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Restauro di una scrivania

In questo articolo vi spiego come procedere al restauro di una scrivania che ha subito i normali danni dovuti all’usura e al tempo.

Si tratta di una scrivania da centro, di epoca ottocentesca, lastronata in noce ad esclusione del piano che è realizzato in abete ed ha un rivestimento in panno verde delimitato in tutto il profilo da una cornice di lastrone di olmo bordata da una modanatura anch’essa in olmo. Ha quattro cassetti per lato e uno sotto il piano con strutture in abete e frontalini lastronati in noce. Sopra il cassetto centrale trova spazio un tiretto che scorre sotto al piano.

Descrizione

La struttura e realizzata con un robusto telaio di travetti di olmo sui quali sono inchiodate assi in abete che formano i fianchi. Sopra queste sono inchiodate a loro volta dei lastroni di  noce che formano il rivestimento. Il retro della scrivania, dove si trova il posto a sedere, è sagomato centralmente per accogliere meglio chi vi si siede. Questa sagomatura è seguita oltre che dal piano, dal tiretto e dal cassetto centrale.

Tutti i cassetti sono provvisti di serratura originale e venivano aperti utilizzando la chiave essendo originariamente privi di pomelli o maniglie. Il tiretto viene estratto per mezzo di un nottolino avvitato al centro.

La scrivania prima del restauro (nell’immagine di copertina come si presenta dopo il restauro)

Stato di conservazione e restauri precedenti

La scrivania si presenta in un discreto stato di conservazione con “problemi” conseguenti ad un normale utilizzo nei molti anni trascorsi e alle condizioni ambientali che hanno causato cedimenti dei lastroni e della struttura in abete.

Per lo stato di conservazione si nota:

  • una mancanza parziale della modanatura sul lato della seduta con una estensione di circa 10 cm.
  • la mancanza di una porzione di lastronatura sul bordo sottopiano che delimita lo spazio per il cassetto laterale destro e altre piccole mancanze.
  • una live mancanza del bordo destro della fascia in olmo che delimita il piano
  • sono mancanti due fodere in pioppo che separano i cassetti laterali
  • il panno verde è in condizioni irrecuperabili e dovrà essere sostituito
  • il piano, ricoperto dal panno, ha numerose fenditure longitudinali
  • mancano i registri di fine corsa di tutti i cassetti
  • tutta la lastronatura è interessata localmente da numerosi distacchi
  • su entrambi i fianchi esterni ed interni dei cassetti sono presenti crepe longitudinali che hanno interessato sia la struttura in abete e di conseguenza la lastronatura.
  • La lastronatura dei cassetti e del fronte, sono interessati da innumerevoli fessurazioni
  • La lucidatura a gommalacca con finitura a cera è ingiallita e macchiata

Per i precedenti restauri e modifiche:

  • una porzione di modanatura della lunghezza di circa 20 cm è stata sostituita sul lato frontale
  • sono stati applicati su tutti i cassetti dei pomelli a pendaglio per facilitarne l’apertura. L’applicazione è stata realizzata forando in modo passante il frontalino del cassetto sopra l’asola della chiave, forando in questo modo anche la serratura.
  • Si notano alcune integrazioni della lastronatura
Restauro

Il restauro ha seguito le normali fasi, qui mi voglio soffermare solo su tre particolari fasi che possono offrire qualche difficoltà.

Reintegrazione della modanatura

La prima di queste operazioni che vi voglio descrivere ha interessato una porzione di modanatura sbrecciata.

La lacuna si presenta chiaramente in una forma irregolare con bordi segmentati dovuto al distacco accidentale di una porzione della modanatura come si evidenzia dalla foto seguente.

Modanatura sbrecciata
Modanatura sbrecciata

La prima cosa da fare e regolarizzare la forma della lacuna, ovvero con scalpello, si cerca di riportare il profilo della lacuna all’interno di una forma regolare rimuovendo il minimo possibile ma sufficiente per ottenere una base sulla quale ricostruire la parte mancante.

Si regolarizza la forma della lacuna
Si regolarizza la forma della lacuna

Nella foto sopra si evidenzia il primo abbozzo della regolarizzazione della lacuna che andrà ulteriormente rifinita.

Il passo successivo sarà quello di realizzare un tassello della stessa essenza, in questo caso olmo, da inserire nello scasso realizzato.

Il tassello inserito nello scasso
Il tassello inserito nello scasso

Io ho utilizzato una sega che mi ha permesso di ottenere un tassello che, come evidenziato dalla foto, si sia potuto incastrare nell’incasso lasciando una lieve abbondanza da rifinire una volta che la colla garavella abbia fatto presa. Per assicurare il tassello durante l’essiccazione della colla ho utilizzato due chiodini parzialmente conficcati. Una volta che la colla si sarà asciugata, ho estratto i chiodini e a questo punto si può, con scalpello, portare tranquillamente il profilo esterno del tassello a filo col resto della modanatura.

Il tassello dopo la rifilatura con scalpello e finitura con carta vetrata
Il tassello dopo la rifilatura con scalpello e finitura con carta vetrata

Lavorando con attenzione e cercando di seguire la vena del tassello si rifila tutto l’eccesso e si rifinisce con carta vetrata prima a grana 120, poi 240.

Chiusura delle crepe

Un’altra fase del restauro, interessa la chiusura delle crepe sui fianchi.

L’unico modo efficace per porre rimedio a questo problema è l’inserimento di sfilze di essenza opportunamente sagomate .

Due sfilze chiudono due fenditure sul fianco
Due sfilze chiudono due fenditure sul fianco

Fortunatamente le fenditure sui fianchi esterni seguivano la corrispondente apertura lineare e regolare delle sottostante asse di abete che formano la struttura. L’unica variazione è nello spessore.

Con la sega a nastro si ottengono le sfilze con spessore uniforme pari alla misura maggiore delle fenditura. Successivamente con la levigatrice a nastro si assottiglia opportunamente la sfilze nei punti dove è necessario e per tentativi successivi si riesce ad inserire la sfilza nella fenditura.

A questo punto si spennella la colla a caldo per tutta la lunghezza della sfilza su entrambi i lati e l’aiuto di un martello la si mette in posizione cercando di inserirla a filo del fianco. Dove no ci si riesce, la si lascia leggermente sporgente e la si rifilerà una volta che la colla si è asciugata.

La chiusura delle crepe e restauro completato
La chiusura delle crepe e restauro completato

Le sfilze che ho usato non sono di noce ma di faggio, sarà sufficiente una leggera colorazione in fase di finitura per armonizzarle col resto del fianco.

Rivestimento del piano

Il piano era prima ricoperto con panno, ora si è deciso di sostituirlo con vinilpelle o ecopelle. Sembra che l’operazione non offra nessun particolare problema, in realtà, occorre tenere presenti alcuni dettagli che se sfuggono portano ad eseguire un lavoro non sempre fatto a regola d’arte.

Qui mi limito a indicare alcuni passaggi chiave, per poi approfondire l’argomento nell’articolo “Come sostituire il panno della scrivania” dove troverete in modo dettagliato le indicazioni d come affrontare il problema.

I passaggi eseguiti per la sostituzione del panno della scrivania con rivestimento in ecopelle sono i seguenti:

Bene, se sei interessato ad approfondire questa fase, leggi Come sostituire il panno della scrivania

  • rimozione del vecchio panno
  • accurata pulizia del piano dai residui di tessuto e colla
  • chiusura delle crepe con sfilze di pioppo o abete
  • livellamento di eventuali lacune o sporgenze rispetto al piano
  • levigatura della superficie con raschietto
  • pulizia del piano da polvere e residui di legno dovuti alle precedenti operazioni di livellamento e levigatura
  • preparazione di un modello in cartoncino
  • ritaglio del rivestimento in ecopelle
  • incollaggio con colla vinilica
  • pulizia da eventuali sbavature

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