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Metodi di finitura non filmante per esterno negli U.S.A.

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(@pierpaolomasoni)
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Penso possa interessarti il manualetto che ho scritto "le antiche vernic per il legno". Se vai sulla home page in basso trovi il mio nome e da lì hai il percorso per procurartelo, oppure puoi cliccare il titolo su google. Ma sarei veramente felice di omaggiartelo. Se non hai niente in contrario puoi mandarmi privatamente il tuo recapito: avrei trovato un altro regalo di Natale da fare con gioia. Non penso possa dirti molto che non sai, ma conoscere l’evoluzione delle vernici può essere utile per la comprensione di quelle moderne, delle quali io mi intendo poco.
Purtroppo in Italia l’artigiano non è mai stato supportato nemmeno culturalmente, e sulle nostre grandi tradizioni è caduto l’oblio. Posso dirti che per secoli la vernice per eccellenza, di produzione olandese ma commercializzata in tutt’Europa, era in megylp: olio di lino, sandracca e trementina. Pare resistesse molto bene all’umidità. In Italia nel ‘700 andava per la maggiore la “vernicetta veneziana”: olio di lino, ambra ed acquaragia, più brillante ma meno resistente del megylp. Insomma, sempre olio e resina. L’olio da solo resiste poco.
Ho dato solo una rapida scorsa alle relazioni che hai lincato, ma devo farti alcuni appunti: dici olio + olioresina. Per olioresina si intende già olio + olioresina.
Le resine naturali per essere mescolate con un olio devono essere pirogenate. Quelle sintetiche no.
La trementina chimicamente è un’olioresina
Infine: la paraffina ha una temperatura di fusione simile a quella della cera d’api e chimicamente non è una cera, anche se per comodità spesso viene classificata come tale.
Scusa, ma, come ebbe a dire quel tale, le parole sono mattoni e la precisione è importante per capirsi.

 
Pubblicato : 23/12/2011 11:45 pm
 BLO
(@blo)
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Pierpaolo, ti ringrazio e non solo per il graditissimo regalo del tuo libro su " Le antiche vernici per il legno " del quale ho già sentito parlare molto bene e che stai per certo "divorerò" ( in senso metaforico ) con grande interesse ma anche per gli utili  chiarimenti e le precisazioni fornite. Mi metterò in contatto con te via e-mail.
Di nuovo grazie e buon Natale!

 
Pubblicato : 24/12/2011 3:36 pm
(@pierpaolomasoni)
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Nel torpore delle pause natalizie ho iniziato a tradurre il documento che parla di vernici alternative alla Madison. La prima formula che viene proposta è la stessa del linfoil che ogni tanto cito e che fra quelli che uso mi pare il più versatile.  Posso dire, in confidenza, che è stato copiato da una vernice usatissima in Svezia.
Olio di lino cotto+10% di resina alchidica; il linfo ha un’aggiunta di un 10% di olio di thung (che dovrebbe migliorarne la resistenza e la durata. Concordo sull’osservazione che se si usasse olio crudo si avrebbe una maggior penetrazione, e che la durata sarebbe più lunga, ma l’essicazione richiederebbe parecchio più tempo, e ciò comporta molti inconvenienti (polvere, insetti suicidi, ecc.). Durante la cottura dell’olio viene aggiunto un 2% di un ossido metallico (attualmente è molto usato il cobalto; in passato si usava la calce; nei paesi nordici dal ‘400 si usò spesso il litargirio) per velocizzare l’essicazione.
Noto che la ricerca si sofferma molto su muffe che si formano sull’olio di lino (notare: non sul legno). Penso che tali fenomeni siano stati riscontrati in condizioni climatiche particolarmente avverse. Operando in Piemonte ed in Valle d’Aosta non ho mai riscontrato muffe sulle verniciature, nemmeno su infissi che prima della verniciatura presentavano tale inconveniente.
Nei secoli è cambiato ben poco sia nelle valutazioni che nei componenti; in questo caso solo le resine naturali, sostituite da quelle sintetiche che danno continuità di risultati.

 
Pubblicato : 25/12/2011 10:28 pm
 BLO
(@blo)
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Altro test di laboratorio del Forest Product Laboratory sulla capacità di escludere l’umidità ( MEE : moisture-excluding effectiveness) da  parte di varie finiture  ed altri materiali .
La capacità di escludere l’umidità è cosa diversa dall’ idrorepellenza .
Il giudizio è espresso su un’esposizione di 14 giorni ad 80°F  e  90% di relativa umidità.
Il migliore risultato è stato ottenuto dalla cera di paraffina sciolta che ha un MEE pari al 95% se il legno viene immerso e del 69% se data a pennello ( 1 sola mano ).
Le finiture penetranti, quali olio di lino ( mee : 1%), olio di tung (mee: 2%) , polish per mobili (mee : 0% ) , cera di carnauba ( 1% )  anche se date a 3 mani si sono collocate nei gradini più bassi della graduatoria offrendo minima o alcuna protezione contro il vapore acqueo : in sostanza le predette finiture hanno solo capacità idrorepellenti proteggendo in  parte dall’acqua ( pioggia ) ma non dall’umidità.
Per i risultati delle vernici epossiche, poliuretaniche, alchidiche ,che ha tre mani hanno dato risultati buoni ( da un minimo del 41% ad un massimo del 91% ), ma  comunque inferiori rispetto alla cera di paraffina mi riporto alla tabella. 
Dal test è risultato che la capacità dell’olio di lino e di tung di escludere l’umidità è notevolmente incrementata con l’aggiunta di resine e pigmenti.
Le vernici ad acqua si sono rivelate deludenti perché anche se seccate lasciano piccole aperture attraverso le quali il vapore acqueo penetra. ( “ Latex- or water-based varnishes are also not very effective (although not shown, neither are latex paints). When these coatings dry, they leave small openings that allow water vapor to penetrate.).
I risultati scadenti della cera di carnauba (brazilian carnauba paste wax) e dei prodotti ad acqua dimostrano che non sempre ciò che è “ natural “ is “ good”.
Ogni prodotto può essere buono o cattivo : tutto  dipende dall’uso che se ne deve fare.
Anche alla luce dei risultati dei test in precedenza postati mi sembra di poter  concludere che ,“ in esterno “ , aggiungere alla preferita vernice alchidica, ulteriore olio di lino cotto, essenza di trementina , cera di paraffina, e pigmenti fa veramente la differenza.” 

Allego il link per scaricare il file .pdf :

“ Protecting Wood from Humidity. Lab tests show which finishes work, which don’t .”
  by William Feist and Gary Peterson

http://www.fpl.fs.fed.us/documnts/pdf1987/feist87a.pdf

 
Pubblicato : 29/12/2011 10:17 pm
(@pierpaolomasoni)
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Io al “non sempre ciò che è “ natural “ is “ good” aggiungerei che i concetti di buono e cattivo sono relativi.
Proprio la permeabilità al vapore che, da quello si intuisce, viene valutato negativamente, ha fatto preferire in passato certi prodotti piuttosto che altri. Il legno, per una sua buona conservazione, ha bisogno di respirare. Se gli togli quella che è una sua naturale circolazione dell’aria (che convoglia tutta una serie di altre sostanze che, tra l’altro, contribuiscono a creare quella famosa patina della quale tutti i restauratori parlano, spesso a sproposito) il legno tende a sviluppare fenomeni di marcescenza e parassitosi, per non parlare delle aggressioni animali.
Il mio lavoro sovente mi mette a contatto di ingegneri ed architetti, alcuni anche di grande valore, ma spesso mi trovo in rotta di collisione per il fatto che tendono a trattare il legno alla stregua del calcestruzzo; voglio dire che non conoscono quelle che sono le esigenze vitali del legno. Un aspetto del restauro che mi ha sempre affascinato è dato da come i nostri antenati nel tempo hanno saputo sviluppare una conoscenza dei materiali naturali, quali il legno, che la scienza moderna fatica ad acquisire. È come se avessero avuto una sensibilità oggi perduta, come il saper riconoscere a naso le erbe non commestibili.
L’olio di lino è sempre stato preferito agli altri proprio per le qualità che hai citato: impermeabilità all’acqua e permeabilità al vapore.
Sulle vernici in base acqua non faccio commenti reputandole una truffa non soltanto sotto l’aspetto qualitativo, ma anche sotto quello tossico.

 
Pubblicato : 29/12/2011 11:15 pm
(@cassiopea)
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Grazie a tutti per la befana mi regalerò il piccolo chimico ;D ;D

Infatti il legno per respirare a bisogno di un idrocarburo come la paraffina GRANDE!!

I prodotti all'acqua non sai neanche cosa sono, come puoi dare un opinione, è poi cosa centrano con il restauro tutte queste cose che vanno utilizzate semmai per gli infissi booooh, mischiamo sempre tutto bravi ottima divulgazione.

 
Pubblicato : 29/12/2011 11:18 pm
(@pierpaolomasoni)
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Cara C., Blo ed io siamo impegnati in un amabile e per noi interessante scambio di informazioni e di opinioni sulle qualità organolettiche di vari componenti di vernici costruite su concezioni classiche, e su considerazioni circa le esigenze del supporto alle quali sono destinate. Se non capisci che restauro vuole anche dire conservazione, non stupisce che tu non capisca nemmeno quello che noi si sta dicendo (nel tuo post dimostri chiaramente di aver capito esattamente il contrario di quello che si stava dicendo). Purtroppo il restauratore deve anche essere un pò chimico, perchè altrimenti sì, diventa un massacratore. Deve sempre conoscere a fondo i prodotti che usa (è per questo che ripeto sino alla nausea che bisogna leggere schede tecniche e di sicurezza, non le pubblicità); non esistono prodotti perfetti, gommalacche per tutte le stagioni, e, quindi, conoscere i pro ed i contro dei vari prodotti è di vitale importanza. Se, da come si intuisce, l'argomento non ti interessa, non hai che da astenerti dai commenti di cattivo gusto.

 
Pubblicato : 29/12/2011 11:49 pm
 BLO
(@blo)
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Mia cara Cassiopea chi fa “disinformazione”, volutamente travisando il senso delle parole, sei tu. Sulla scorta di dati scientifici, dei quali ho fornito a chi ha voglia di approfondire la fonte, ho semplicemente sostenuto che ciò che contribuisce a rendere la “ madison formula “ così resistente e duratura è quel 1-3 % di cera di paraffina. Non ho certo proposto di trattare i serramenti esterni con cera di paraffina al 100% !
La tua considerazione  “Infatti il legno per respirare a bisogno di un idrocarburo come la paraffina GRANDE!! “  oltre ad essere semplicistica e banale è la migliore dimostrazione che “ non conosci “  i prodotti “ ad acqua “ che dici di usare.
Ti scandalizzi per l’uso di piccolissime percentuali (1-3 % ) di paraffina ( che come ho già ricordato ha impieghi persino cosmetici e farmaceutici ) e poi a cuor leggero impregni il legno di  “ plastica “ e di “ liquido anticongelante per radiatori “ accecata dal fuorviante luogo comune che i prodotti ad acqua sono naturali. Se controlli le schede di sicurezza dei prodotti ad acqua della Sayerlack che in altri post hai suggerito e ti sei vantata di usare, noterai che contengono l’ 1-2,5% di Polyethylene ( la finitura )  e l’ 1-2,5% di Propylene Glycol ( l’impregnante ).
Non vorrei sconvolgere il delicato meccanismo del tuo apparato psichico ma  ti basterà fare una veloce ricerca su internet per appurare che il Polietilene ( Polyethylene) non è altro che la comunissima “ PLASTICA “ ,si proprio quella di cui sono fatte le buste della spesa e le bottiglie usa e getta.
Più inquietante è la natura del Propylene Glycol, DERIVATO DEL PETROLIO, principale componente del liquido anticongelante per radiatori e del liquido per freni, facilmente assorbito dalla pelle e che provoca danni alla salute. .
Riporto testualmente :
Propylene Glycol (PG, Polyethylene Glycol (PEG), and Ethylene Glycol (EG) are all petroleum derivatives that act as solvents, surfactants, and wetting agents.
They can easily penetrate the skin, and can weaken protein and cellular structure.  In fact, PG penetrates the skin so quickly that the EPA warns factory workers to avoid skin contact, to prevent brain, liver, and kidney abnormalities.
“ “PROPYLENE GLYCOL”is a colorless, viscous, hygroscopic liquid CH3CHOHCH2OH, used in anti-freeze solutions, in hydraulic fluids, and as a solvent.  Also called  Propanediol"
American Heritage Encyclopedia Dictionary
PROPYLENE GLYCOL is used in:
Anti-Freeze  * Brake and Hydraulic Fluid  * De-Icer  * Paints and Coatings  *  Floor Wax  * Laundry Detergents  * Pet Food  * Tobacco *  Cosmetics  * Toothpastes  * Shampoos  * Deodorants  * Lotions    * Processed Foods and many more personal care items.
A published clinical review showed propylene glycol causes a significant number of reactions and was a primary irritant to the skin even in low levels of concentrations.
The American Academy of Dermatologists, Inc; Jan. 1991
The MSDS (Material Safety Data Sheet) for Propylene Glycol says:  ?May be harmful by ingestion or skin absorption.  May cause eye irritation, skin irritation.  Chronic exposure can cause gastro-intestinal disturbances, nausea, headache and vomiting, central nervous system depression. (Toxicological profile for ethylene glycol and propylene glycol (update). Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR), 1996.  Atlanta, Ga; U.S. Department of Health and Human Services, Public Health Service.)”
Allego il link
  http://antiagingchoices.com/harmful_ingredients/propylene_glycol.htm:

La verità è che in tutti i prodotti ad acqua per far diventare le resine acriliche o poliuretaniche solubili in acqua vengono usati dei solventi della famiglia "glycol ether" ( ethylene e propylene ) che sono estremamente tossici, anche se usati in misura minima.
Se vuoi essere coerente con le tue granitiche considerazioni sulla respirazione del legno, sulla salubrità dei prodotti e sugli idrocarburi, non dovresti impregnare il legno con prodotti che contengono  plastica e liquido anticongelante per i radiatori, con derivati del petrolio e sostanze comunque dannose per la salute. In altri termini non dovresti usare i prodotti ad acqua.
Se fino ad oggi hai avuto a tua attenuante l’ignoranza ( sebbene sia singolare la figura del restauratore che si vanti di trattare il legno in modo  “ natural “  ed  ignori la vera natura “ non natural “  dei prodotti che usa,  è come il medico omeopatico che pretende di curare con gli antibiotici ) adesso non hai più scusanti. Te lo dice uno che il restauratore non lo fa ma ha solo buon senso e coerenza logica.

 
Pubblicato : 30/12/2011 11:55 pm
(@cassiopea)
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Caro BLO le vernici all'acqua sono un infinità, non hai titolo per parlare essendo sia tu che PIERPAOLO non esperti del settore, io non parlo da chimico o da persona fanatica del naturale a tutti costi fra le due cose preferisco il male minore, ricordatevi che il petrolio è una risorsa destinata ad esaurirsi è le aziende che cercano alternative in questo settore sono da apprezzare e incentivare, tu parli del campo alimentare con grande superficialità, se ci addentriamo  non ne usciamo più, non immaginate neanche quello che ci fanno mangiare tutti i giorni, quindi non solo la paraffina in campo alimentare è presente, ma conservanti coloranti additivi, sai c'è il famoso Pan Carrè per fare i tost che magari mangi a colazione, sai che per conservarlo meglio e trattato con alcol etilico, e che oltre il 40 % dell'olio extra vergine d'oliva che troviamo nei super mercati è composto da olio lampante ossia di nocciolo colorato con clorofilla, il panettone che hai gustato a Natale è pieno di conservanti, per non parlare del formaggio e della carne l'elenco è infinito, quindi l'elenco di componenti chimici portati da te come esempio non mi impressiona, la vernice all'acqua non si beve, ma pensa invece quante componenti chimiche mangi 🙂 Non parlare a me di disinformazione caschi male. 

Comunque una vittoria con piacere è stata ottenuta da me e dai colleghi, abbiamo salvato un bellissimo cassettone Impero, dall'attacco del LINFOIL questa per me è una grande soddisfazione i vostri attacchi gratuiti non mi spaventano anzi sono un incentivo, siete irritati quindi vi sentite in difficoltà, non ti preoccupare non mi tiro indietro, reggo qualsiasi conversazione, se mi consideri ignorante pazienza 🙂

Ci tengo a ribadire queste vernici non c'entrano niente col restauro del mobile antico, sono nozioni per il fai da te, quando bisogna trattare un infisso, quindi non usiamo questi prodotti sui mobili d'epoca, spero che mi diate un po di tregua mi chiamate sempre in causa qualsiasi cosa dica mi attaccate, eppure quelle che affermo sono delle palesi verità, non riesco a capire perchè vi dia tanto fastidio, ho il timore che abbiate un contratto con queste aziende, è un atteggiamento molto strano ne fate una questione personale, boooh!! 

 
Pubblicato : 31/12/2011 12:52 am
 BLO
(@blo)
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Di fronte all’evidenza dell’insostenibilità delle tue posizioni ti trinceri dietro fumose affermazioni (  “ i prodotti all’acqua sono un’infinità “) , ti rimangi quello che in più occasioni , anche in altre discussioni , hai erroneamente affermato a sostegno dell’uso dei prodotti all’acqua ( l’illusione che non  conterrebbero sostanze dannose per l’uomo,che sarebbero più salutari per il legno  e che non conterrebbero derivati del petrolio ) e cerchi di sviare il discorso superficialmente impelagandoti nell’uso dei prodotti chimici in ambito alimentare che nessuno ha mai trattato, ne vuole trattare.  Ancora persisti nel travisare le parole e fare disinformazione !
Visto che il Propylene Glycol  è un derivato del petrolio e visto che in tutti i prodotti ad acqua, per l’indispensabile scopo di far diventare le resine acriliche o poliuretaniche solubili in acqua, vengono usati dei solventi della famiglia "glycol ether" ( ethylene e propylene ) è evidente, se questo è che ti preoccupa, che, allo stato, l’esaurimento del petrolio determinerebbe l’estinzione non solo delle vernici a solvente ma anche di quelle ad acqua. 
Visto che sei “esperta restauratrice” che conosce bene la natura dei prodotti che usa, e che, come tu stessa affermi, “ i prodotti all’acqua sono un’infinità “ mi alleghi la scheda di sicurezza di un prodotto all’acqua che non contiene solventi della famiglia "glycol ether" ( ethylene e propylene) che sono estremamente tossici , anche in piccole dosi, a contatto con la pelle e per inalazione ( p.s. :  nessuno è così stupido da bersi la vernice! ) ?
Mi congratulo con te per il cassettone impero, ma….cosa aggiunge all’oggetto della discussione “ metodi di finiture filmanti per esterno negli usa “ se non soddisfare la tua vanità ?
Gli utenti dotati di buon senso ed onestà intellettuale non potranno che prendere atto della mala fede con la quale insinui che io cerchi, per interesse , di “sponsorizzare” prodotti : non ho mai discusso di prodotti ma di metodi. La “ natural finish “ ( il natural si riferisce al risultato  estetico della finitura sul legno ) del Forest Product Laboratory o “ madison formula “ non è un prodotto ma una formula sviluppata da un ente di ricerca governativo americano che ognuno può sviluppare da sé nelle proporzioni suggerite usando gli ingredienti ( olio,vernice,pigmenti ecc. )  delle marche preferite. Non ho mai consigliato l’uso del Linfoil, prodotto che non conosco e sul quale non mi permetto di esprimere giudizi. Ciò precisato,  personalmente non vedo niente di male se un utente si trova bene con un prodotto e ne consiglia l’uso. Tu stessa in altre discussioni  lo hai fatto con i prodotti della Sayerlack  decantandone le qualità ed allegando il link che conduce al sito dell’azienda.
Più pubblicità di questa !!!! Dovrei forse pensare che sei una rappresentante della Sayerlack ? Quello che ti contesto non è l’aver consigliato l’uso di un prodotto, ma di aver intrapreso ( al solo fine di metterti in vetrina ) un vera e propria crociata sulla dannosità per l’uomo ed per il legno delle vernici a base solvente, della paraffina e quant’altro in quanto contenenti idrocarburi ma hai omesso di precisare ( per ignoranza o mala-fede ? a te la risposta ) che i prodotti ad acqua da te consigliati, contrariamente a quello che la parola  “acqua “ potrebbe far pensare , sono parimenti dannosi per l’uomo e per il legno in quanto contengono anch’essi derivati del petrolio, ed altre sostanze parimenti pericolose ( usate negli impianti di raffreddamento delle macchine ) . 

 
Pubblicato : 31/12/2011 4:59 am
(@cassiopea)
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Vatti a rileggere i miei interventi, mi sono stufata di ripetere sempre le stesse cose, non li consideri idonei non li utilizzare, io faccio disinformazione d'accordo, segui quale è la tua esperienza, la mia dice il contrario li uso da dieci anni sugli infissi e sui mobili nuovi e li trovo ottimi, visto che sei preparato portami anche gli studi sui derivati del petrolio e i danni che hanno fatto e continuano a provocare sulla salute umana è facciamo i paragoni che tu pretendi da me........guarda che se cerchi c'è ne a iosa, non travisate le mie parole a tuo piacimento, la cosa importante che mi auguro che la smettiate di consigliare queste vernici sul mobile antico, ne avete abusato già abbastanza, lo so cerchi di aiutare un amico come pierpaolo io on ho questi supporti, ma i miei interventi si possono leggere, quindi non ho altro da aggiungere, lo so adesso dirai che io voglio svicolare dal discorso, ma qua l'esperto a quanto pare sei tu quindi portami anche studi sulle vernici poliuretaniche è tutti i suoi derivati, per quel che riguarda la paraffina in campo alimentare è stata citata da te, ti ho semplicemente risposto con dati di fatto, con questo ho chiuso,do la parola agli esperti vediamo cosa sono in grado di fare, se sei una persona obbiettiva e non di parte portami gli studi di cui ti ho chiesto informazioni è poi ne riparliamo, grazie.

 
Pubblicato : 31/12/2011 10:36 am
 BLO
(@blo)
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Mia cara Cassiopea stai delirando !

Riassumendo :

1) Non ho mai affermato che le vernici a solvente ed i derivati del petrolio fanno bene alla salute; 
2) Ho detto solo che anche le vernici a base d’acqua, in quanto contengono anch’esse derivati del petrolio  ( il Propylene Glycol  ), fanno male alla salute ;
3) Chi continua a fare intendere che i prodotti all’acqua non fanno male alla salute in quanto : << I prodotti all’acqua sono un’infinità…. >> sei tu e, quindi, a te l’onere di allegare documentazione scientifica attestante l’esistenza di prodotti a base d’acqua non contenenti sostanze dannose per l’uomo. O dobbiamo prendere per oro colato tutto quello che dici solo perché proviene dalla tua bocca d’illuminata ? ;
4) La vernici poliuretaniche possono essere tanto a solvente quanto ad acqua ( ancora una volta dimostri di non conoscere i prodotti che usi )  ;
5) Ho fatto un riferimento all’impiego della cera di paraffina in ambito alimentare ,quale rivestimento esterno di alcuni formaggi ( es. la buccia di cera esterna che riveste il famoso Galbanino ) , o in ambito cosmetico o farmaceutico ( l’olio di vaselina ) solo per dire che è una sostanza che può essere applicata sul legno visto che è persino contenuta in tanti prodotti applicati sulla pelle. Non ti ho consigliato di mangiare il galbanino con la buccia o di bere la vaselina venduta in farmacia !
6) Stiamo discutendo di finiture non filmanti su serramenti esterni ( che teoricamente potrebbero essere anche antichi, ma nello specifico non è il caso delle mie persiane) che cosa c’entra tutto ciò con le tue considerazioni sul “ mobile antico “ ( all’interno di un’abitazione ) ? Hai le allucinazioni ? Ancora una volta esci fuori tema !
7) Non intendo portare avanti una polemica sterile, noiosa e che svia dall’oggetto della discussione. 

 
Pubblicato : 31/12/2011 4:39 pm
(@cassiopea)
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Caro BLO stiamo toccando il paradosso, ti ho invitato a rileggere i miei interventi, guarda che diciamo le stesse cose, le vernici all'acqua non sono tutte uguali l'ho già scritto in un altro mio intervento, ci sono quelle che hanno componenti poliuretaniche come dici tu, non sto dicendo che è sbagliato quello che dici, Pierpaolo si e dileguato e ti ha delegato l'ingrato compito di stuzzicare la sottoscritta, con piacere accoglierò il tuo invito, ho in programma un piccolo lavoretto di falegnameria vi mostrerò com'è l'effetto di un impregnante all'acqua sul legno nuovo, ma ripeto io preferisco discutere di restauro, questi argomenti c'entrano poco, comunque soddisferò la vostra curiosità, però non mi rubare le battute di delirio ne ho parlato già io, difatti la prossima settimana andò a trovare il mio analista di fiducia ;D ;D

BUON ANNO BLO!!

AUGURI A TUTTI !! 

 
Pubblicato : 31/12/2011 5:35 pm
(@pierpaolomasoni)
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Non mi sono dileguato; semplicemente in questi giorni lavoro e ho poco tempo da dedicare alle questioni da pollaio. Comunque BLO non ha bisogno di me per ribattere alle dotte disquisizioni di C.
Solo due considerazioni:
1. Ho ricevuto numerose mail private del tono simile al post che si può trovare nella sezione “e voi come la pensate”. Non se ne può più delle farneticazioni di certi elementi che se non spingessero alla depressione si potrebbero definire da barzelletta.  Non è ammissibile che all’obiezione che mette in evidenza la dannosità delle vernici in base acqua si risponda con un “non sai le porcherie che mangi”!!! era sperabile che questo argomento suscitasse una discussione seria, dal momento che pone un problema veramente serio: molti artigiani le usano in buona fede pensando che non siano dannose e, quindi, senza usare le adeguate protezioni; scusate, ma da buon artigiano sono portato a pensare alla mia categoria.
2. Vorrei capire cosa C. intende per esperti. Non mi sono mai fregiato di tale attributo, ma visto che da anni insegno restauro e storia delle vernici ad architetti ed ingegneri nei corsi istituiti da varie Sovrintendenze, dall’Istituto per la Salvaguardia del Patrimonio Edilizio, dall’Euroteam Stone Treatments, e da altri enti e scuole italiane, mi ero illuso di avere una certa esperienza nel settore. Ora mi sorge il dubbio che quei cervelloni non abbiano capito una mazza! E che invece, grazie ad un corso per corrispondenza e ad un pessimo manuale C. abbia acquisito verità assolute e nella sua magnanimità sia disposta ad illuminarci con le sue perle di saggezza. Mi pare comunque sacrosanto capire cosa C. intende per esperto: ho una certa età, e, prima di morire vorrei capire!!!
Ma, ahimè, temo che mi si risponda sibillinamente che respiro un’aria mefitica!

 
Pubblicato : 31/12/2011 7:00 pm
 BLO
(@blo)
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Ricambio e faccio gli auguri di un sereno, prospero ed in buona salute  2012 a Cassiopea, Pierpaolo ed a tutti i componenti del forum .

 
Pubblicato : 31/12/2011 8:48 pm
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