredo.
mi ispiro moltissimo occupandomi di arredo oltre che al restauro a geni assoluti come carlo mollino e gio' ponti e castiglioni ed in generale a tanti esponenti del design che hanno arricchito il 900.

  trovo quindi il cimentarsi nel restauro di tali pezzi una cosa degnissima ed interessante.

  p.s.
  volevo in generale fare una considerazione che sara' pure ot ma per me importante a fronte di avvenimenti e titoli occorsi in questo forum:
  trovo che a volte fare filosofia e sopportare comportamenti incivili da parte di alcuni frequentatori del forum sia sbagliato.
non è questione di essere sconfitti vincitori o di restare sul campo o andarsene è questione che bisognerebbe essere capaci di stare al mondo- parlo di chi offende - e a volte la troppa comprensione nn funziona.
  personalmente nn accetto niente e nessun tipo di confronto con chi offende e non è in grado di confontarsi.
  e nn ho la minima comprensione ne' penso che questi personaggi abbiano la minima cosa da insegnarmi........
  condivido quindi lo stappare la bottiglia a fronte di una gradita dipartita.

 
Pubblicato : 12/02/2012 10:59 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
Topic starter
 

io ho avuto il privilegio e la fortuna di bere del prosecco con un signore minuto e gentile, accolto con una ospitalità d'altri tempi, per questo sono sicuro che un passo indietro da parte di tutti non sarebbe male. Sono contento di aver trovato terreno fertile su questo argomento, le risposte avvalorano la mia personale convinzione che non c'è restauro senza un fondo di etica.

io, Breuer e Zeno sentitamente ringraziamo
 

 
Pubblicato : 12/02/2012 11:44 pm
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

ho anche io a casa dei miei un paio di Wassily e visto la persona a cui Breuer intitolo' ,avendola fatta per lui tale sedia, colgo l'occasione per salutare Kandinsky sui cui "significati e significanti" dedicai il mio argomento a piacere del mio esame di maturita' in cui storia dell'arte era una delle due materie.

penso anche io che ci voglia etica e passione per un lavoro che ci avvicina ad opere d'altri.

mi fa molto piacere che tu abbia aperto questo varco nell'arredo del secolo scorso perchè per me è argomento molto interessante .

ciao pino' e ciao anche a Zeno....

 
Pubblicato : 13/02/2012 12:01 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Barca66lovere ti chiedo di non alimentare polemiche inutili soprattutto nei confronti di utenti che non compaiono nella presente discussione: tutti abbiamo simpatie e antipatie ma teniamocele per noi dal momento che il forum deve, o dovrebbe, essere usato per chiedere e fornire consigli sul restauro. Passiamo ad argomenti più interessanti: caro pin8cchio due opere d'arte in una foto sono troppe! Su Zeno non abbiamo dubbi, lo è veramente, mentre sulla sedia sorge un piccolo problema: l'arte del Novecento non è considerata tale negli effetti materiali che produce e che sono riproducibili, ma nell'idea originaria e nei concetti che l'hanno supportata. Il problema nel restauro si pone proprio in questi termini: il design resterà e darà luogo a numerose riproduzioni facendo così sopravvivere l'idea. Queste sono state e spesso sono ancora le intenzioni degli autori novecenteschi post Razionalismo, quindi un restauro, come afferma PPMasoni è un un po' un violentare la natura originaria dell'oggetto, essendo stato abolito il concetto di durabilità. Brandi stesso, figlio della sua epoca, non riteneva nella "Teoria del restauro" che gli oggetti di uso comune potessero essere considerati arte e quindi il loro restauro dovesse semplicemente risolversi nel ripristino della funzionalità in quanto non vi era un reale conflitto fra istanza estetica e istanza storica. Rimane la sensibiltà verso un oggetto bellissimo che ha segnato la storia dell'arredo e che penso molti di noi cercherebbero di conservare nonostante le intenzioni del fabbricante. Questa almeno è stata la risposta che ho ottenuto dal restauratore cui ha accennato PPMasoni: non possiamo arrenderci al degrado anche se l'artista ha creato un'opera effimera. Ne violenteremo le intenzioni perchè l'opera non è più una sua proprietà, ma patrimonio dell'umanità.

 
Pubblicato : 13/02/2012 5:14 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
Topic starter
 

" al di la del bene e del male "

bello, davvero bello e stimolante. Conosco il pensiero di Brandi, è difficile e complicato vivere con due archeologhe in casa, ma quello che non volevo disquisire su questo, infatti basta estrapolare altro da lo stesso per avere netta la sensazione che il piccoletto volesse (oltre che dettare nuovi canoni) creare nuove coscienze e per questo riporto  la citazione che Alessandro sottolinea :  "il restauro costituisce il momento decisivo in cui la conoscenza di ciascuno di noi riconosce un prodotto dell'attività umana quale opera d'arte, degna quindi di essere tramandata nel futuro. Ciascuno di noi è erede se vuole di un inestimabile patrimonio.

Mi piaceva sapere cosa ne pensavi tu, amica mia, o tu amico mio, tu personalmente, frutto di coscienza maturata,  appunto al di sopra di tutto o se volete "al di la del bene e del male" senza nessuna paura di essere giudicati, soli responsabili di quell'atto di amore estremo verso quel prodotto dell'ingegno.
grazie ancora

 
Pubblicato : 13/02/2012 10:29 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Un bassotto, una sedia, un raggio di luce. Tempi diversi che si intersecano nella loro caducità.
Dov’è l’opera d’arte, se non nella tragicità della fine presente, con tempi diversi, ma presente nelle tre forme? Tragicità accentuata da tre velocità temporali differenti, ove tre traiettorie si incontrano nell’unicità di una situazione.
Vedo l’opera di restauro simile alla condanna di Sisifo.
Ma a questo punto sono costretto a stappare un’altra bottiglia. Dimenticavo: il sig. Perignon usa tappi di prima qualità.

 
Pubblicato : 13/02/2012 10:53 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Da e contro Brandi ne è passata di acqua sotto ai ponti e io non posso che adeguarmi all'imperativo categorico: conservare! Il come è tutt'altro che facile soprattutto nel caso di opere novecentesche costruite spesso nell'ignoranza dei materiali, proprio per la scarsa importanza data alla manualità, e quindi velocemente deperibili. Sostituire il cuoio di una di queste sedie quando deteriorato non dovrebbe essere un problema ma... mi piangerebbe il cuore e solo molti sorsi di grappa mi aiuterebbero! E' difficile per chi si è sempre battuto per conservare anche l'ultimo chiodo passare a una mentalità completamente diversa che suddivide il processo di creazione, unico, da quello di realizzazione, seriale. Forse i restauratori di auto d'epoca potrebbero darci una mano: operano da più tempo su oggetti seriali che devono la loro unicità solo e unicamente al progetto e all'idea.

 
Pubblicato : 14/02/2012 12:31 am
(@pomacciolo)
Post: 351
Reputable Member
 

ma cosa è diventato il forum romantico?? chi cita  nitsche chi trasporta i massi, quasi quasi mi piace di piu quando si litiga.
quando mi capita piu dei fini dicitori cosi....

con tutto il rispetto per gio ponti, fornasetti e pomodoro, preferirei trovarmi davanti a un mobile di boulle
piffetti o maggiolini (magari) !
anche se un trumoncino di fornasetti puo valere molti ¤ non so se c è un bello stato di poliuretanico.

sui mobili seriali poi non vedo nessun commento da fare.

 
Pubblicato : 14/02/2012 12:50 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Caro Pomacciolo se non hai commenti da fare astieniti dall'intervenire come fanno spesso molti di noi. Potrai leggere le risposte altrui e imparare qualcosa oppure decidere di passare a un'altra discussione che ti interessa maggiormente. E' mortificante essere derisi quando si cerca di comprendere un problema. Se poi sei così fortunato e hai la possibilità di intervenire solo su mobili realizzati al massimo alla fine del Settecento, perchè dopo, mi spiace svelarti questa triste realtà, si tratta nella maggior parte di mobili seriali, abbi rispetto per chi lo è meno. La tua è veramente una mentalità Romantica in senso storico-culturale, perchè ne riproponi uno dei temi prediletti: l'amore per un fulgido passato contrapposto a un orrendo presente. Un professionista non può permettersi barriere mentali nei confronti di un'epoca o di un materiale, bensì può solo cercare di operare al meglio, così come un hobbista spesso non ha accesso a mobili di alta epoca e si ritrova a dover risolvere complicati problemi legati ai materiali contemporanei, nel senso storico-didattico del termine, e quindi nati dopo la Rivoluzione francese. 

 
Pubblicato : 14/02/2012 1:32 pm
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

Barca66lovere ti chiedo di non alimentare polemiche inutili soprattutto nei confronti di utenti che non compaiono nella presente discussione: tutti abbiamo simpatie e antipatie ma teniamocele per noi dal momento che il forum deve, o dovrebbe, essere usato per chiedere e fornire consigli sul restauro. Passiamo ad argomenti più interessanti
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Cara Aporia mi spiace molto che tu trovi poco interessante e polemica inutile il mio nn trovarmi bene in una situazione grottesca di offese gratuite ricevute dato anche il tuo ruolo di moderatore.
Dovrebbe essere tuo interesse primario che chi si trova e utilizzi il forum si senta a suo agio.
Sicuramente lo è ma nn lo esprimi con le parole che mi hai rivolto.
Personalmente nn mi interessa subire offese da chi nn conosco,non mi fa piacere, ma mi dispiaceva di piu' il clima che si è creato ultimamente nel forum sopratutto nei confronti di persone come  PPM e non solo che io stimo per il tempo e la conoscenza che mettono a disposizione degli altri
e anche per una certa affezzione per questo forum che per me è molto importante...
Se il risultato da te percepito è quello che mi hai scritto..............
Ti auguro una buona giornata

 
Pubblicato : 14/02/2012 3:11 pm
(@cassiopea)
Post: 0
New Member
 

Mi permetto di esprimere un mio parere in merito, personalmente ogni epoca esprime eccellenza troviamo manufatti di periodo liberty che sono vere opere d'arte, un esempio è Ducrot, Carlo Bugatti con mobili del tutto particolari con intarsi davvero notevoli e originali, non mi trova d'accordo quello che in seguito è successo con l'omologazione e la morte dell'artigianato manuale, con l'introduzione di materiali che anno modificato il gusto in cui l'italia è sempre stata all'eccellenza, per qualche riguarda la conservazione dovrebbe essere scontato il rispetto verso il manufatto, altrimenti il termine conservazione non avrebbe senso, non amo molto il modernariato non mi trasmette nulla.

 
Pubblicato : 14/02/2012 3:27 pm
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