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Oleoresine antiche vernici, oggi possiamo definirle ancora tali?

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(@pierpaolomasoni)
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Noble Member
 

Mi compiaccio del fatto che C abbia trovato il manuale del Turco “un mattone”: troviamo tali solo i libri che non ci piacciono o che non capiamo. Come già qualcuno in questo forum ha rilevato, si tratta di un testo mediocre, ed io aggiungerei che è pieno di errori ed imprecisioni macroscopiche. L’aspetto storico è del tutto trascurato, ed i pochi dati sono errati e suscettibili di fraintendimenti.Ha preso a piene mani dal manuale del Cuppini (quello sì veramente serio) che lui stesso cita estrapolandone degli schemi totalmente distorti, e secondo me ha copiato abbondantemente dal Colori e colorificio del Rizzini ( anch’esso edito da Hoepli).
Accenna sommariamente alle olioresine per sostenere poi che per la verniciatura dei mobili venivano usate le nitro, tralasciando ambiguamente di citare date e periodi, così che il profano potrebbe pensare che venissero usate già nell’800. Le nitro sono state inventate dopo la 1° guerra mondiale per smaltire le enormi quantità di nitroglicerina che erano state ammassate. Tralascio altre critiche per non annoiare.
Olioresine: penso che nessuno abbia da obiettare sulla loro realtà storica. Abbiamo testimonianze nelle varie epoche, il Theophilus che il Turco cita come monaco lombardo (era tedesco e non è mai stato in Lombardia) ci ha lasciato anche una stampa che illustra la loro fabbricazione; altra stampa simile la ritroviamo sul trattato dello Zann del 1805, a dimostrazione che in sette secoli nulla era cambiato. La maggior parte degli autori parla di olio di lino e ambra. Ciò è dato dal fatto che l’ambra era la resina più dura e brillante, ed il suo reperimento era abbastanza semplice poiché si estraeva dal mare del nord, ed anche sull’appennino toscano.
Comunque si sa che le resine sono sempre state intercambiabili fondamentalmente per problemi sociopolitici. Per secoli, per esempio,  la vernice più venduta è stata il Megylp fabbricata dagli olandesi che conteneva sandracca.
Ora: il Linfoil è una olioresina che anziché avere una resina naturale ne ha una sintetica che ha le stesse caratteristiche delle resine naturali, ma, non necessitando di pirogenazione, abbassa i costi di produzione. Le resine naturali hanno anche un altro inconveniente: la discontinuità organolettica dovuta a molti fattori tipo le diverse zone di produzione, i diversi periodi dell’anno di raccolta, i diversi metodi di raffinazione, ecc..
È un po come per il miele: vi è una grande differenza fra quello di acacia e quello di castagno!
Semplicemente una resina sintetica da più affidabilità sia nella resa che nella durata.
Le notizie che C. riporta sul Linfoil sono errate.
Se poi vogliamo usare una olioresina fatta esattamente come si faceva nel 700, con resine naturali, vi sono quelle della Durga. Vorrei sapere quali differenze C. vi trova con le olioresine antiche. Basta leggere non le pubblicità, ma le schede: si tratta di ricette antiche copiate fedelmente.
Critiche su queste vernici a livello di fedeltà filologica fatte da chi per consolidare usa il Paraloid mi sembrano fatte o in malafede o in crisi di follia.
Anche l’affermazione:”conservare quello che c’è senza aggiungere altro” mi sembra astrusa. Il legno ha bisogno di essere protetto per una sua buona conservazione; oltretutto spesso ci si trova di fronte a vernici esauste, per cui basta reintegrarle con una di queste vecchie vernici per vederle rivivere. Il concetto di restauro viene affiancato sempre di più con quello di conservazione anche tecnicamente, e queste vernici spesso permettono questo connubio.
Un’altra affermazione falsa che è stata ripetuta più volte è che olioresine hanno bisogno di manutenzione continua. Queste vernici date su legno esposto alle intemperie ed a sud durano un minimo di 5 anni senza alcun intervento. Quale altra vernice ha una tale durata? Esse vengono danneggiate dai raggi uv. Ciò significa che su un mobile, che di solito è in interno, hanno una durata molto superiore; se non fosse così gli strumenti musicali del 700 sarebbero senza vernice!
Che la vernice originale avesse una certa resina od un'altra mi pare cosa di secondaria importanza: il compito del restauratore è salvare Oggetti e conservarli al meglio, e le olioresine spesso soddisfano questa esigenza.

 
Pubblicato : 28/12/2011 11:35 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Argomento interessante! Escludendo le vernici moderne, di qualsiasi tipo esse siano, cosa usate per intervenire su un pezzo di alta epoca? Spero non il grasso animale che potrebbe far storcere il naso a clienti raffinate!

 
Pubblicato : 29/12/2011 11:18 am
(@antony)
Post: 295
Reputable Member
 

in questo modo...= con oleoresine.......................
voi= chi dice di usare le oleoresine....................

 
Pubblicato : 29/12/2011 1:50 pm
(@cassiopea)
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New Member
 

In queste due settimane mi sono venuti i capelli bianchi dal ribrezzo 🙂 sono sempre più esterefatta mi sto anche scocciando un tantino.......Pierpaolo apprezzo questa tua passione, ma neghi ciò che è la base di un restauro, le oleoresine fanno parte della storia quando non c'era la chimica, erano composte da resine naturali ed oli e su questo non discuto e non ti contesto, la pirogenazione era il metodo di amalgamare insieme questi elementi è non si discute su questo sono pienamente  d'accordo con te, la cosa che non mi va proprio giù e paragonare la storia delle vernici con gli attuali prodotti che non hanno niente a che fare con le antiche oleoresine, ma se oggi l'industria è la chimica hanno ucciso il lavoro dell'artigiano da quando sono nate le vernici sintetiche, il LINFOILè un fondo l'azienda consiglia una successiva vernice da applicare in seguito è questo è un fatto basta andare sul sito è leggere, è fatto con derivati del petrolio è tu avresti il coraggio su un mobile del seicento mettere questo prodotto.... allego i link è leggete, è pazzesco, io non ti farei restaurare neanche una cassapanca di abete ???

http://www.biemmeonline.com/prodotto-133249/LINFOIL-INTERNO-CHIARO-Geal-confezione-da-1-litro-flacone-banda-stagnata.aspx

http://www.geal-chim.it/prodotto.php?id=190

Per quel che riguarda la DURGA è vero è una delle poche aziende che adopera materie prime naturali, ma anche in questo caso non la metterei mai su un mobile DI ALTA EPOCA, sono prodotti che non centrano col restauro, per quel che riguarda il paraloid è un consolidante che io utilizzo in casi estremi e su mobili di poco valore, la maggior parte delle volte faccio ricostruzioni quando necessita col legno, utilizzo pochissimo prodotti di origine sintetica sono contraria mi sembra che dai miei accesi interventi si sia capito, se hai restaurato dei mobili utilizzando questi prodotti non ti rendi conto del danno che hai fatto, il manuale del TURCO è molto utile, non travisare le mie parole a tuo piacimento, invito tutti a leggerlo, in questo campo c'è un ampia letteratura non ci fermiamo al primo venuto, fra le attuali vernici, gli impregnanti all'acqua sono i migliori sono molto resistenti agli agenti atmosferici è vi evitano il contatto con prodotti è solventi derivanti dal petrolio, risorsa che nel tempo è destinata a finire, allego il link della SAYERLACK.....ma c'è un ampia scelta, sempre prodotti che col restauro non centrano, ma se avete gli infissi di casa da rigenerare vi potete divertire, con questi prodotti ottenendo ottimi risultati, mi auguro di essere stata chiara.

http://www.lineabluvernici.it/scripts/productlist.asp?idCategory=28&country=ITALY&action=prodotti

 
Pubblicato : 29/12/2011 3:23 pm
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

continuo a nn capire cosa metterebbero su un mobile di ALTA EPOCA "loro"....non afferro il concetto, loro dicono a noi che NON si possono usare certi prodotti....ma loro cosa userebbero ????

Aporia niente niente ci stai andando vicina ????

 
Pubblicato : 29/12/2011 4:17 pm
(@cassiopea)
Post: 0
New Member
 

Volete sapere come si interviene su un mobile importante di alta epoca, semplice con un restauro conservativo, mai sentito parlare del recupero in patina di un mobile, se volete sapere di più acquistate come ho fatto io, i corsi di Carlo Ferrari, e ve ne renderete conto, perchè dovrei darvi queste informazioni gratis, io ho speso tempo anni della mia vita mi sono messa sempre in discussione è adesso dovrei raccontare a voi come si restaura un mobile di alta epoca, e magari darvi le ricette, no troppo facile, le mie opinioni le ho espresse ampiamente mi auguro che siano state recepite da un maggior numero di persone possibile che seguono questo forum, è una speranza, vi consiglio di rileggere quella amabile discussione avuta un po di tempo fa con barca66lovere, dal titolo pulire una superficie prima della lucidatura, salvandone la patina, in quella troverete altre informazioni, che non ho voglia di ripetere.

Alla prossima, sperando in un argomento diverso da questo che sta diventando ripetitivo, e noioso.

 
Pubblicato : 29/12/2011 6:38 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Noto con piacere che persino C., con un po di buona volontà riesce a fare progressi!
Il primo tentativo è fallito: era una pubblicità, ma il secondo era finalmente il link di una scheda tecnica!! Peccato la caduta del terzo tentativo: altra pubblicità!
Un altro sforzo e forse finalmente arriverà alla scheda di sicurezza dove finalmente si potranno leggere i componenti!
A questo punto, o canuta amica, facci capire, ti prego, quali sono i componenti derivati dal petrolio o comunque sintetici del linfoil, quelli, cioè che ti ispirano questo rifiuto violento. A parte la resina alchidica non mi risulta vi sia niente di sintetico! Persino i solventi sono certamente più naturali di quelli che usi tu, o vuoi farci credere, per esempio, che usi solo acquaragia estratta dalla trementina?  E non quella che si trova normalmente in commercio che viene estratta dal petrolio? Sia la Geal che la Durga ricevono regolarmente premi per l’assoluto rispetto per l’ecologia, e, soprattutto la seconda, è totalmente ad impatto zero.
Questa storia poi dei “prodotti industriali” proprio non la capisco: è come dire che la biacca era un prodotto industriale e quindi non andava usata! Quando veniva prodotta dalle repubbliche marinare e dagli olandesi vi era un numero di addetti che superava  le diecimila unità per ogni fabbrica, ed anche allora le fabbriche venivano spostate all’estero sia per motivi economici, sia per avere i conseguenti intossicati fuori casa (allora andava di moda il Nord Africa); esattamente come oggi!, per non parlare delle vernici. Non ho dati precisi, ma se calcoli che nel 5-600 il megylp veniva commercializzato in tutto il mondo, se calcoli il tipo di lavorazione, è facile ipotizzare un migliaio di operai! E pensa che molte di queste aziende avevano persino la cassa mutua ed assistenze varie (i Camaldolesi che fornivano l’abete bianco ai De Medici addirittura assicuravano la dote alle figlie degli operai). E il tuo Turco afferma che le prime industrie di vernici sorsero in Inghilterra nel 700!!!
A questo punto mi sorge il dubbio che se ti ritrovi un’infezione e devi prendere della penicillina tu vai a cercare il fungo!
Un altro argomento sul quale penso ci sarebbe da divertirsi è la patina: ne parli troppo, proprio come tutti quelli che non hanno capito di cosa si tratta!
Comunque ripeto la domanda: quali sono i prodotti che compongono le vernici delle due ditte citate che le differenziano dalle vernici antiche? E quale altra differenza c’è?
Per evitare altre lunghe e noiose discussioni: i solventi alifatici citati nella scheda del linfo sono LIMONENE: lo si ottiene spremendo le bucce degli agrumi. La Geal sostiene che evapora più velocemente dell’acquaragia e costa meno dell’acquaragia naturale. Per la cronaca, l’acquaragia è considerata cancerogena; il limonene può provocare allergie.

 
Pubblicato : 29/12/2011 8:24 pm
(@cassiopea)
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Sei un caso patologico io mi farei vedere da uno bravo 🙂 🙂

Non sono publicità non pensare che gli utenti di questo forum siano stupidi, sanno leggere.....è quello che racconti tu non è la bibbia.....ti ho smentito diverse volte....non fai altro che ripetere sempre le stesse teorie smentite dai fatti.

 
Pubblicato : 29/12/2011 9:15 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

No, gli utenti di questo forum non sono stupidi; ogni tanto ne capita qualcuno, ma non è difficile riconoscerlo.  Hai fatto affermazioni gratuite e sbagliate; le ho confutate con dati di fatto inconfutabili e non sai come rispondere. Fosse capitato il contrario avrei avuto l'umiltà di darti ragione: qua si tratta di discutere, non di una gara di bellezza!
E nessuno è perfetto!

 
Pubblicato : 29/12/2011 11:26 pm
(@cassiopea)
Post: 0
New Member
 

Vuoi che ti risponda certo come ho scritto prima la DURGA la considero migliore della LINFOIL, è una delle poche aziende che rispetta certi canoni, lo conosco il limonene è un prodotto come dici estratto dagli agrumi, ma purtroppo non costa meno dell'acquaragia, che utilizzo pochissimo so bene che è cancerogena, per questo ne sto alla larga è preferisco le vernici all'acqua, e guarda che la DURGA produce anche vernici all'acqua, quindi è molto più avanti della GEAL....ma mi volete spiegare questi prodotti cosa centrano con il restauro del mobile antico, lo sai che quello che si faceva nel cinquecento non si fa più, anche lo stesso olio di lino che citi tu non è più quello di una volta, l'industria punta alla quantità è al fatturato non alla qualità, non gli interessa minimamente di tutte queste cose che dici tu sono prodotti di bioedilizia non per il restauro, dovreste smetterla di insistere con queste teorie totalmente sbagliate, le stesse aziende chiamano i loro prodotti impregnanti è non oleoresine antiche per il restauro, l'indicazione data dalla GEAL è CHIARA, sono attribuzioni che gli hai dato tu, non so ancora per quale ragione è credo che non lo capirò mai.

 
Pubblicato : 29/12/2011 11:52 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

No, tu non lo capirai mai, questo noi lo si è capito.
Comunque dovresti astenerti dal dare informazioni false: eviteresti almeno qualche brutta figura. Il lionfoil è composto da olio di lino, olio di thung, una resina alchidica e limonene. NIENTE PARAFFINA. E ti prego di correggere l'informazione falsa che hai dato.
Deve essere usato come se fosse un impregante: per questo lo definiscono erroneamente così.
Purtroppo molte cose non sono più come una volta!!!nemmeno più la mortalità infantile è più come una volta! non c'è più gusto! solo l'olio di lino cuoce sempre alla stessa temperatura! che noia!!
Non hai ancora risposto: quali sono gli idrocarburi?
In quanto ai prezzi dell'acquaragia, hai detto un'altra corbelleria: quella naturale che si chiama anche essenza di trementina ha un prezzo notevolmente superiore a quella che usi tu, che è wite spirit: derivato dal petrolio.

 
Pubblicato : 30/12/2011 12:15 am
(@cassiopea)
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Non mi piace la piega che sta prendendo questa discussione preferisco astenermi da aggiungere sciocchezze ad altre sciocchezze, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, abbiamo concezioni completamente diverse su come bisogna intendere un restauro, ci abbassiamo al punto di polemizzare sulle cose più banali costo dell'acquaragia limonene è trementina, non mi presto a queste banalità, sono prodotti molto diversi fra loro, la mia domanda era molto precisa, le attuali oleoresine le possiamo paragonare alle antiche vernici, NO, e questo mi sembra che sia evidentemente emerso dalla discussione, riporto ciò che scrive Pierpaolo in merito al LINFOIL, come potete leggere queste sono sue affermazioni, un prodotto che dentro di se ha una resina sintetica lo possiamo paragonare a quello che avveniva nel 500, affermazione molto contraddittoria, ma la cosa che mi dispiace di più che questo forum è aperto ha tutti, è spingere l'utente sempre verso una sola direzione, non produrrà altro che danni, come vediamo tutti i giorni, mobili d'epoca trattati con vernici sintetiche perchè si aveva l'illusione di lavorare meno e di utilizzare un prodotto più resistente, questo ha fatto dei danni enormi, che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni......questo di seguito è quello che afferma Pierpaolo del tanto decantato LINFOIL....

Ora: il Linfoil è una olioresina che anziché avere una resina naturale ne ha una sintetica che ha le stesse caratteristiche delle resine naturali, ma, non necessitando di pirogenazione, abbassa i costi di produzione. Le resine naturali hanno anche un altro inconveniente: la discontinuità organolettica dovuta a molti fattori tipo le diverse zone di produzione, i diversi periodi dell’anno di raccolta, i diversi metodi di raffinazione, ecc..
È un po come per il miele: vi è una grande differenza fra quello di acacia e quello di castagno!
Semplicemente una resina sintetica da più affidabilità sia nella resa che nella durata.
Le notizie che C. riporta sul Linfoil sono errate.
Se poi vogliamo usare una olioresina fatta esattamente come si faceva nel 700, con resine naturali, vi sono quelle della Durga. Vorrei sapere quali differenze C. vi trova con le olioresine antiche. Basta leggere non le pubblicità, ma le schede: si tratta di ricette antiche copiate fedelmente.
Critiche su queste vernici a livello di fedeltà filologica fatte da chi per consolidare usa il Paraloid mi sembrano fatte o in malafede o in crisi di follia.
Anche l’affermazione:”conservare quello che c’è senza aggiungere altro” mi sembra astrusa. Il legno ha bisogno di essere protetto per una sua buona conservazione; oltretutto spesso ci si trova di fronte a vernici esauste, per cui basta reintegrarle con una di queste vecchie vernici per vederle rivivere. Il concetto di restauro viene affiancato sempre di più con quello di conservazione anche tecnicamente, e queste vernici spesso permettono questo connubio.
Un’altra affermazione falsa che è stata ripetuta più volte è che olioresine hanno bisogno di manutenzione continua. Queste vernici date su legno esposto alle intemperie ed a sud durano un minimo di 5 anni senza alcun intervento. Quale altra vernice ha una tale durata? Esse vengono danneggiate dai raggi uv. Ciò significa che su un mobile, che di solito è in interno, hanno una durata molto superiore; se non fosse così gli strumenti musicali del 700 sarebbero senza vernice!
Che la vernice originale avesse una certa resina od un'altra mi pare cosa di secondaria importanza: il compito del restauratore è salvare Oggetti e conservarli al meglio, e le olioresine spesso soddisfano questa esigenza.

Chiedo al moderatore per cortesia di chiudere questa discussione, onde evitare altre inutili banalità fatte a posta per creare confusione nell'utente che legge, Grazie.

 
Pubblicato : 30/12/2011 10:00 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

È fantastico! Non riesci a portare avanti un discorso logico, non sostieni una discussione civile, affermi cose false e non hai la lealtà intellettuale di rimangiartele e di scusarti, e, alla fine, quando la tua posizione non è più sostenibile chiedi l’aiuto del moderatore! Ma questa sezione, santiddio, è stata aperta proprio per te!!!
Il fatto è che hai speso due soldi per acquistare un corso del quale, sono certo, hai capito poco, e quel poco l’hai capito male: per esempio hai capito che imparando a stoppinare saresti diventata una restauratrice.
E tutto ciò che è al di fuori da questo per te non è restauro!!! Sei persino arrivata ad ironizzare sul fatto che nell’ambito del restauro si parli di fattori chimici! In Italia vi sono alcune scuole che, almeno sino a qualche anno fa, erano considerate le migliori al mondo: Istituto Centrale del Restauro, Istituto delle Pietre Dure, ecc.
Bene, vai a vedere quante ore di chimica sono previste. Altro che piccolo chimico! Se restaurare significasse lucidare a gommalacca chiunque potrebbe dirsi restauratore, basterebbe imparare una semplice pratica di stoppinatura! Il tuo atteggiamento è un insulto alla cultura, a quei tanti che hanno speso la vita a ricercare, a tentare di capire, a provare vie nuove, a mettersi in gioco pronti anche a fallire e ricominciare con passione ed amore per il nostro passato. Sì, faresti bene a tacere per non dire altre sciocchezze! Tipo che non c’è differenza fra quella che viene venduta come acquaragia a poco prezzo (e che è white spirit estratta dal petrolio) e la vera acquaragia (che veniva anche chiamata essenza di trementina estratta appunto dalla trementina) che costa dieci volte di più, o che certi cassettoni originariamente verniciati con olioresine sono stati verniciati con sintetiche, o che certe portine sono lastronate…. Potrei continuare: le castronerie che hai sparato sono innumerevoli.
Ti da persino fastidio che si discuta su esperimenti fatti per stabilire le caratteristiche di vari prodotti usati nella protezione del legno! Quando si dice amore per la conoscenza…..!
A questo punto vorrei che mi togliessi un sassolino dalla scarpa: come mai scrivi in modo così sgrammaticato? L’accento quando non ci vuole e viceversa ecc.
Verdi, C., quella che avrebbe potuto essere una discussione civile e costruttiva per ambedue l’hai trasformata in una rissa da pollaio. Se si fosse tutti d’accordo le discussioni non avrebbero senso, esattamente come non hanno senso se un interlocutore non accetta le teorie altrui, anche se suffragate da prove bibliografiche inconfutabili.

 
Pubblicato : 30/12/2011 8:59 pm
(@tullio)
Post: 174
Estimable Member
 

Cassiopea non posso accettare la tua richiesta perché chiudere una discussione, a mio parere,  sarebbe una violazione grave della libertà di parola in senso lato!

Se mi permettete vorrei solo ricordare che questo è un forum e ognuno ha le sue opinioni  e le esplicita nei modi che crede più  idonei, sarà poi l'utente in base alla propria sensibilità, formazione o congenialità che sceglierà in tutta libertà di seguire un metodo piuttosto di un'altro. Per me il forum è sempre stato e sempre sarà una fonte preziosa di "INPUT" ma poi all'atto pratico sarò io a decidere, a studiare e sperimentare, non potrò basare certo tutta la mia conoscenza su un singolo "INPUT"!!

Nello specifico di questo thread:
Cassiopea sostiene che le moderne oleoresine moderne, in questo caso LINFOIL avendo una resina sintetica non possono essere paragonate alle antiche vernici e non possono essere utilizzate su manufatti di alta epoca

Pierpaolomasoni sostiene che la suddetta oleoresina, grazie alla presenza di una componente sintetica si ottiene una maggiore affidabilità sia nella resa che nella durata e possono essere utilizzate su manufatti di alta epoca

Bene, ho due dati di fatto, ora che abbiamo estrapolato questo possiamo dire che la discussione ci ha portato ad un buon risultato, proviamo ad evitare ulteriori polemiche sterili, dai come si dice anno nuovo... VITA NUOVA!

 
Pubblicato : 30/12/2011 10:20 pm
(@cassiopea)
Post: 0
New Member
 

Grazie Tullio, sono d'accordo, mi astengo, giustamente si è discusso abbastanza, non voglio ricominciare ripetendo sempre le stesse cose, i modi di vedere sono diversi, ma vorrei che si rispettasse almeno la storia e non vorrei sentire sempre parlare di un prodotto di bioedilizia utilizzato su un mobile d'epoca, nessun restauratore che si definisce tale farebbe mai una cosa del genere, cito un altro libro famoso scritto da Vaccari, dal titolo DENTRO IL MOBILE, leggetelo è troverete molte informazioni inerenti la storia del mobile, e un suo corretto restauro, dei prodotti tanto propagandati da Pierpaolo non se ne sente neanche parlare, ma sicuramente il nostro caro amico butterà fango anche su Vaccari, è diventato Pierpaolo di una prevedibilità mostruosa, quando è in difficoltà attacca e insulta......le tue offese non mi toccano minimamente, devo dar conto solo a me stessa e alla mia coscienza, il prodotto è solo un impregnante, praticamente un fondo utilizzato in edilizia per travature, infissi, pavimenti e mobili, ma non d'epoca, la stessa ditta non definisce i propri prodotti specifici per il restauro, ma solo un impregnante a cui aggiungere una vernice di finitura, vernice che a componenti come cere di non ben identificata provenienza.......questo si può leggere sul sito, niente di più semplice, sono banalissimi prodotti utilizzabili da chiunque che voglia dedicarsi al fai da te. Il pollaio non sono certo io a crealo, un grosso contributo lo dai anche tu, i tuoi interventi lo testimoniano. GRAZIE!

 
Pubblicato : 30/12/2011 11:26 pm
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