Antiquariato e storiaProposte dell'antiquario

07 – Cinque minuti di Antiquariato: Emile Gallé

Fonte: Sergio Salomone collaboratore esterno della ditta Studio Laboratorio di Antichità s.a.s.

Emile Gallé

Emile Gallé nasce a Nancy, in Lorena, il 4 maggio 1846, è un industriale, un maestro vetraio, un ebanista e un ceramista francese.

07 – Cinque minuti di Antiquariato: Emile Gallé

Émile Gallé nasce a Nancy, in Lorena, il 4 maggio 1846, è un industriale, un maestro vetraio, un ebanista e un ceramista francese. Figlio d’arte e di commercio è una delle figure più autorevoli nelle arti applicate della sua epoca ed un pioniere dell’Art Nouveau, è anche un precursore nel campo della genetica ed evoluzione del settore vegetale, i suoi lavori, poco conosciuti dal grande pubblico, sono molto importanti e precedono e per certi versi anticipano, gli studi di Gregor Mendel.

Suo padre Charles è di una levatura non comune: artista pittore, padroneggia l’arte delicata dello smalto; dopo il suo matrimonio con Fanny, appartenente a una famiglia di negozianti di ceramiche e cristalli, indirizza l’impresa familiare ad una produzione di alto livello e ne sancisce il successo.

Émile dopo aver frequentato il liceo, studiato il tedesco assieme a studi sulla mineralogia, fa apprendistato nella lavorazione del vetro e della ceramica. Nel 1867 è alla direzione dell’azienda di famiglia rappresentando il padre all’Esposizione di Parigi. I suoi studi continueranno con l’apprendimento dell’inglese, nel settore della vetreria non si limita alla teoria ma impara l’arte della soffiatura, inoltre approfondisce le già buone capacità in ebanisteria e la sua abilità nel disegno viene alimentata dagli studi delle Scienze Naturali.

Approfondisce poi le tecniche di lavorazione dei cristalli antichi, studia le lampade arabe e l’arte giapponese. Nel 1873, dopo essersi ristabilito a Nancy e sposato, apre grandi atelier di ceramica e vetreria. Grazie al lavoro febbrile gli affari hanno grande sviluppo. All’Esposizione universale del 1878 a Parigi, ottiene quattro medaglie d’oro e la Sua fama si estende in tutto il mondo.

Quella che sarà poi definita la Scuola di Nancy, grazie ad Émile ed altri grandi artisti, diventa la punta di diamante dell’Art Nouveau in Francia, la creatività è fortemente ispirata dalle forme vegetali e nel caso di animali dalle libellule.

In una regione la Lorena ricca di molte industrie dell’acciaio e artigianato nei settori del cristallo, del mobile, di oggetti in vetro, bronzo e ceramica, la Scuola di Nancy propugnava un’arte totale attraverso la collaborazione di tutti i mestieri.

Nel 1889 gli artisti e artigiani che lavorano per Lui sono circa trecento. Le ceramiche prodotte da Gallé sono espressione di geniale creatività. Nel settore della produzione vetraria si parla spesso impropriamente di pasta di vetro, nella realtà pur essendo a conoscenza di tale tecnica gli ateliers producono soprattutto oggetti in vetro soffiato o per meglio dire in cristallo soffiato e cioè vetro con aggiunta di ossido di piombo.

Seppure molto ben formato in merito alle tecniche di ebanisteria, si dedicò solo tardivamente a questa produzione. Apre un laboratorio di ebanisteria nel 1884. Realizzerà diversi esperimenti tecnici particolarmente nel campo della “marqueterie”. Tali esperimenti riguardano lo studio del comportamento del legno proveniente dallo stesso albero ma da aree diversificate, studiandone i difetti, i comportamenti e gli effetti estetici. Le decorazioni sono soprattutto di ispirazione vegetale.

Il 13 febbraio 1901 nasce l’Associazione Provinciale delle Industrie d’Arte che sarà meglio conosciuta come Scuola di Nancy e di cui Gallé assume la Presidenza.

Vi sono raggruppati artisti e artigiani ma anche imprenditori, giornalisti e amanti delle arti.

Émile Gallé cessa i suoi giorni terreni il 23 settembre 1904 a soli 58 anni; la causa diagnosticata all’epoca è leucemia; nell’indagine a posteriori sulle cause della morte, si avanza anche l’ipotesi, di intossicazione del sangue legata al piombo, al fluoro, all’arsenico, al cadmio, al manganese e all’uranio, tutte sostanze utilizzate in quell’epoca per la lavorazione del vetro.

Gli altri tutorials di Sergio Salomone

Vedi tutti gli articoli di Sergio Salomone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »