Gli attrezzi del restauratore
Attrezzi del restauratore: Raspe e lime
Laddove sia necessario, sgrossare la superficie del legno, prima della levigatura con carta vetrata, ovvero smussare parti arrotondate, concave o convesse, rifinire angoli scheggiati e sfilacciati, si può ricorrere alle raspe, costituite da una barretta in acciaio, terminante in un codolo, sul quale innestare il manico (d), in legno o plastica. Questi attrezzi tipici del restauratore non dovrebbero mancare nel nostro laboratorio.
La superficie abrasiva viene realizzata intaccando il metallo col bulino, con il quale viene creata una serie di tagli paralleli che producono diversi denti allineati, più o meno sporgenti.
Il profilo della sezione può essere rettangolare, (a), mezzotonda, cioè di forma semicircolare (b) o tonda, detta anche a coda di topo (c).
Ne esistono di svariate dimensioni e grana. Per una migliore rifinitura è possibile usare delle lime. La parte abrasiva viene realizzata mediante una serie di tagli incrociati, che producono una superficie simile alla pelle di un pesce, con un numero di punte variabile da sei a centocinquanta per centimetro quadrato.
Dalla quantità di punte, si determina la finezza delle lime, che pertanto vengono classificate come a taglio grosso, medio, bastardo, mezzo dolce e dolce.
Esistono anche lime “dolcissime”, che arrivano fino a seicento punte per centimetro quadrato.
Come per le raspe, ne esistono di varie dimensioni e con sezioni diverse: rettangolari, mezzotonde, tonde triangolari, a coltello e a mandorla
Per lavori particolari esistono raspe e lime sagomate, adatte per piccole superfici, che vengono impugnate al centro, nella parte liscia. (fig. 3 e 4).
Per rimuovere la segatura e la polvere di legno dagli interstizi, i denti vanno spazzolati con una spazzola metallica.
Morsetti
I morsetti ( o sergenti ) di varie misure sono anch’essi necessari quando giunge il momento di dovere tenere uniti due pezzi di legno in attesa che la colla si asciughi. Indispensabili come gli altri attrezzi del restauratore.
Esistono vari tipi di morsetti che si differenziano per dimensioni ( da pochi centimetri fino a oltre due metri) e per foggia. Particolari sono le cinghie utili quando devono essere messi in presa parti irregolari come le sedie.
Possono tornare utili, come mezzi di tenuta anche le molle di vecchie imbottiture di divani o sedie. Le molle si tagliano in varie misure e possono essere usate su parti di dimensioni ridotte per i quali i morsetti non troverebbero punti validi di appoggio, o pezzi irregolari come modanature tenendo conto che non esercitano una pressione elevata.
Un altro semplice ma utile dispositivo di fermo è il nastro da carrozziere utile per certi usi che se pur non esercita anch’esso grande pressione, diventa in certi casi l’unico mezzo possibile per tenere insieme due pezzi nelle posizioni più complicate.
Durante il serraggio dei morsetti, bisogna ricordare sempre di interporre tra le ganasce e il pezzo da serrare un legno di scarto al fine di non rovinare la superficie che stiamo lavorando.
Fonte: ha collaborato il restauratore Fabio del sito Il Restauro del Mobile |