Strumeti Musicali

Il liutaio


IL DISEGNO DELLA CASSA ARMONICA

La vista di uno strumento, induce nello spettatore profano un sentimento incondizionato di attento e considerato rispetto dovuto probabilmente, alla squisitezza delle forme, la loro equilibrata proporzione, giuoco di figure curvilinee fra loro complementari, tutte scaturite da una forma usata per il tipo di violino previsto e dalla tracciatura solo apparentemente casuale del liutaio esecutore .
Se è vero, che la gravità della voce di uno strumento è direttamente proporzionata con la dimensione della cassa armonica, quest’ultima non ha meno importanza in relazione al senso di gusto estetico che esprimono le sue equilibrate forme, tracciate oramai in maniera sostanzialmente invariata da oltre 400 anni: ad oggi sono decine le sagome conosciute ed adottate dai costruttori.
Tra i modelli più conosciuti ed imitati, il sig. Guido mi ricorda il modello Steiner, di cassa piccola e voce acuta, il Guarnieri, l’Amati, il celebre e rammentato Stradivari, del quale esistono pochi inestimabili pezzi, quest’ultimo era altresì realizzato in diversi modelli tali da sortire altrettanti timbri sonori di voce.
E proprio durante una delle mie visite allo studio che ho assistito all’esame di uno strumento presunto quale Steiner, ma invece riconosciuto certamente come falso, (ahimè, per il farmacista che lo aveva acquistato), perché a tanto compendio di raffinatezza ed eleganza i violini sono stati, nei secoli scorsi, comprensibile oggetto dei più numerosi tentativi di imitazione, molte volte maldestri ma altri certamente fedeli e ben corrispondenti da trarre in inganno anche lo studioso più esperto.
Il primo elemento, caratterizzante il timbro di voce è lo spessore che i coperchi assumono nel manufatto: la regola dice il sig. Guido prevede una diversa calibratura del loro corpo tra il centro e le parti periferiche, ovvero, lo spessore deve gradatamente ridursi alla periferia del pannello bombato, per consentire così la maggiore risonanza con delle migliori vibrazioni armoniche dovute alla rastremazione dello spessore legnoso.
I liutai oggidì, possono fare uso di strumenti di precisione quali lo spessimetro ed il calibro, ma il sig. Guido mi sottolinea che ci vuol mano, a lavorare forse intendendo dirmi a tutto credito che, lo spessimetro lui lo ha naturalmente sui polpastrelli delle dita.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »