Arte e RestauroLe Antiche Chiavi

Le Chiavi nella storia: Chiavi neoclassiche

Fonte: Testi e immagini nella forma integrale sono pubblicati sul libro “Le antiche chiavi, tecnica, arte e simbologia” di Roberto Borali, Burgo editore 1993.

Chiavi neoclassiche (metà XVIII secolo – metà XIX secolo)

Il fermento illuministico di reazione alle stravaganze barocche, espresso nel desiderio di un ritorno all’antico, portò alla nascita dello stile Neoclassico. Mosse i primi passi verso la metà del ‘700 e si protrasse nel secolo successivo sino al 1830 circa, abbracciando gli stili Luigi XVI (1760-1790), Direttorio (1790-1804), Impero (1804-1815) e Restaurazione (18015-1830). La simmetria bizzarra del Barocco e le linee civettuole del Rococò scomparvero senza lasciare traccia: non più curve, creste e volute, ma linee dritte e superfici piane. L’opera fabbrile si sviluppò entro schemi grafici senza più nulla concedere alle pastiche prerogative del ferro martellato dell’epoca passata.

Chiavi da mobile. Italia XIX secolo.

 Le chiavi di questo periodo sono spesso assemblate utilizzando per la costruzione delle loro parti materiali diversi. È il caso delle due chiavi a destra che hanno l’impugnatura e la base in ottone e la canna e il pettine in ferro. Particolare l’impugnatura a motivi vegetali e il capitello (base) di quella orizzontale, il pettine a greca contrapposta della grande e l’impugnatura con corona d’alloro della piccola. Lunghezze 6.5, 7 e 5 centimetri.

Antiche Chiavi e serramenti

L’esecuzione del manufatto seguì fedelmente più che in ogni altra epoca il disegno del progettista. Il geometrismo delle strutture e degli ornamenti dimostrano che al fabbro non venne concessa grande libertà di interpretazione, tanto che il risultato della sua opera pare più vicino a quello della fusione che non a quello più estroso della forgiatura.

Antiche Chiavi e serramenti
Chiave neoclassica da portoncino. Italia settentrionale, XVIII secolo.

Impugnatura rotonda, con decorazione interna a “greca” di grande effetto coreografico; base di grandi dimensioni formata da una successione di anelli modanati di cui quello centrale con la stessa decorazione dell’impugnatura; canna liscia; pettine rettangolare; mappa a disegni geometrici e fronte sporgente. Lunghezza 19 centimetri

La moda neoclassica, col ritorno alle forme lineari ispirate a una classica austerità, produsse lavori in ferro battuto del tutto convenzionali composti da pochi elementi geometrici. L’arte fabbrile, privata del proprio talento di inventiva, parve smarrire la tecnica della forgiatura, concedendo ampi spazi, più o meno dappertutto in Europa, alle fusioni in bronzo e ghisa. Mentre sono molto rare chiavi e serrature dalle riservate, ma gradevole, forme neoclassiche, al contrario ne sono state forgiate in buona quantità nello stile Direttorio e Impero.
Gli elementi stilistici rilevanti nella costruzione delle chiavi e serrature di questo periodo sono le colonne, i capitelli e le sfingi desunti dall’antichità, riuniti in proporzionata armonia con la moltitudine di decorazioni ispirate al mondo figurativo dell’arte egizia, greca e romana, come le palme, le greche, l’alloro e le aquile.

Chiave da porta. Austria, XVIII secolo.

Impugnatura fusa in bronzo a “cera persa” con delfini affrontati, mascheroni, capitello corinzio e stemma reale al centro; canna e pettine in ferro forgiato. Lunghezza 15 centimetri.

La chiave venne spesso costruita con materiali diversi: l’impugnatura e la base fuse in bronzo e l’asta e il pettine in ferro forgiato. A parte alcuni rari casi, sono normalmente di dimensioni piuttosto piccole (7-10 centimetri), dovendo soprattutto servire a chiudere cassetti, cassettini, ante, antine dell’infinita varietà di mobili, mobiletti, servant, tavoli, secretaire, consolle… prodotti in quest’epoca.
Le chiavi e serrature di questo periodo furono le ultime opere fabbrili costruite con dei parametri specifici indicati dal gusto e dalla moda del momento. Con la fine del XVIII secolo terminò il periodo aureo della fabbricazione delle chiavi e serrature con riferimenti artistici, ossia che riflettevano, oltre ai parametri propri di ogni stile, la sensibilità artistica del maestro forgiatore. Nel secolo successivo, infatti, a causa delle nuove esigenze sociali, commerciali ed economiche, vennero richieste serrature sempre più tecniche e complesse. È in Inghilterra che avvennero la maggior parte delle scoperte e invenzioni in materia di sicurezza: dal 1774 al 1849 furono brevettati più di ottanta sistemi di serrature.

Antiche Chiavi e serramenti
Bocchette fuse in bronzo decorate con smalto celeste. Italia centro-meridionale, secolo XIX. Dimensioni 3 x 4 centimetri.

Il primo dei grandi brevetti fu depositato a Londra il 22 maggio 1774 da Robert Barron, il quale, abbandonando il concetto in uso degli ostacoli fissi (riscontri), propose un meccanismo rivoluzionario con ostacoli a leve mobili. Il 21 agosto 1784 l’inglese Joseph Bramah, rifacendosi al sistema di bloccaggio della serratura Byougothe, ideò e brevettò una serratura detta a pompa, che continua a essere costruita tutt’ora senza particolari modifiche dalla società Bramah e in diversi paesi europei. 

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