Il Manoscritto

Il Manoscritto Medievale: Tipologie del Manoscritto

Fonte: per le Referenze sugli autori e Glossario del Manuale, vedi Appendice

Questa sezione intende essere una semplice introduzione ai diversi tipi di libri medievali ed ai loro differenti aspetti più che uno specifico esame di tutti i modelli di libri esistenti.

La Bibbia

La Vulgata

La Bibbia è senza dubbio il libro più importante del Medioevo Europeo. Durante la Tarda Antichità e l’Alto Medioevo, erano in circolazione diverse traduzioni in Latino della Bibbia, e fra queste, quella maggiormente rimarchevole, era la Vetus Latina. Nel 404 S. Girolamo completò una nuova versione latina della Bibbia detta Biblia vulgata che divenne la traduzione più popolare nel corso dell’intero Medioevo latino. Deve essere comunque sottolineato che anche il testo di Girolamo poteva variare considerevolmente nei diversi manoscritti.

Fu soltanto a partire dall’epoca carolingia che la Sacra Scrittura ricevette la forma della moderna Bibbia (il Libro dei Libri), ovvero la collezione dei testi sacri in un solo volume. Prima di ciò, ed in alcuni casi anche in seguito, certi libri particolari della Bibbia venivano trattati, esposti e concepiti come volumi individuali, come è il caso dell’Apocalisse, dei Vangeli e dei Salteri. Assai popolari rimasero anche le edizioni separate di gruppi di testi fra loro in relazione quali, ad esempio, il Pentateuco, i libri della Sapienza, i Vangeli.

La Bibbia in Volgare

Fra XI e XIII secolo appaiono le prime traduzioni della Bibbia in volgare tra le quali la più importante ed influente fu quella francese, realizzata alla metà del XIII.

Pubblicazioni dei libri separati

Europa dal XIII secolo.

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Miniature da due differenti manoscritti basate, però, su un medesimo modello. Apocalisse: il terzo ed il quarto cavaliere sui cavalli nero e pallido.

Nel Medio evo il libro dell’Apocalisse o quello della Rivelazione erano spesso riprodotti separatamente, con il proprio apparato critico ed il proprio ciclo di illustrazioni. I manoscritti dell’Apocalisse trovarono ampia diffusione in special modo nella Spagna del X/XI secolo per diffondersi, infine, nell’intera

I quattro vangeli canonici erano raramente trattati individualmente ma, piuttosto, come un gruppo di testi. Il testo completo veniva spesso accompagnato da un introduzione come, ad esempio, le tavole canoniche di Eusebio e l’indice dei capitoli. A partire dal VII secolo i Vangeli contenevano anche il Capitolare.

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Tavola Canoniche carolingia
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Tavola Canoniche carolingia.

I libri dell’antico testamento erano spesso riprodotti in gruppi, quali il Pentateuco (i cinque libri di Mosè) e l’Esateuco (i primi cinque libri più il libro di Giosuè).

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Il Salterio di Bonne di Lussemburgo

Il Salterio era solitamente prodotto come libro singolo dovendo assolvere ad una funzione prettamente liturgica e non come libro di lettura.

Bibbie commentate

Il testo biblico era raramente riprodotto senza un commento. Già nel pieno Medioevo il lettore si aspettava di trovare accanto al testo sacro l’insieme dei commenti dei Padri della Chiesa e della più recente esegesi biblica, come guida alla lettura. Tale situazione comportò, a partire dall’XI secolo, che i manoscritti biblici iniziassero a prendere una fisionomia particolare secondo la quale le glosse ed i commenti alla Bibbia risultavano essere nettamente separati dal testo biblico vero e proprio.

I due tipi di Bibbia glossata maggiormente diffusi erano: la Glossa Ordinaria, così chiamata per il suo uso comune nel medioevo, e la Glossa Interlinearis. La Glossa Ordinaria – il tipo più avanzato di commento biblico a disposizione nel XII secolo – consisteva in nove o dieci volumi che contenevano libri della Bibbia, singoli o raggruppati, ognuno dei quali aveva le sue proprie annotazioni marginali lungo l’intero testo. Queste glosse sono citate da S. Tommaso d Aquino come un autorità incontestabile ed erano note come il commento, ovvero la glossa, per eccellenza. Fino al secolo XVII questa forma di esposizione rimase il commento biblico maggiormente utilizzato e fu soltanto gradualmente sostituito da lavori di esegesi maggiormente scientifici.

La Glossa Interlinearis, che fu lavoro di Anselmo di Laon (morto nel 1117), deve il suo nome al fatto che il commento veniva scritto tra una riga e l’altra, ovvero al di sopra del testo stesso della Vulgata. Dopo il XII secolo, il testo della Vulgata veniva fornito di ambedue i commenti, essendo la Glossa Ordinaria posta intorno ai margini della pagina, su entrambi i lati ed in testa di pagina, e la Glossa Interlinearis, invece, collocata fra le righe stesse del testo; in seguito, a partire dal XIV secolo, la Postilla di Nicola di Lyra e gli di Addenda di Paolo Brugense furono aggiunti ai piedi di ogni pagina.

Concordanze Bibliche

Furono i frati Domenicani che, per facilitare il compito dei predicatori nella ricerca di citazioni nel corso delle omelie, a comporre le prime concordanze verbali della Bibbia. La prima concordanza biblica completa, tuttavia, fu eseguita nel 1230 sotto la direzione di Ugo di Saint-Cher. Questa non conteneva alcuna citazione testuale ed era un mero indice lessicale che indicava tutti i passi nei quali ricorreva una medesima parola. Al fine di renderla maggiormente efficace e pratica tre Domenicani inglesi aggiunsero fra il 1250 ed il 1252 le citazioni complete dei passaggi indicati.

La Bibbia illustrata

La sempre maggiore preoccupazione per l’educazione morale delle masse illetterate, fece si che, a partire dal XIII secolo, si sviluppasse un diverso tipo di commento alle Sacre Scritture. In questo caso il testo biblico veniva riadattato in una forma condensata e riassuntiva, comprensiva dello stesso commento, che prevedeva l’uso estensivo di illustrazioni creando, quindi, una vera e propria Bibbia illustrata. Esempi di ciò sono la Bibbia historiale, la Bible moralisée, e la Biblia pauperum, ovvero la Bibbia dei poveri.

La Bibbia Historiale è una narrazione biblica in prosa scritta in Francese da Guyart des Moulins e basata sulla sua traduzione in francese della Historia scholastica di Pietro Comestorio (1294) e sulla sopra menzionata traduzione in francese della Bibbia (1250). Questa era la Bibbia che la nobiltà laica doveva possedere.

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La Biblia Historiale complétée
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La Biblia Historiale di Carlo V

La Bibbia moralisée è la versione latina della Bibbia illustrata. Essa è anche nota come la Bibbia historiée, Bibbia allégorisée, or Emblemi biblici. Scritta a partire dal XIII secolo, questa forma di esposizione biblica consisteva nella presentazione di brevi passaggi biblici e dei loro relativi commenti con lezioni morali o allegoriche. Queste ultime, di solito, enfatizzavano le connessioni fra gli eventi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Anche in questo caso, il testo era accompagnato da numerose illustrazioni.

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La Biblia Moralisée di Jean le Bon 
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La Biblia moralisée

La Bibbia dei Poveri consisteva in una serie di illustrazioni miniate o rilievi colorate a mano che illustravano i paralleli fra l’Antico ed il Nuovo Testamento che divennero estremamente popolari durante il Basso Medioevo. Letteralmente Biblia Pauperum significa Bibbia dei Poveri. Nel Medioevo, tuttavia, le bibbie della presente tipologia non portavano questo nome; questo fu, infatti, inventato dagli studiosi tedeschi negli anni trenta del XX secolo. Essi sostenevano che tali libri, tanto abbondanti in illustrazioni, fossero prodotti per l’educazione dei poveri illetterati sia laici che preti. Comunque, dal momento che tale produzione editoriale era pur sempre costosa si può al contrario ritenere che questi testi venissero prodotti per intrattenere nobili e chierici.

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Biblia pauperum

 

Libri Liturgici

La Messa

La Messa era il fulcro della vita religiosa di ogni cristiano. Nel corso dell’Alto Medioevo l’intera liturgia non si trovava in un solo volume. Al contrario, erano utilizzati diversi libri che contenevano letture, canti e preghiere.

Già nel IV secolo era abitudine di fare della annotazioni sui margini dei manoscritti della Bibbia per indicare le Domeniche o le festività durante le quali qui particolari passi sarebbero dovuti essere letti. Questa lista di passaggi e delle date corrispondenti, il cosiddetto Capitulare lectionum, veniva abbinata al manoscritto, essendo attaccata alla sua coda. Rapidamente il Capitulare lectionum si trasformò nel Evangelario, un libro speciale che conteneva solo particolari passi dei Vangeli, disposti secondo l’ordine dell’anno liturgico. Il Lezionario, contente passi del Vecchio e del Nuovo Testamento, completava l’Evangelario. Le Lettere degli Apostoli potevano a loro volta trovarsi organizzate secondo l’anno liturgico in un libro chiamato Epistolario o Apostolo.

L ordine secondo il quale le diverse preghiere dovevano essere ufficiate nel corso della Mesa era definito da un libro detto Ordo o Direttorio.

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Graduale

Le preghiere relative alla consacrazione della Eucarestia erano contenute in un libro chiamato Sacramentario.

Le benedizioni da impartirsi nel corso della Messa erano scritte nel Benedizionale. In principio le benedizioni potevano essere impartite dai soli vescovi. Alcuni Benedizionali erano così prodotti per singoli vescovi e riccamente decorati. Nel Basso Medioevo ogni prete che servisse Messa poteva impartire le benedizioni; in questo modo i Benedizionali divennero libri molto comuni.

Durante l’Alto Medioevo l’Antifonario o il Graduale riportavano le parti della Mesa che andavano cantate.

A partire dal X secolo troviamo riunite in unico volume, un nuovo libro liturgico il Messale, i passi del Vangelo, le preghiere e le Lettere degli Apostoli. Tale amalgama in un solo volume di un numero di libri liturgici per l’ufficio divino necessari per la celebrazione della Messa era il risultato della fusione del Sacramentario , dell’Antifonario, dell’Evangelario, dell’Epistolario, ordinato secondo la scansione liturgica. Dall’apparire del Missale trasse beneficio la devozione privata: il celebrante, infatti, aveva la possibilità di dire Messa da solo.

Cura Pastorale
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Il Messale di Saint-Denis.
 

Diversi altri libri guidavano i riti religiosi del cristiano oltre la Messa. Gli uffici episcopali quali, per esempio, l’ordinazione e la conferma, erano contenuti nel Pontificale. I preti avevano libri simili per prendersi cura delle anime. Questi libri contenevano tutti i sacramenti dei quali un prete di parrocchia aveva bisogno (battesimo, estrema unzione, matrimonio) tranne l’Eucarestia. Ogni rito locale aveva il suo libro particolare di questo tipo e i loro nomi non erano uniformi: Manuale, Liber agendarum, Agenda, Sacramentale, ogni tanto Rituale.

Preghiere Giornaliere
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Breviario

La Chiesa cristiana prescriveva il cosiddetto Divino Ufficio, ovvero, un certo ordine di preghiere che andavano recitate in periodi specifici del giorno. Nel Medioevo esistevano diversi libri che contenevano questo tipo di preghiere, il più importante dei quali era il Breviario. Questo libro apparve nell’XI secolo come il risultato della combinazione di più volumi usati per le preghiere giornaliere quali il Salterio, l’Antifonario, il Lezionario, il Martiriologio. Scopo del Breviario era di fornire alle comunità più povere di opere canoniche, che non avevano mezzi per possedere tutti i libri necessari, tutti i testi ed una guida per condurre propriamente l’ufficio. Essendo un libro assai voluminoso inizialmente il Breviario era utilizzato dai monaci.

Ulteriori sviluppi, specie grazie a Francescani e Domenicani, portarono alla realizzazione di un Breviario portatile e leggero che poteva essere usato privatamente anche dai laici. Il contenuto poteva variare nei dettagli in connessione con l’ordine del rito e le consuetudini di una data area geografica

L’ anno liturgico
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Calendario liturgico

Molti libri liturgici, specialmente i Breviari e i Libri delle Ore, contenevano il Calendario: una lista di feste religiose secondo l’ordine dell’anno. Il calendario vero e proprio veniva attaccato prima del testo stesso. Nei manoscritti più suntuosi, accanto alle feste cristiane universali, il calendario riportava, in colore differente, anche le feste del patrono e quelle tipiche di una data regione. Le miniature maggiormente alla moda nell’illustrazione dei calendari rappresentavano il lavoro dei mesi dell’anno e i segni zodiacali. 

Altre Tipologie di libri

Libri di Studio ed Universitari

A questa categoria di libri appartengono il libro dell’Alfabeto o Abbecedario, tutti i libri di grammatica e, nel Tardo Medioevo, anche i testi classici commentati. I libri universitari comprendevano i testi legali, medici, filosofici, scientifici e teologici. Tutti si presentavano in un specifica forma commentata.

Il Manoscritto Medievale
Manuale per il computo astronomico e spiegazioni dei simboli delle costellazioni: Eridanus (Acquario), Piscis (Pesci), Ara (Altare).
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Manoscritto Astronomico di Venceslao IV
Libri per l’uso privato
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Boezio, De Musica (trattato filosofico)

Alcuni libri erano adoperati per lo studio e la contemplazione religiosa privata. Molti di questi erano prodotti specificamente per singoli committenti. In questo caso i manoscritti erano riccamente decorati e miniati. A tale categoria appartenevano il Salterio, il Libro delle Ore, ed il Passionale (Leggendari).

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Il Libro delle Ore di Giovanna di Navarra.
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Leggendario

Libri quali manuali di caccia, di arte della Guerra, romanzi, canzoni di gesta, libri di viaggi, ricettari, bestiari, erano per la maggior parte prodotti per l’intrattenimento di una committenza laica; erano scritti, infatti, in volgare invece che in latino e diventarono assai popolari nel Basso Medioevo. Anche se chiamati manuali tali libri non erano intesi come vere e proprie guide pratiche ma la loro presenza nella libreria di un nobiluomo ne indicava soltanto l’alto grado di educazione dello stesso.

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Fisiologo. Capitoli sulla quarta natura del serpente e sulla prima e seconda natura delle formiche.
Il Manoscritto Medievale
Il poema illustrato di Guglielmo di Machaut, Le Remède de Fortune.
Libri di Storia
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Le Grandes Chroniques de France di CarloV

La Cronaca è un genere di scrittura storica molto diffuso e significativo del Medioevo. Questo tipo di libro conteneva una antologia di annali o eventi annuali in principio nella forma di una storia universale, iniziando dal giorno della creazione. A partire dal IX secolo anche cronache locali iniziarono ad emergere. Il XIII secolo vide l’apparire delle prime cronache scritte in volgare.

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