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Doratura a missione

La doratura a missione è una tecnica molto più semplice da eseguire rispetto alla doratura a guazzo, e permette di applicare la foglia d’oro su qualsiasi superficie non porosa.

Fonte: Liberamente tratto da Antichità bel Sito e da Giusto Manetti

La doratura a missione è una tecnica molto più semplice da eseguire rispetto alla doratura a guazzo, e permette di applicare la foglia d’oro (vera o imitazione) su qualsiasi superficie non porosa (es. gesso, legno, metallo, pietra, vetro, plastica, etc.).

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  • Doratura a vernice
  • Doratura a conchiglia

Nella tecnica a missione non è necessaria ne la preparazione del fondo con gesso di Bologna, ne la stesura di bolo. Occorre però tenere presente che nella doratura a missione non è possibile brunire come nel caso della doratura a guazzo.
La tecnica della doratura a missione consiste essenzialmente nello stendere un liquido con potere adesivo sull’oggetto da dorare ed applicare poi la foglia d’oro. Questo liquido adesivo è chiamato missione (da cui il nome della tecnica).

Ci sono tre tipi di missione: missione all’acqua, missione all’alcool (solvente) e missione a vernice (oleosa).

  • La missione all’acqua permette un’applicazione molto veloce, occorre attendere infatti solo pochi minuti (10-15 minuti) perché sviluppi il suo potere adesivo, inoltre, la missione all’acqua è indicata per la decorazione di superfici poste all’interno e a media porosità come legno, gesso, stucco, carta etc.
  • La missione all’alcool è indicata per oggetti non porosi come plastica, vetro, metallo, destinati in ambiente interno. Dopo la stesura della missione, il tempo di attesa circa 30 min. ma come sempre occorre attenersi alle indicazioni del produttore.
  • La missione a vernice necessita invece di un’attesa minima di 3 ore prima di essere adesiva, ma la brillantezza finale è maggiore, inoltre, è ideale per dorare superfici poste all’esterno ed estremamente compatte come metallo, marmo e vetro.
Doratura con missione all’acqua

Preparazione del Fondo

Strumenti:

  • Gommalacca decerata (o altra vernice) per ridurre l’assorbimento della missione
  • Carta abrasiva per la lisciatura del fondo
  • Colore acrilico (opzionale) per dare un tono di colore al fondo

Una condizione importante per un ottimo risultato è quella di applicare la missione all’acqua su superfici a media porosità e ben lisce. Infatti, se applicata su superfici ad alta porosità viene velocemente assorbita dal supporto, non garantendo una buona adesività. In questi casi è consigliabile applicare prima uno strato di vernice, compatibile con il supporto, ad esempio gommalacca per ridurre l’assorbimento e carteggiare poi con carta abrasiva a grana fine (320).

Doratura a Missione: stesura colore acrilico. (foto: Giusto Manetti)
Doratura a Missione: levigatura con carta vetrata finissima. (foto: Giusto Manetti)

Nella doratura a guazzo, prima di stendere la colla di pesce per incollare la foglia oro, si stende il bolo (rosso, giallo o nero). Nel caso della doratura a missione, è possibile sostituire il bolo con del colore acrilico che imiti la tonalità del vero bolo, da stendere prima di applicare la missione. Questa applicazione non è funzionale come nel caso del bolo per la tecnica della doratura a guazzo, ma ha un solo fine estetico.

Questa preparazione serve da base per dare un colore di fondo alla superficie in modo da far risaltare meglio il colore oro e dargli una tonalità particolare.
Anche dopo aver steso il bolo vero o un colore acrilico, è sempre necessario carteggiare con carta abrasiva a grana finissima (380-400).

Applicazione della missione all’acqua

Strumenti:

  • Missione all’acqua
  • Pennello a setole morbide

Una volta preparato il fondo si passa all’applicazione della missione all’acqua, che viene eseguita preferibilmente con un pennello piatto a setole sintetiche oppure a tampone.

In linea di massima, per ottenere una buona doratura resistente, è consigliabile applicare la missione in uno strato il più possibile ridotto, altrimenti si formerà tra la foglia e il fondo uno strato elastico di eccessivo spessore. In questa situazione qualsiasi sollecitazione subisca la foglia si formerebbero grinze e spaccature. Concludendo l’operatore deve applicare la missione nella misura minore possibile, compatibilmente con le esigenze di adesività.

Doratura a Missione: stesura della missione. (foto: Giusto Manetti)
Doratura a Missione: stesura della missione. (foto: Giusto Manetti)

Sarà possibile iniziare ad applicare la foglia metallica trascorsi già 10-15 minuti dalla stesura della missione ma i tempi possono essere anche più lunghi dipendentemente dal prodotto acquistato. Occorre pertanto attenersi a quanto consigliato dal produttore.
Per la valutazione del giusto tempo di attesa, si consiglia di toccare col dorso della mano la superficie trattata, questa deve risultare leggermente appiccicosa ma senza lasciare residui umidi sulla pelle.
Il tempo di attesa prima dell’applicazione della foglia è molto importante. Infatti, se si attende troppo a lungo, c’è il rischio che la colla asciughi completamente con la conseguenza che la foglia non aderirà al supporto. Mentre, se non si è atteso a sufficienza, l’applicazione della foglia arresterà il processo di asciugatura della missione, con il risultato che doratura ottenuta non sarà stabile e rinverrà alla prima sollecitazione.

Applicazione con foglia d’oro vero o argento

Strumenti:

  • Foglia libera o a decalco in libretti oro o argento
  • Cuscino da doratore
  • Coltello da doratore
  • Pennellessa in pelo di vajo
  • Batuffolo di cotone

Per applicare la foglia d’oro libera si comincia aprendo delicatamente il libretto e lo si accosta al cuscino da doratore. Poi con l’aiuto del coltello da doratore, si fa scivolare una foglia d’oro sul cuscino e la si stende soffiandoci sopra leggermente.
Ricordarsi che la foglia d’oro va sempre presa con il coltello e mai con le dita altrimenti si distruggerà subito.

A questo punto si può tagliare in pezzi più piccoli la foglia, sia per agevolarne la presa, sia per seguire al meglio le parti da dorare. Questo ritaglio va fatto con il coltello da doratore. Appoggiare il coltello sul punto in cui si vuole procedere al taglio e fare un piccolo movimento avanti e indietro, appoggiandosi leggermente sul foglio, poi togliere il coltello. Attenzione a non incidere la pelle del cuscino.

Dopo che la missione ha sviluppato il suo potere adesivo (per la valutazione del giusto tempo di attesa prima dell’applicazione della foglia, toccare col dorso della mano la superficie trattata a missione, questa deve risultare leggermente appiccicosa ma senza lasciare residui), si prende la foglia d’oro necessaria con il pennello di vajo da doratore e si accosta al pezzo in lavorazione. Si procede in questo modo fino alla completa applicazione dell’oro.

Doratura a Missione: applicazione della foglia a decalco. (foto: Giusto Manetti)
doratura a missione
Doratura a Missione: applicazione della foglia a decalco. (foto: Giusto Manetti)

Nei casi in cui non è necessario tagliare la foglia e in particolar modo nella doratura di superfici piane, si raccomanda l’utilizzo della foglia a decalco. Sarà sufficiente estrarre la foglia dal libretto, distenderla – rivolta verso il basso – sulla superficie da dorare, esercitare una leggera pressione sulla carta velina, aiutandosi con un tampone (come un batuffolo di cotone) e rimuovere delicatamente la carta velina, che si staccherà senza trattenere parti di metallo.
La foglia d’oro applicata a missione non può essere brunita, per cui il risultato finale non sarà lucido.

Protezione della doratura

Strumenti:

  • Pennello a setole morbide
  • Gomma lacca decerata o protezione sintetica

Terminata l’applicazione della foglia, è possibile stendere sulla superficie decorata una vernice di finitura che contribuirà a preservala dal rischio di eventuali danneggiamenti. La stesura della protezione è opzionale per le lavorazioni con foglia d’oro zecchino a titolo elevato. È, invece, sempre raccomandata per le dorature con foglia d’argento o con foglia d’oro con un alto quantitativo di argento nella lega perché soggette al rischio di ossidazione.

Doratura a Missione: applicazione della vernice protettiva. (foto: Giusto Manetti)
Doratura a Missione: applicazione della vernice protettiva. (foto: Giusto Manetti)

Si consiglia di stendere una o due mani di vernice naturale a base di gommalacca decerata, aiutandosi con un pennello a setole morbide e aspettando la completa asciugatura della prima mano prima di procedere con la successiva.

Nel caso della foglia argento, per non alterarne la tonalità, è preferibile applicare gommalacca decerata extra-chiara o un’altra vernice protettiva trasparente.

Prima di procedere con la stesura di una protezione superficiale è importante sapere che questa andrà in ogni modo a modificare l’aspetto della foglia in termini di tonalità e di brillantezza.

Applicazione con oro imitazione

Quanto sopra spiegato è valido per la doratura a missione fatta con oro vero, anche se solitamente questa tecnica si esegue con foglie di oro imitazione, prima di tutto perché l’oro vero ha caratteristiche tali che vengono esaltate solo con la doratura a guazzo, poi perché trattandosi di una tecnica più economica non sarebbe conveniente utilizzare una materia prima così costosa.

La preparazione del fondo è identica a quanto descritto in precedenza.


Dopo aver steso la missione ed aver atteso il giusto tempo di asciugatura, si può procedere all’applicazione della foglia.

La foglia può essere presa direttamente dal libretto con le mani, avendo uno spessore che permette di maneggiarla senza particolari difficoltà, ed applicata sul supporto da decorare semplicemente con le dita, facendo attenzione a farla aderire bene sulla superficie. A questo scopo ci si può aiutare con un bombasino in pelo di vajo, che battuto di punta, ci aiuta a spingere la foglia nelle parti più difficili da raggiungere con le dita e sempre con il bombasino, ne spennelliamo poi via i residui.
Una volta terminata l’applicazione, sarà necessario stendere sulla superficie decorata una vernice finale di protezione, in quanto i metalli in genere con il tempo tendono ad ossidarsi.
Come vernice finale è possibile applicare vernici a base di resine naturali (gommalacca naturale, gommalacca decerata, gommalacca rubino, sandracca, copale), vernici acriliche per l’arte.

Un Video sulla tecnica della doratura a missione ad acqua

Vi propongo il seguente video, dove viene presentata la Tecnica della doratura a missione ad acqua adatta per interni. Sebbene la descrizione è applicata a decorazioni architettoniche a stucco con qualche variazione rispetto a quanto sopra descritto, tuttavia ritengo possa aiutare a comprendere meglio questa affascinante tecnica.

Doratura con missione a vernice o olio

La missione a vernice si utilizza per la doratura di superfici compatte (come metallo, marmo e vetro) poste in ambienti interni o esterni. È particolarmente indicata per: Cupole, Sculture, Elementi in metallo posti in esterno, Elementi in metallo posti in interno, Elementi di marmo e lapidei, Elementi in legno posti in esterno.

Impiegando la missione a vernice è possibile applicare sia l’oro zecchino che l’argento, in foglia libera o a decalco. In questo secondo caso un foglio di carta velina faciliterà la presa e l’applicazione velocizzando e semplificando il processo di doratura.
La foglia a decalco è inoltre il formato più indicato per le dorature in esterno. Correnti d’aria e folate di vento improvvise potrebbero infatti danneggiare la foglia libera già al momento dell’apertura del libretto.

Doratura a Missione a vernice: applicazione in esterno (foto: Giusto Manetti)
Doratura a Missione a vernice: preparazione del fondo (foto: Giusto Manetti)

La missione a vernice (o ad olio) è una miscela di oli con tempo di essiccazione di 3 ore, il che vuol dire che sviluppa il suo potere adesivo dopo circa 3 ore dall’applicazione (attenersi alle indicazioni del prodotto acquistato).
Ciò comporta il rischio che la superficie trattata si impolveri. Sarebbe perciò preferibile un ambiente di lavoro privo di polvere.
Il tempo atmosferico influenza il tempo di essiccazione: umidità e freddo lo allungano, al contrario il calore lo riduce. L’indicazione di 3 ore va intesa quindi con una certa elasticità.
Dopo questo lasso di tempo è comunque possibile cominciare l’applicazione della foglia d’oro e d’argento (vera o imitazione).

La missione per dorare a vernice può essere utilizzata su superfici poste sia all’interno che all’esterno ed è particolarmente adatta all’applicazione di oro in foglia su superfici estremamente compatte come metallo, marmo e vetro.

La missione all’olio va applicata con un pennello in pelo di martora, per superfici piatte è preferibile un pennello piatto mentre per superfici intarsiate e per oggetti piccoli è consigliabile un pennello tondo.

Se la superfici risulta troppo liscia per far aderire la missione, sarà necessario stendere prima una vernice aggrappante compatibile con il supporto da decorare.
La missione deve essere cosparsa uniformemente e bisogna soprattutto evitare di ottenere spessori diversi nelle varie zone della superficie e il formarsi di grumi, perché i tempi di essiccazione risulterebbero diversi nelle varie zone della cornice.
Alla fine di una sessione è meglio gettare la missione rimasta nel contenitore dove la si è versata, ma non la si è utilizzata, perché attirerebbe troppa polvere.
È consigliabile inoltre proteggere dalla polvere la superficie già trattata, coprendola con una specie di tenda o mettendola, quando possibile, in posizione verticale.

Doratura a Missione a vernice: applicazione della foglia oro. (foto: Giusto Manetti)
Doratura a Missione a vernice: applicazione della foglia oro. (foto: Giusto Manetti)

Il doratore principiante nell’ansia di perdere il momento giusto per l’applicazione della foglia spesso anticipa i tempi con il risultato che la foglia risulterà opaca. Inoltre l’essiccazione verrà ulteriormente ritardata dalla mancanza di aria e la foglia sarà più vulnerabile perché poggerà su una superficie ancora morbida. Si noteranno particolarmente le ditate sulla foglia.
Il fatto che la foglia risulti opaca, se applicata in anticipo, viene sfruttato dai doratori esperti quando vogliono creare zone di diversa opacità e brillantezza nell’oggetto. Le zone volutamente opache verranno infatti ricoperte con la foglia prima delle altre zone.

Il principiante deve resistere alla tentazione di toccare la missione col dito per saggiare il grado di appiccicosità. L’impronta del dito si noterebbe anche dopo l’applicazione della foglia; se al posto del dito si usa la nocca, si riduce parecchio l’inconveniente, ma non lo si elimina completamente.

l metodo consigliabile è invece quello di avvicinare il dorso della mano alla missione in modo che i peli vengano leggermente attratti. Il doratore esperto è in grado di valutare l’appiccicosità della missione anche dal suo grado di luminosità: man mano che si essicca, infatti, la missione tende a diventare gradualmente più opaca.

Doratura a Missione a vernice: doratura terminata. (foto: Giusto Manetti)
Doratura a Missione a vernice: doratura terminata. (foto: Giusto Manetti)

Abbiamo visto che nella doratura a missione si può usare sia la foglia oro zecchino che oro imitazione. La foglia oro zecchino non è soggetta ad ossidazione, mentre la foglia oro imitazione, essendo costituita da una lega di ottone, tende ad ossidarsi e va perciò protetta con una vernice finale protettiva.

Le modalità di applicazione della foglia sono le stesse già viste sopra per la doratura con missione all’acqua.
La doratura con missione non può essere brunita, ma può essere antichizzata.

Un Video sulla tecnica della doratura a missione a vernice o olio

Vi propongo il seguente video, dove viene presentata la Tecnica della doratura a missione a vernice o olio adatta per esterni. Sebbene la descrizione è applicata a decorazioni architettoniche a stucco con qualche variazione rispetto a quanto sopra descritto, tuttavia ritengo possa aiutare a comprendere meglio questa affascinante tecnica.

Invecchiamento della doratura

Per antichizzare la nuova doratura ci sono tanti metodi, consigliamo comunque l’impiego della vernice invecchiante che si presenta in soluzione concentrata e può essere applicata direttamente sulla doratura o opportunamente diluita per ottenere una patinatura più chiara.
È un prodotto semiliquido che può essere applicato sulla doratura con pennello o a tampone e va subito tolto con un batuffolo di cotone idrofilo in modo che rimanga in maggiore quantità nelle parti più incavate. Si otterrà così una patinatura d’invecchiamento molto realistica.

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