I marchi della porcellana Wedgwood
Abbiamo detto che nel 1759 Josia Wedgwood fondò a Stafford, in Inghilterra, un’immensa fabbrica di porcellana. Tutti i prodotti derivavano dall`Earthen Ware (terraglia) e la purezza della pasta e del caolino rendevano il materiale simile alla porcellana tenera.
La Wedgwood divise i prodotti in vari tipi: il Basalto, che altro non era che il biscotto di porcellana nera che imitava i vasi greci con le figure rosse, il Porfidio e cioè il biscotto di porcellana bianca, Jasper o diaspro che era la porcellana vitrea a grana finissima con rilievi bianchi. Quest`ultima si otteneva con cotture a temperature altissime su impasti contenenti solfato di bario.
I Jasperwares, cioè gli oggetti in porcellana Jasper, vennero imitati a Sèvres e persino a Meissen, dove vennero chiamati Wedgwoodarbeit, che significava: il lavoro Wedgwood… marchio Wedgwood.
Molte delle sue opere presero spunto da antiche opere egizie, greche o pompeiane.
Nel 1800 la Wedgwood perfezionò la Bone China riuscendo a sviluppare una qualità superiore. La Fine Bone China troverà posto sulle tavole dei potenti di mezzo mondo: uno dei più noti esempi è il servizio da tavola Wedgwood che Theodore Roosevelt volle per la Casa Bianca.
Josiah Wedgwood dal 1759, data del suo inizio, marca i pezzi col suo cognome impressionandolo nella parte inferiore dell`oggetto. Li stamperà con caratteri mobili (vedi marchio a sinistra – Marchio Wedgwood leggermente arcuato).
E` del 1759/1769 il primo marchio impresso su terracotta: risultava spesso irregolare (vedi marchio a sinistra). Presumibilmente era un marchio che Josiah aveva usato a Burslem.
Talvolta era arcuato .
Circa nel 1769 ha adottato il marchio di famiglia con il nome unico impresso a cerchio in basso o in altorilievo.
Troviamo il marchio Wedgwood sugli oggetti tra il 1769 e il 1781 e su tutte le merci prodotte in seguito, fino alla versione sans serif del marchio è stato introdotto nel 1929.
Sans serif era un carattere che che si usavano di solito usati per i titoli e per i testi e non ha i tratti terminali chiamati in gergo “grazie”.
Dal 1778 anno in cui diventa socio del carissimo amico Bentley sino al 1780 anno della morte (di Bentley) usarono marchi differenti:
Abbiamo parlato di Josiah Wedgwood e delle sue porcellane. Ricapitolando: nel 1775 introduce e perfeziona il Jasper, il Diaspro (vedi foto seguente.
Nel 1780 con la morte del partner e amico Thomas Bentley finisce il partenariato Bentley Wedgwood.
Nel 1805 introdussero la stampa blù underglaze: un metodo di decorazione applicato sulla superficie prima che fosse satinata, un metodo che dà più profondità visiva (foto sopra)
Nel 1806 iniziarono le prove per le ceramiche dette Lusterware o Lustro: un tipo di ceramica o porcellana con uno smalto metallico che dà l`effetto iridescente. Prodotto con ossidi in overglaze finale, si vetrifica la finitura dando una seconda cottura ad una temperatura più bassa in un forno a muffola che esclude l`ossigeno.
Wedgwood quindi stampa il primo marchio nel 1752 con le lettere impressionate singolarmente. Molti oggetti non hanno marchio. Verso il 1769 cominciano a marcare spesso con la scritta con forma curvata, invece nel 1812 che iniziarono a marcare in modo più assiduo.
Dal 1827 al 1841 Francesco Wedgwood, nipote di Josiah, entra a lavorare nella ditta in collaborazione con Josiah II e Josiah III.
Nel 1860 introduce la maiolica e imprime un marchio con 3 lettere per risalire all`anno di datazione.
Il diaspro turchese fu introdotto nella produzione nel 1875 e sino al 1885.
Nel 1860 la fabbrica Wedgwood ha iniziato a marcare la sua merce con la data di fabbricazione, impressa in ogni pezzo con un codice di tre lettere.
La prima lettera del codice rappresenta il mese di fabbricazione, la seconda identifica il vasaio che ha inventato la forma e l`ultima lettera indica l`anno. La numerazione è stata fatta partire nel 1860 da zero (vedi specchietto datazione)
La serie è stata ripetuta 4 volte. Nel 1907 (terza serie), la prima lettera per il mese è sostituita da un 3, mentre nella quarta serie che inizia nel 1924 da un 4. Nelle prime due serie c`è stato un periodo di confusione. Ad esempio TOT potrebbe significare un pezzo prodotto sia in giugno 1865 e giugno del 1891. A partire dal 1929 per ultimo ci sono le cifre dell`anno: 30 significa 1930.
Qualche aiuto per risolvere l`ambiguità nelle due serie è fornito con la lettera del mese. Gennaio, febbraio, aprile, settembre, ottobre, novembre e dicembre sono sempre con la loro lettera iniziale. Giugno è sempre T e agosto è sempre W.
Nel 1860-1863 M è Marzo, maggio è Y e luglio è V.
Nel 1864 marzo diventa R, maggio è M e luglio è L.
Nel 1871 Wedgwood adotta i numeri del modello con la lettera e i codice prefissi.
Dal 1891 al 1908 al marchio Wedgwood è stata aggiunta la parola England.
Dal 1908-1910 la parola diventa Made in England.
Alcuni manufatti dal 1898 avevano la scritta Made in England, ma generalmente iniziarono ad usare questa dicitura dal 1908.
Nel 1860, prima del sistema di datazione c`era scritto solo Wedgwood.
Nei manufatti in Jasper (diaspro), il colore indica una datazione:
il nero è stato prodotto circa dal 1778 al 1826, poi ripresa nel 1844 e continuata nell`era moderna.
Il blù e il celeste nel 1775 sino al 1826.
Quelli blù scuro erano datati prima del 1820.
Quindi in generale i pezzi Jasper furono prodotti prima del 1860, tranne il verde, il blù, il nero e il jasper bianco che dal 1826 ripresero la produzione nel 1844.
Bone China fù invece prodotta tra il 1812 e il 1830 e abbandonata sino al 1878. La maiolica fu prodotta da Wedgwood dal 1860 al 1940.
La decorazione sotto invetratura e sopravetratura
Per le decorazioni delle porcellane antiche c’erano due metodi: uno era quello chiamato sotto invetriatura (underglaze, sotto smalto o sotto coperta), l’altro invece sopra invetriatura, applicando direttamente gli smalti sopra la superficie lucida, già invetriata (detto overglaze, sopra smalto o sopra coperta).
Per il primo metodo, sotto l’invetriatura, non avevano una grossa scelta di colori perchè quelli che riuscivano a sopportare le altissime temperature erano pochi: uno di questi era il blu che ottenevano dal cobalto, un altro il rosso, ottenuto dal rame ma molto difficile da ottenere perchè di difficile controllo, infine il giallo, il verde e l’ocra. Questi colori venivano applicati direttamente sulla superficie opaca ed ancora porosa chiamata biscuit.
Il secondo metodo, sopra l’invetriatura, si otteneva decorando con lo smalto direttamente sulla superficie lucida, che con una terza cottura a 700/800 gradi veniva conglobata nell’impasto. Ovviamente in questo modo si poteva disporre di una gamma di colori molto più ampia.
Quindi la coperta o invetriatura è una pasta/liquido di natura vitrea (un composto in prevalenza da silice) che viene applicato sull’oggetto di ceramica e che dopo la cottura crea uno strato lucente e liscio come il vetro, togliendo la porosità alla ceramica.
La coperta può anche essere applicata direttamente sopra l’oggetto non decorato e le decorazioni possono essere aggiunte in seguito anche sopra questa invetriatura (quindi decorazione sopra coperta).
La tecnica di decorazione sotto coperta, consiste nel decorare prima l’oggetto e sopra la decorazione aggiungere l’invetriatura. E’ possibile anche decorare l’oggetto direttamente sopra la porcellana, applicare l’invetriatura e sopra decorarlo ancora una volta: si otterrà porcellana decorata sotto coperta e sopra coperta.
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