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Comò del Settecento

Fonte: Restauro effettuato da Stefano Nespoli nell’ottobre – novembre 1999, studente dell’Istituto Lignarius

Tipologia di mobile

comò con due cassetti intarsiato e bombato sul fronte e i fianchi, gambe mosse Epoca metà del XVIII secolo

Provenienza: Italia (Napoli)

Dati tecnici: struttura e interni in legno di pioppo, rivestimento in legno di noce con intarsi di bois de rose, palissandro e legni pregiati, maniglie e calzari in bronzo dorato

Il mobile, di ottima fattura, si presentava rimaneggiato in alcune parti. Oltre a mostrare numerosi ed evidenti restauri subiti nel corso degli anni, era infatti mancante del “grembiule” del fronte e dei laterali. La linea del comò risultava quindi evidentemente snaturata (foto di copertina).

Restauro di un comò del 700: Ricostruzione del "grembiule"
Foto 2: Ricostruzione dei grembiuli

Erano andate perdute le fodere posteriori e il piano divisorio interno tra i due cassetti.

Restauro di un Comò del 700: Rivestimento del "grembiule"
Foto 3: I grembiuli impiallacciati

Dopo aver pulito il mobile con alcool, ovatta e lana d acciaio sottile, per restituire al comò la linea originaria abbiamo deciso di ricostruire i “grembiuli”, le fodere e di rimuovere i vecchi restauri.

Per la ricostruzione dei “grembiuli” abbiamo usato centine di legno di pioppo (foto 2)  che sono state poi rivestite di piallacci di noce e filettate in bois de rose (foto 3).

Dopo aver rimosso i vecchi restauri abbiamo applicato nelle parti mancanti, piallacci più idonei. Contemporaneamente abbiamo montato le fodere sulla schiena del comò (usando legname a recupero) e consolidato le guide dei cassetti.

Restauro di un comò del 700: Restauro terminato
Foto 4: restauro terminato

Siamo passati quindi a patinare le parti nuove a vista con olii e mordenti. Infine il mobile è stato lucidato a tampone fino alla specchiatura. Le applicazioni in bronzo sono state semplicemente pulite, le serrature registrate (foto 4).

In sintesi, abbiamo cercato di ottenere, a restauro ultimato, un buon risultato estetico e funzionale e nel contempo salvaguardare la “leggibilità” del restauro stesso. Infatti mentre le parti a vista sono state patinate per non essere identificate, gli interni (interni dei grembiuli, fodere, guide dei cassetti) sono rimasti grezzi per facilitarne l’identificazione.

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