Disinfestazione: metodo Veloxy
Il metodo di disinfestazione Veloxy consiste semplicemente nel sottoporre le opere in condizioni di assenza di ossigeno per alcune settimane.
Articolo pubblicato il 30 novembre 1999
Fonte: R.G.I. Resource Group Integrator s.r.l. VELOXY®
Un nuovo metodo di disinfestazione consiste nell’eliminare i parassiti semplicemente mantenendo le opere in condizioni di assenza di ossigeno per alcune settimane.
La tecnologia VELOXY® è stata sviluppata da R.G.I. Resource Group Integrator s.r.l. di Genova per il contenimento del danno biologico negli istituti di conservazione dei Beni Culturali.
Diverse sono le specie dei parassiti che procurano estesi danni (purtroppo gravi ed irrimediabili) al patrimonio artistico e culturale.
Gli istituti di conservazione, a causa del grande numero di oggetti per così dire “appetibili”, sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di pericolo. Si può affermare che non esista, in genere, luogo di conservazione che non mostri i segni di parziali o estese infestazioni di insetti xilofagi e infezioni da microrganismi.
Purtroppo queste possono ripresentarsi più e più volte nel tempo; soprattutto a causa della non comune attività dei responsabili del degrado: le larve degli insetti xilofagi, funghi, muffe e batteri.
Fino a qualche anno fa, l’ unico modo per combattere questi parassiti consisteva nell’utilizzare sostanze gassose ad effetto insetticida e/o sterilizzante: ossido di etilene, bromuro di metile, cianuro di potassio.
Le opere venivano trasportate fuori dei centri abitati, trattate con i gas e quindi riportate all’istituto di conservazione, dove per lungo tempo rilasciavano le sostanze di cui erano impregnate.
Tutte le fumigazioni con gas tossici hanno in comune tra loro almeno due aspetti: il primo è l’efficacia verso gli insetti, il secondo è l’estrema pericolosità per la salute umana (causano tumori, leucemia, mutazioni genetiche, alterazioni del sistema neuro-endocrino).
Ve ne è poi un terzo: reagiscono chimicamente con i materiali delle opere determinando alterazioni strutturali e cromatiche (in altre parole, producono ulteriore degrado).
In aggiunta a quanto sopra, le misure di sicurezza che devono essere adottate quando si usano gas tossici rendono questi interventi molto dispendiosi anche perché comportano il trasporto delle opere al di fuori della loro abituale struttura di conservazione; pertanto, la decisione di intraprendere una disinfestazione con gas tossici è sempre stata ardua per i responsabili di musei, biblioteche e archivi, che disponevano tale tipo di intervento esclusivamente in caso di infestazioni molto gravi.
A partire dalla fine degli anni 90 si è resa disponibile un alternativa ecologica ai gas insetticidi: il metodo della anossia, che consiste nell’eliminare i parassiti semplicemente mantenendo le opere in condizioni di assenza di ossigeno per alcune settimane.
L aria che noi tutti respiriamo è una miscela di gas: azoto(78,08%), ossigeno (20,95%), argon (0,93%) ed altri presenti in tracce, come neon, elio, metano. L ossigeno è l’unico tra questi gas a permettere la sopravvivenza: riducendo la sua presenza fino a valori praticamente trascurabili si ottengono condizioni letali per tutte le specie di parassiti (ad ogni stadio del loro ciclo vitale: adulto, uovo, larva e crisalide).
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ciò che determina la morte degli insetti in assenza di ossigeno non è il soffocamento ma la perdita di acqua. Il meccanismo della loro respirazione è infatti molto particolare: inspirano aria con frequenza estremamente bassa attraverso una serie di aperture (dette opercoli ). Se la quantità di ossigeno nell’aria viene resa minima, il ritmo della loro respirazione aumenta moltissimo (fino a dieci volte tanto quello normale) determinando così il decremento dei valori di acqua corporea per evaporazione e, successivamente, la morte per disidratazione.
Questo nuovo metodo, confinato fino a qualche anno fa nei laboratori specializzati, è ora facilmente applicabile mediante il sistema VELOXY® (VEry Low OXYgen), messo a punto dalla R.G.I. Resource Group Integrator di Genova. Il sistema, dato che garantisce il rispetto dell’integrità delle opere, è anche applicabile al solo sospetto della presenza di parassiti. Può inoltre essere utilizzato negli stessi locali in cui le opere vengono conservate abitualmente, evitando loro il pericolo di eventuali danni durante il trasporto e sicuri shock.
La validità del sistema VELOXY® è stata certificata, con riferimento agli insetti, attraverso il progetto di ricerca Save Art (1998-2000) finanziato dalla Comunità Europea allo scopo di promuovere una tecnologia innocua per l’uomo, l’ambiente e per le opere d arte, ma al tempo stesso efficace verso i parassiti, semplice da utilizzare e poco costosa.
Quattro laboratori Ministeriali (Italia, Spagna, Inghilterra e Svezia) hanno preso parte al progetto di ricerca analizzando l’efficacia del metodo e del macchinario grazie al quale renderlo operativo.
Sono in corso attività di ricerca per certificare che, con l’introduzione di alcuni componenti innovativi, il sistema VELOXY® è in grado di ridurre drasticamente la presenza di microrganismi.
Queste attività riguardano il progetto DISIO – Disinfezioni SIne Oxygeno (1998 – 2002) che è svolto, nel contesto del programma PARNASO, in collaborazione con l’Istituto Centrale per la Patologia del Libro, Istituto Centrale del Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Centro di Fotoriproduzione degli Archivi dello Stato, Biblioteca Apostolica Vaticana, Università La Sapienza di Roma e il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Il funzionamento del sistema è molto semplice: consiste essenzialmente nel sottrarre, sostituendolo con azoto atmosferico, l’ossigeno dall’interno di involucri stagni appositamente confezionati nei quali sono state sigillate le opere da disinfestare o disinfettare.
La durata di questa operazione è legata alle dimensioni degli oggetti e può variare da qualche ora fino a qualche giorno; è comunque possibile lavorare contemporaneamente su diversi involucri che vengono connessi in serie tra loro. Inoltre, VELOXY® può essere mantenuto in funzione anche durante le ore notturne senza la presenza dell’operatore.
Una volta eliminato l’ossigeno, l’opera viene lasciata all’interno dell’involucro per almeno tre settimane: periodo che garantisce la totale eliminazione di qualsiasi tipo di insetto ad ogni stadio di vita e dei batteri aerobi, nonché la diminuzione della carica microbica fino al 98 %.
Una delle importanti peculiarità del sistema è quella di poter essere utilizzato anche a scopo preventivo: come già accennato, i metodi tradizionali basati su gas determinano l’indebolimento dei materiali e l’alterazione dei pigmenti, mentre l’anossia non solo non produce questi effetti nocivi ma, anzi, crea un ambiente protettivo per i materiali ed i pigmenti, che non saranno soggetti a fenomeni ossidativi proprio in virtù dell’assenza di ossigeno. VELOXY® trova, quindi, utile applicazione anche per la conservazione a lungo termine nei depositi delle opere non esposte al pubblico: i manufatti, sigillati all’interno degli involucri, saranno protetti da ogni fonte di possibile degrado: biologico, fisico e chimico.
E possibile trarre alcune importanti conclusioni:
- L’ anossia è un metodo ininfluente verso la salute umana e verso l’ ambiente.
- Non è necessario trasferire le collezioni dalle strutture dove abitualmente sono conservate.
- Materiali e i pigmenti non sono esposti a sostanze che potrebbero indebolirli ed alterarli.
- I costi sono inferiore a quelli degli interventi tradizionali con gas tossici.
VELOXY® può essere usato per la conservazione delle collezioni a lungo termine nei depositi dato che queste saranno protette da insetti, microrganismi, polvere e inquinamento atmosferico.
Il sistema VELOXY® è stato sviluppato in modo da renderne molto facile l’impiego, può quindi essere gestito (previo breve periodo di addestramento) direttamente dal personale degli Istituti di conservazione, che possiede le migliori competenze per maneggiare con sicurezza e riguardo le collezioni.
Come potrà verificare dalle referenze, il sistema VELOXY® viene già da tempo utilizzato con successo, in Italia e in Europa, da diversi Istituti preposti alla conservazione e protezione del Patrimonio Artistico e Culturale.
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