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Croce Processionale dorata

Osservazioni storiche

La Croce è intagliata  in legno di cirmolo  e dorata a foglia d’oro.
L’intaglio originale risale probabilmente all’inizio del Settecento, anche se non si conoscono né il nome  dell’artista ne quello della bottega artigianale d’origine.

Lo stile ascrivibile può essere definito tardo-barocco, caratterizzato dalla ridondanza dei due girali e dalle complesse decorazioni che conferiscono alla croce la maestosità ridondante propria dell’arte barocca.

Foto della Croce nel 1992 completa delle statue della Madonna e di S. Giovanni  poi trafugate durante un furto

Non si conosce con precisione l’anno in cui la croce entrò a far parte del patrimonio della Compagnia, ma è certo che essa venne registrata  “… nell’inventario di tutto quello che si trova nell’Oratorio della Compagnia del Santissimo Suffragio di Anzola, nell’anno 1731 …” 
con la descrizione di 
“… una Croce a tronco dorato, con suo Crocefisso inargentato con la statua destra della B.V. della Concezione, a sinistra con la statua del Pellegrino inargentate con uno scudetto sotto, dove sono dipinte S. Anime del Purgatorio significante l’impresa della medesima Compagnia con due scudetti dorati …” 

Sicuramente si tratta della nostra Croce anche se sono indicati dei particolari che oggi risultano un po’ diversi, e lo studio preparatorio ha fornito delle interessanti risposte sia sui particolari mancanti che su quelli ancora esistenti.

1.  la Croce è stata già oggetto di lavori di restauro, alcuni parziali (malamente eseguiti), e almeno uno sicuramente completo databile ai primi dell’Ottocento. E qui si giustifica la scritta posta su retro della croce “Confratres MDCCCXII”.

L’ovale dove sul retro è riportata la data del primo restauro dopo la riabilitazione della Compagnia


2.  l Cartiglio recante la scritta INRI non pare essere l’originale, ma un lavoro d’intaglio di epoca Ottocentesca.

3.  anche il Cristo pare non essere quello originariamente collocato sulla Croce, perché il tipo di doratura è diverso da quello descritta nell’inventario del 1731 e sul dorso vi sono dei fori che non si giustificano con il  fissaggio attuale e non hanno riscontro sul tronco della Croce. Probabilmente la statua  in legno fu tolta da un altro Crocefisso e adattata a quello attuale. 

La freccia rossa evidenzia una parte dell’intaglio “pasticciata” durante un precedente restauro

4.  In origine, anche le due statue laterali della Madonna e S. Giovanni pare che fossero state collocate in epoca Ottocentesca e probabilmente in occasione del grande restauro del 1812. Questo è desumibile dal basamento dei due bracci laterali sul quale vi sono intagliate delle aperture irregolari , diverse fra di loro che si possono giustificare solo con la necessità di adattarvi qualche cosa diverso dall’originale.

5.  quanto detto è confermato anche dalla diversa doratura applicata durante il restauro nella quale fu usato bolo rosso, mentre in quella originale era stato usato bolo bianco. 

 
 
Base di destra dove era collocata una delle statueBase di sinistra dove era collocata l’altra statua

6.  nella descrizione della croce del 1731 si parla di due “scudetti  dorati” che oggi non vi sono più. Le osservazioni preparatorie il lavoro  di restauro hanno appurato che essi erano collocati al di sotto dei bracci di sostegno delle statue, a fianco dello scudo centrale dove oggi è rappresentato il simbolo della Compagnia (il Ss. Sacramento).

Infatti oggi è presente solo un moncone di intaglio del nastro floreale che non ha inizio perché probabilmente si dipartiva dai due scudetti  perduti da tempo.

L’ovale visto di fronte col simbolo della Compagnia

L’inventario sopraccitato spiega come la Croce originale avesse centralmente uno scudo dipinto con “…le S. Anime del Purgatorio …” mentre oggi il medesimo scudo è dorato e il rilievo raffigurante l’Ostensorio con il Ss. Sacramento non è stato intagliato ma è in pastiglia (gesso). Quindi si possono trarre alcune supposizioni: la prima, che il dipinto sopra descritto fosse molto rovinato e che nel restauro Ottocentesco sia stato coperto con gesso ricavandone l’attuale raffigurazione; la seconda, che, rifacendo ex-novo lo scudo si sia voluto rappresentare il simbolo della Compagnia.

Stato di Conservazione

Ad un primo sopralluogo la croce, sembrava in buono stato di conservazione anche se risultava mancante di numerosi elementi d’intaglio e con evidenti tentativi di restauro precedenti confermati poi dalla ricerca storica.  Appena la Croce è stata rimossa  dalla staffa di sostegno, si è evidenziato subito uno stato di conservazione ben peggiore di quanto poteva apparire al primo sopralluogo infatti si sono verificate subito alcuni distacchi di doratura.  
Ad  un’analisi più particolareggiata, che è stata possibile  eseguire solo  in laboratorio, si è poi potuto verificare meglio lo stato di conservazione riscontrando che:

* Gran  parte della doratura era pressoché prossima al distacco in quanto non era più coesa al supporto ligneo. 
* Molti elementi scultorei, in particolare quelli della raggiera, erano in parte distaccati 
* Le parti d’intaglio mancanti erano ben più di quelle evidenziate nel  primo sopralluogo

Precedenti Restauri

Sono  stati poi esaminati  i precedenti restauri eseguiti in gran parte nel 1812 (vedi nota storica) ed è risultato che:

Molte mancanze di doratura e gesso erano state mascherate con ritocchi di porporina  direttamente sul legno lasciando evidente  la differenza di spessore con le parti circostanti.

Evidenti punti di distacco dell’oro, e altre parti ricoperte di porporina

Inoltre anche gran parte della croce era ricoperta di porporina data probabilmente sia allo scopo di camuffare alcuni maldestri interventi di restauro della parte lignea (incollaggio di parti distaccate, ecc.) sia per ravvivare le parti d’oro più consumate.

La parte cerchiata in rosso era stata ricostruita in gesso e poi ricoperta di porporina

Alcune parti d’ intaglio mancanti erano state rifatte, invece che di legno, con un impasto di gesso molto duro ed altre erano state riattaccate con strati di tela incollati che andavano a ricoprire buona parte di intaglio originale. Tutta la parte era stata poi ricoperta ancora  di porporina.

Evidente uso di bolo rosso

Nelle varie fasi dei precedenti interventi (compreso il totale rifacimento dell’ovale col simbolo della Compagnia del Ss Sacramento), è stato usato bolo rosso mentre nella doratura originale era stato usato bolo chiaro.

Fasi del restauro
Consolidamento

Sarà eseguito tramite iniezioni di colla coniglio opportunamente diluita. Il collante verrà iniettato nei punti in cui il gesso risulta essere distaccato. Le microfessurazioni verranno invece trattate direttamente a pennello: in questo caso il collante si infiltra per capillarità, e con una leggera pressione verrà assicurata una completa adesione. 

Correzione di precedenti restauri
In questa foto è evidenziato un particolare sul quale si è intervenuto per correggere un precedente restauro.
Si nota che la foglia, una volta spezzata, fu rincollata senza preoccuparsi della parte mancante che “spezza” l’andamento del rilievo decorativo centrale.

Verranno rimossi alcuni elementi maldestramente riadattati e riattaccati in occasione di precedenti restauri. Tali elementi, una volta rimossi saranno ripuliti da tutte le parti utilizzate per il fissaggio (residui di colla,  tela adesiva, chiodini ecc.).

Nell’intervento, è stato necessario staccare la parte terminale della foglia, intagliare la parte mancante e incollare nuovamente ridando così la naturale continuità. 

Si procederà successivamente ad un corretto incollaggio e, dove necessario, saranno intagliate opportunamente le parti di raccordo mancanti. In questo modo si assicurerà una corretta ricostruzione dell’elemento distaccato.

Ricostruzione degli elementi mancanti
Una delle rosette terminali del braccio orizzontale

Gli elementi d intaglio mancanti, verranno ricostruite prendendo a campione il corrispondente elemento esistente in altra parte della Croce. Per la ricostruzione, sarà utilizzato legno di cirmolo che verrà intagliato a mano con sgorbie e scalpelli.

reintegro di alcune foglie di un motivo floreale


Per l’incollaggio degli elementi ricostruiti, si utilizzerà colla garavella e come rinforzo, quando necessario, la tela in quanto i punti di contatto delle superfici sono o estremamente ridotte o con venatura di testa, fattori che rendono impossibile un diverso tipo di incollaggio.

Restauro ligneo parti esistenti
Un riccio floreale rinforzato con iuta. Andrà poi gessato e diverrà un tutt’uno col resto

incollaggio delle parti intagliate, in particolare  degli elementi della raggera che risultano distaccati e chiusura delle fessurazioni  mediante inserimento di listarelle di legno.

Un raggio della Croce  reincollato e inforzato con iuta
Pulitura

L’ oro verrà pulito dalla povere, sporco e dalla porporina utilizzando sverniciatore rimosso poi con cotone idrofilo. Nella delicata fase di pulizia si farà molta attenzione a non usare prodotti solventi che potrebbero andare a compromettere anche parti originali, preferendo in questo caso lasciare i segni di una patina antica.

Gessatura e levigatura

Dopo la preparazione del fondo con spennellatura di colla di coniglio opportunamente diluita, verrà applicato il  gesso (gesso di Bologna e colla di coniglio) col quale verranno trattati tutti gli elementi di intaglio ricostruiti compresa la tela utilizzata precedentemente per il fissaggio degli elementi, che applicata in leggero sottosquadro ora verrà portata debitamente a livello.

Gessatura di una foglia prima della levigatura

Inoltre verranno gessate quelle parti in cui si sono verificate perdita materia dovuta al distacco di gesso. Tutte le parti trattate col gesso saranno poi finemente levigate. La fase di gessatura-levigatura, sarà poi ripetuta fino ad ottenere superfici idonee alla doratura.

Applicazione del Bolo
Applicazione del bolo

Tutte le parti precedentemente gessate saranno poi ricoperte di Bolo che sarà poi levigato in preparazione del fondo sul quale applicare la foglia d’ oro.

Applicazione del bolo
Applicazione della Foglia d’ oro

La doratura a guazzo avrà lo scopo di ricoprire tutte le parti precedentemente predisposte, ovvero tutti gli elementi di intaglio ricostruiti, e le parti in cui l’oro è andato perso per distacco.

Laccatura dell’impugnatura

L impugnatura sarà scrostata dalla gessatura messa in occasione del precedente restauro e verrà restaurata la gessatura originale compresa la laccatura.

Finitura

La Croce riposizionata in Chiesa

Verranno opportunamente brunite le parti che lo necessitano, l’oro nuovo verrà poi leggermente patinato per adattarlo alla tonalità di quello antico. Infine tutta la croce sarà  trattata con cera neutra con lo scopo ravvivarne la doratura.    

Inaugurazione del restauro col vescovo
Album Fotografico
Correzione di precedenti restauri

In questa foto è evidenziato un particolare sul quale si è intervenuto per correggere un precedente restauro.
Si nota che la foglia, una volta spezzata, fu reincollata senza preoccuparsi della parte mancante che “spezza” l’andamento del rilievo decorativo centrale.
Nell’intervento, è stato necessario staccare la parte terminale della foglia, intagliare la parte mancante e incollare nuovamente ridando così la naturale continuità.   

Ricostruzione degli elementi mancanti

Le foto seguenti mostrano le rosette terminali dei bracci della croce. I primi due sono quelli laterali, mentre l’ultimo è quello verticale. Sono stati intagliati ed incollati i petali mancanti.
Le foto seguenti mostrano le rosette terminali dei bracci della croce. I primi due sono quelli laterali, mentre l’ultimo è quello verticale. Sono stati intagliati ed incollati i petali mancanti.  

Di seguito sono riportati per titolo d esempio gli interventi solo su alcuni fiori che compongono l’ampia raggera della Croce. Come si vede, dopo aver appena abbozzata la foglia mancante, questa è stata incollata nella sede e poi, dopo che la colla si è asciugata bene,  è stata intagliata.  

Di seguito sono riportati per titolo d esempio gli interventi solo su alcune foglie che compongono l’intaglio della Croce. Come si vede, dopo aver appena abbozzata la foglia mancante, questa è stata incollata nella sede e poi, dopo che la colla si è asciugata bene,  è stata intagliata.
Da notare che non sono stati trascurati nemmeno i più piccoli particolari. 

Di seguito sono riportati per titolo d esempio gli interventi solo su alcune foglie d’ acanto. In questo caso, è stato necessario applicare la tela per il rinforzo nell’incolaggio.
Da notare che non sono stati trascurati nemmeno i più piccoli particolari.

 
 
Restauro ligneo parti esistenti

Incollaggio delle parti intagliate, in particolare  degli elementi della raggera che risultano distaccati, chiusura delle fessurazioni  mediante inserimento di listarelle di legno.

 
 
 
 
 
 
 
 
Gessatura

Dopo la preparazione del fondo con spennellatura di colla di coniglio opportunamente diluita, verrà applicato il  gesso (gesso di Bologna e colla di coniglio) col quale verranno trattati tutti gli elementi di intaglio ricostruiti compresa la tela utilizzata precedentemente per il fissaggio degli elementi, che applicata in leggero sottosquadro ora verrà portata debitamente a livello. Inoltre verranno gessate quelle parti in cui si sono verificate perdita materia dovuta al distacco di gesso. Tutte le parti trattate col gesso saranno poi finemente levigate. La fase di gessatura-levigatura, sarà poi ripetuta fino ad ottenere superfici idonee alla doratura.

 
 
 Applicazione del Bolo

Tutte le parti precedentemente gessate saranno poi ricoperte di Bolo che sarà poi levigato in preparazione del fondo sul quale applicare la foglia d’oro

 
 
 
 
 
 

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