Gli incastri del legno – parte 3
Fonte: Pietro Maker: tutti gli incastri nella lavorazione del legno
Unione a coda di rondine
L’ unione a coda di rondine si applica in falegnameria soprattutto per le unioni d angolo nelle quali offre qualità maggiori rispetto agli altri incastri. Questa unione è adatta per bauli, cassetti scaffalature, ma non è indicata per cornici e telai sottili. La caratteristica principale dell’incastro a coda di rondine è data dalla forma dei denti che è trapezoidale. Nel caso dell’unione a coda di rondine a vista la lunghezza dei denti è pari allo spessore della tavola nella quale alloggiano. Questa unione si applica solitamente in quei lavori che richiedono robustezza. Se poi si desidera nascondere l’intaglio alla vista è possibile rivestire le parti con delle placcature o piallacci. Una evoluzione del precedente incastro è quello con code perse (sempre nel disegno).
La connessione sarà visibile solo da un lato e solitamente viene usata per i cassetti. Rispetto all’unione tradizionale, con code a vista, questa presenta maggiori difficoltà costruttive. Eseguire questo tipo di incastro con scalpelli e utensili a mano richiede buone doti di abilità. Ma l’utilizzo di elettrofresatrici con accessori particolari produce in breve tempo ottimi e perfetti risultati.
Unione a merlatura
L’ unione a merlatura assomiglia molto a quella a coda di rondine, ma ha una resistenza completamente diversa e non si oppone alla trazione. D altro canto la sua realizzazione è decisamente più semplice. I denti sono della stessa lunghezza dello spessore dell’asse che devono attraversare. Questo tipo di unione va incollata.
Unione a crociera obliqua
Per l’ esecuzione dell’unione a crociera con direzione obliqua si sovrappongono i pezzi in base all’angolazione voluta e si tracciano i segni con la matita. Gli intagli saranno profondi quanto la metà dello spessore del pezzo. Dopo di che, con il seghetto con costola si eseguono vari tagli e ci si aiuterà con lo scalpello per eliminare le parti eccedenti. Questa unione va rinforzata con l’uso della colla.
Incastro con tenone obliquo
Se si realizza il tenone secondo il sistema classico anche la mortasa sarà obliqua con la stessa angolatura ed il pezzo del tenone si potrà inserire solo in senso obliquo. Lo sforzo risulterà ripartito in maniera diseguale. Ma se si prevede che il mobile dovrà sopportare grossi sforzi si potrà realizzare il tenone sempre nella maniera canonica, ma con l’accortezza che il taglio sulla testa del tenone dovrà formare un angolo retto e non più acuto (vedi disegno).
In questo modo si potranno distribuire meglio i vari carichi. L intaglio nella mortasa si effettuerà dopo che sono state riportate le misure esatte del tenone con una matita. Questo tipo di unione presenta, però, l’inconveniente che i vari sforzi sono sopportati dal colletto del tenone e le fibre del legno possono cedere.
Incastro con tenone obliquo con zoccolo
Sempre nel caso l’unione debba sopportare grossi sforzi è consigliabile modificare l’incastro precedente realizzando uno zoccolo, in pratica un taglio destinato ad accogliere l’ intaglio.
La presenza dello zoccolo accresce la resistenza dell’incastro in quanto gli sforzi non vengono a gravare totalmente sul tenone immerso nella mortasa, ma si distribuiscono anche sullo zoccolo. Nel disegno qui in basso si possono notare (da sinistra a destra) i due pezzi distanti, i due pezzi incastrati visti dall’alto e dopo visti lateralmente.
Unione di testa a mezzo spessore
Le unioni di lunghezza (di testa o di punta) si usano per collegare due pezzi in senso longitudinale per aumentarne le dimensioni. Di solito difficilmente si ricorre all’utilizzo di questa unione. In ogni caso è comunque da segnalare per l’importanza che ebbe nel passato nella costruzione di navi, grandi impalcature o edifici. L unione di testa a mezzo spessore rappresenta il tipo di collegamento più semplice. Non servono particolari attrezzi se non il seghetto (ottima la sega a nastro) ed è necessario completare questo incastro con la colla. In ogni caso questo collegamento risulta essere abbastanza debole ed il suo impiego deve limitarsi a pochi casi.
La tenuta è garantita dalla lunghezza dell’intaglio. Per rendere l’unione più stabile si possono usare delle spine di legno (magari disposte secondo i vertici di un triangolo equilatero) che attraversano per l’intero spessore l’area destinata alla sovrapposizione dei due pezzi.
Unione di testa a mezzo spessore obliquo
Se si desidera realizzare un incastro con maggiori qualità di tenuta e capacità nel sopportare sforzi, il collegamento visto in precedenza può essere modificato ottenendo una unione di testa a mezzo spessore di sbieco. Le parti, in questo modo, rimangono unite con maggiore facilità. Occorre solo grande precisione nel riportare le misure dell’intaglio (realizzate precedentemente su un foglio) sui pezzi.
Per dare un indicazione gli apici dell’intaglio si possono considerare spessi circa un quarto dell’intero spessore dell’asse.
Anche questo incastro andrà terminato con l’uso della colla e potrà essere impiegato con soddisfazione nel restauro di parti mancanti delle gambe di tavoli , sedie, ecc.
Unione di testa con smusso dentato
Una tenuta ancora maggiore delle precedenti si ha con l’unione di testa con smusso dentato. Si potrà usare con soddisfazione un tale incastro nei restauri di mobili con la sicurezza di ottenere un ottimo risultato sia dal punto di vista estetico che di robustezza.
Il lavoro risulta essere più complesso di quello dei casi precedenti e sarà necessario adoperare anche lo scalpello. Anche in questo caso l’uso della colla è d obbligo.
Unione di testa sbieco con chiave
Un incastro longitudinale più evoluto è l’unione di testa a mezzo spessore di sbieco con chiave. Si tratta sostanzialmente di un normale incastro a mezzo spessore obliquo, al quale si aggiunge una chiave. Questa dà maggiore resistenza agli sforzi di rotazione e a tutto l’insieme. L esecuzione, però, non è delle più semplici, infatti, oltre a realizzare i tagli già visti per i precedenti incastri si dovrà realizzare la sede per la chiave, questa solitamente realizzata in legno duro.
Il suo spessore dovrà essere di un terzo rispetto a quello dell’asse in cui sarà alloggiata. Poiché anche questa unione andrà incollata bisognerà prestare attenzione all’andamento delle fibre dei vari pezzi in modo che sia lo stesso per garantire in incollaggio perfetto.