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Pieve di S. Vito: Restauro degli affreschi

Gli affreschi: Analisi dello stato di conservazione

L’ analisi ravvicinata degli affreschi ha permesso di raccogliere alcune informazioni preliminari in merito alla stesura dell’intonaco e alle modalità di trasporto del disegno. In seguito, grazie alla possibilità di collaborare direttamente con una ditta operante in zona nel settore del restauro conservativo delle pitture murali (la GAZZANA RESTAURI di Domenico Gazzana che è divenuto il consulente esterno del gruppo di ricerca per la sezione affreschi), è stato possibile analizzare l’effettivo stato di conservazione di entrambe le pitture utilizzando come strumento d indagine la mappatura del degrado.

Affresco centrale: composizione e stesura

a) SUPPORTO

La tessitura muraria dell’emiciclo absidale è interamente in pietra, presenta diverse lesioni, sia passanti che non, soprattutto in prossimità delle monofore. Tali lesioni sono state già quasi tutte stuccate con malte cementizie.

b) STRATI PREPARATORI

L’ arriccio è caratterizzato da uno spessore di circa 2 cm e ha una granulometria grossolana visibile nelle zone che sono rimaste prive dello strato di finitura. E composto da calce e sabbia e appare di colore grigio chiaro.Presenta lievi difetti di mancata adesione e alcuni avvallamenti naturali.

c) INTONACO

L’ intonaco ha una tessitura più fine, presenta in alcune zone difetti di adesione allo strato di arriccio. La stesura è accurata e liscia.

d) PELLICOLA PITTORICA

La finitura dell’intonachino è liscia, fatta eccezione per la zona destra dell’affresco (testa di Sant Antonio Abate) in cui si presenta leggermente più ruvida: le indagini chimiche dovrebbero aiutare a capire se la differente finitura è dovuta ad rifacimento o ad un aggiunta.La pellicola pittorica, realizzata ad affresco, è stata stesa per velature (diluendo cioè il colore).

Affresco centrale: Modalità di trasporto del disegno

Dall’esame visivo non sono emerse tracce di incisioni, né residui di spolvero o fili battuti: ciò permette di stabilire, quasi con certezza, che il disegno sia stato eseguito dal pittore direttamente sull’intonachino ad affresco.L individuazione delle giornate risulta piuttosto difficoltosa, considerato l’avanzato stato di degrado del dipinto e la presenza di rigonfiamenti e mancanze.

 

Affresco Centrale: Rilievo grafico con individuazione schematica della prima giornata

E ipotizzabile che tre siano le giornate principali: la prima, corrispondente alle tre figure centrali e le altre due corrispondenti alle figure laterali di San Vito (a sinistra) e Sant Antonio Abate (e destra) o viceversa. Non è però stato possibile stabilire l’ordine esecutivo delle due giornate laterali (dire, cioè, se è stata fatta prima quella di destra e dopo quella di sinistra.

Per quanto riguarda la parte sinistra dell’ affresco la traccia della giornata è ben visibile nella parte alta mentre scompare quasi del tutto nella parte bassa (per questo motivo sul rilievo grafico è stata rappresentata per tratti). Sulla parte destra, invece, la traccia della giornata è facilmente rintracciabile ed abilmente mimetizzata in basso tra le vesti del Santo.

Restauro degli affreschi di san vito a morsasco

resaturo degli affreschi di san vito  a morsaco

restauro degli affreschi di san vito a morsasco

Affresco Centrale: Rilievo grafico con individuazione schematica delle altre giornate

Lo stesso tipo di analisi è stata condotta sull’affresco laterale ed ha permesso di giungere alle seguenti conclusioni.

Affresco laterale: Composizione e stesura

a) SUPPORTO

Anche la tessitura muraria dell’affresco laterale è interamente in pietra, in questo caso però sulla muratura non sono presenti lesioni di media o grave entità.

b) STRATI PREPARATORI

L’ arriccio è nuovamente caratterizzato da uno spessore di circa 1-1.5 cm e risulta composto da inerti silicei di media granulometria e calce, appare di colore grigio chiaro.Presenta lievi difetti di mancata adesione e alcuni avvallamenti naturali.

c) INTONACO

L’ intonaco ha una granulometria più fine e spessore difficilmente valutabile.La stesura è accurata e liscia.

d) PELLICOLA PITTORICA

La pellicola pittorica, presumibilmente stesa ad affresco, si presenta liscia ma, diversamente dall’affresco absidale, è stata stesa per grosse pennellate di colore e non a velatura.Su tutto l’intonachino è visibile uno sbiancamento generale imputabile, presumibilmente, ad uno strato di scialbo soprastante che doveva ricoprire tutto l’affresco e che è stato successivamente rimosso in maniera piuttosto maldestra, lasciando scalfitture diffuse su tutto l’affresco.

Affresco laterale: Modalità di trasporto del disegno

Sulle modalità di trasporto del disegno vale quanto già detto a proposito dell’affresco absidale.In questo caso, sia per le ridotte dimensioni dell’affresco laterale (1.52X0.67m), che per il fatto che non sono state individuate parti sovrapposte, è ipotizzabile che l’affresco sia stato eseguito in un unica giornata.

Analisi di conservazione degli affreschi

Sia il dipinto murale dell’emiciclo absidale raffigurante la Crocifissione che quello laterale raffigurante una Madonna in trono con bambino si presentavano in stato di avanzatissimo degrado. I maggiori danni erano stati provocati dalla concomitanza di diversi fattori:

1) agenti chimico/fisici :

si intendono quei processi di solubilizzazione del carbonato di calcio dell’intonaco e di cristallizzazione dei sali solubili spesso causati da infiltrazioni di acqua dalle coperture (e dalla monofora centrale tamponata internamente ma lasciata aperta in esterno) e da fenomeni di umidità di risalita;

2) difetti nella tecnica esecutiva dell’intonaco:

si pensi al fenomeno dei bottaccioli (affresco centrale), dovuto all’inclusione nella malta di granuli di calce non sufficientemente spenta o idrata che nel tempo si sono accresciuti di volume fino a staccarsi, provocando distacchi e lacune;

3) dissesti statici:

in prossimità delle lesioni si individuano deformazioni di diversa entità, distacchi, conseguenti lacune spesso stuccate con prodotti non idonei;

4) precedenti restauri:

tra tutti è il fattore che ha arrecato maggiori danni all’affresco, in modo particolare i prodotti utilizzati nel corso dell’ultimo restauro (1976), di cui non esiste alcuna documentazione: proprio per questo motivo, sull’affresco sono stati effettuati microprelievi di materia – in accordo con la Soprintendenza competente – miranti a stabilire la natura dei fissativi utilizzati che attualmente appaiono fortemente alterati.

L’ analisi dello stato di conservazione è stata effettuata sul rilievo grafico del dipinto: associando “alla causa l’effetto”: in molti casi si è potuto osservare come il degrado sia frutto dell’azione congiunta dei diversi fattori (vd tavv. 01-04 affresco centrale e tavv. 01-04 affresco laterale).

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